L’UNHCR sugli arrivi ad aprile, 6.600 gli sbarchi sulle coste italiane

OMA (ITALPRESS) – Sono quasi 6.600 le persone sbarcate sulle coste italiane nel mese di aprile 2025. Il dato mostra un aumento del 173% rispetto al mese precedente (2.407). Da gennaio sono stati registrati 15.793 arrivi via mare, una diminuzione del 2% rispetto allo stesso periodo del 2024 (16.137).

Lo rende noto l’Unhcr, l’Agenzia Onu per i Rifugiati. Le persone arrivate sulle coste italiane ad aprile sono partite da Libia, Tunisia e Turchia. La Libia è stata anche questo mese il primo Paese di partenza, con circa il 93% di tutti gli arrivi via mare in Italia. L’82% delle persone arrivate ad aprile sono sbarcate a Lampedusa.

Altri porti di sbarco includono Augusta, Napoli, Ancona, Carrara, Catania, Salerno, Genova, Santa Maria di Leuca, Ravenna, Roccella Ionica, Pantelleria e Trapani. Da inizio anno, le nazionalità di origine prevalenti sono state: Bangladesh (37%), Eritrea (11%), Pakistan (11%), Egitto (10%), Siria (6%), Etiopia (5%), Sudan (4%), Somalia (2%), Tunisia (2%) e Mali (1%).

Almeno 1 persona è deceduta e 4 risultano disperse in base alle testimonianze raccolte dal nostro staff su due incidenti avvenuti nel mese di aprile nella rotta del Mediterraneo Centrale. L’UNHCR è presente nei luoghi di sbarco dove continua a supportare con team dedicati le autorità italiane, in collaborazione con le agenzie nazionali ed europee e gli altri partner, per fornire informazioni ai nuovi arrivati e per una pronta individuazione e la tempestiva presa in carico dei minorenni e delle persone più vulnerabili presso servizi e cure specializzati.

L’UNHCR continua a sollecitare gli Stati “a potenziare risorse e capacità per adempiere efficacemente alle proprie responsabilità”. In particolare, rinnova il suo appello “alla collaborazione per rafforzare i meccanismi di ricerca e soccorso in mare e per promuovere un più ampio accesso a percorsi sicuri e regolari nell’Unione Europea per le persone in cerca di protezione internazionale”.

Infine, l’UNHCR avverte che “la riduzione dei finanziamenti umanitari a livello globale sta colpendo duramente i rifugiati e le comunità che li ospitano. Fra le conseguenze, si allontana anche la prospettiva di soluzioni a lungo termine, complicando la gestione delle frontiere, aumentando i rischi di traffico e abuso e incoraggiando gli spostamenti successivi, con il numero di morti in mare che potrebbe aumentare”.

– Foto Ufficio stampa UNHCR –

(ITALPRESS)

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