L’UDINESE SI PRENDE LA SCENA, IL MILAN VERA SQUADRA EUROPEA

Scoop! L’Udinese strapazza la Roma di Mourinho e finisce come eccellenza da prima pagina nel weekend delle prime grandi sfide. Quattro gol bellissimi di Udogie, Samardzic, Pereyra e Lovric mortificano Mou appena arricchito dei sogni di Belotti e fin qui primeggiante – si dirà oggi – solo per aver sconfitto Salernitana, Cremonese e Monza.
Il Campionato non è Campionato se non arriva una provinciale a spaventarlo. E non dico dell’Atalanta, ormai accompagnata non più da velate critiche ma da accenti di delusione perchè ci prova da anni, mostra qualità eccellenti, fa soffrire le grandi ma al momento giusto molla. Ora la Dea è di nuovo al vertice, è ormai una Sorella di Napoli, Milan, Inter e Roma. Dalla sana provincia pallonara è ora balzata sulla scena l’Udinese di Andrea Sottil, che ben conosco da quando, vent’anni fa, lo vidi giocare proprio nell’Udinese. E’ stato favorito non solo dall’eccezionale fisicità dei suoi ma anche dalla fortuna. O meglio – consentite la battutaccia – dal giocatore chiamato Destino. Ha aperto la festa friulana, infatti, Iyenoma Destiny Udogie, nato a Verona vent’anni fa, un calciatore italianissimo, un difensore di qualità pescato da Pierpaolo Marino e prenotato già dal Tottenham.

Destiny – mi allargo un pò, ammirato – di genitori nigeriani è cresciuto nel settore giovanile del Verona e come Cedric Gondo dell’Ascoli e Wilfried Gnonto appena passato al Leeds è una speranza azzurra per Roberto Mancini.
A questo punto sappiamo qualcosa dippiù del Campionato, soprattutto dopo le prime partitissime salutate da risultati illuminanti: il Napoli che abbatte la Lazio dopo averla sofferta mostra una confortante maturità dopo un pareggino con il Lecce che aveva scatenato gli anti-Spalletti, costretto a rispondere con le sue astratte lezioni di filosofia che gli consiglieremo di sostituire con brevi e sostanziali comunicazioni evangeliche tipo sì sì no no. O semplicemente mostrando ai vedovi di Insigne e Mertens come agli estimatori di Osimhen (“è meglio ‘e Ronaldo”) la felice scoperta di Kvaratskhelia, la migliore operazione di mercato azzeccata da De Laurentiis.
Il Milan rivela nel Derby se stesso e tutti i limiti dell’Inter: lo spettacolo offerto da Leao costringe gli avversari a farsi comparse nella maestosa esibizione tecnica e agonistica del portoghese e di Giroud e compagni, amalgamati da Pioli con la perizia che ormai è diventata arte. Almeno da questa prova mi vien da dire che il Milan è oggi l’unica vera squadra europea di un torneo che complessivamente mostra di voler recuperare antica grandezza alla vigilia di un turno di Champions che offrirà davvero l’occasione per fare il punto sulle italiche ambizioni. Non dico che toccherà al Salisburgo illuminarci sul futuro europeo del Milan ma il Liverpool oggi un pò deludente è all’altezza del Napoli, mentre vivremo spettacoli emozionanti con Inter-Bayern e Psg-Juventus: Simone Inzaghi vive già ore difficili mentre solo un contratto principesco impedisce di veder esiliato Allegri come un Pirlo qualunque. La Signora è in effetti la grande sotto processo dopo le incertezze che a Firenze son diventate prove di elementare smarrimento. Con il potenziale bianconero anche un tecnico giovane e ambizioso come De Zerbi (che cito per far giustizia del silenzio…ucraino che lo avvolge) farebbe molto meglio.

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