ROMA (ITALPRESS) – Le grandi voci di Gregory Kunde, Roberta Mantegna e Igor Golovatenko sono protagoniste dell’Otello di Verdi in scena al Teatro Costanzi dal 1° al 12 giugno in un allestimento proveniente dall’Opèra di Monte Carlo e dall’Opera Nazionale di Tbilisi. A firmare lo spettacolo, proposto in prima italiana, il regista Allex Aguilera, noto per le sue collaborazioni con il collettivo catalano La Fura dels Baus e al suo debutto al Costanzi. Sul podio torna, dopo il successo della scorsa stagione con Pagliacci, Daniel Oren, acclamato interprete dei capolavori verdiani e pucciniani. L’Orchestra è quella dell’Opera di Roma, così come il Coro, diretto da Ciro Visco, affiancato dalla Scuola di Canto Corale. In Otello l’umanità si rivela in tutte le sue passioni, comprese quelle più vili. Sono i sospetti, complotti e gelosie, ma soprattutto la violenza a costituire il fulcro del dramma shakespeariano messo in musica da Verdi, che con quest’opera rivoluziona il suo linguaggio musicale, sciogliendo arie e recitativi in un flusso musicale non esente da influenze wagneriane. Recuperando l’idea classica dell’unità di tempo e luogo del teatro classico, Aguilera concepisce per i quattro atti di quest’opera un unico elegante scenario suddiviso in tre livelli (la scenografia è di Bruno De Lavenère) in cui la turbata psiche di Otello, i contorti intrighi di Iago e l’innocente purezza di Desdemona si intrecciano e si sviluppano immerse in un’intima penombra (le luci sono di Laurent Castaingt). A completare la messa in scena il lavoro di Françoise Raybaud Pace ai costumi e di Etienne Guiol e Arnaud Pottier ai video. Nel ruolo del protagonista uno dei maggiori interpreti odierni dell’Otello verdiano, il tenore Gregory Kunde. Dopo il debutto alla Fenice di Venezia, l’ha cantato in tutto il mondo nei teatri di Tokyo, Londra, Barcellona, Monte Carlo, Dresda, Vienna, Parigi. Celebre e apprezzato belcantista, è poi passato al repertorio drammatico trionfando, oltre che in Otello, anche ne La damnation de Faust, Andrea Chènier, Manon Lescaut e Turandot. E’ già stato protagonista nella messa in scena di Aguilera all’Opera di Monte Carlo nel 2019. Torna all’Opera di Roma dopo aver cantato, nella scorsa stagione, nell’Aida di Verdi firmata da Livermore e nel dittico Il tabarro/Il castello del principe Barbablù con la regia di Johannes Erath. Desdemona è invece il soprano Roberta Mantegna. Diplomata nel 2018 nella prima edizione di “Fabbrica”, lo Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, ha cantato in Carmen alle Terme di Caracalla e ne I masnadieri, Les Vèpres siciliennes, Il trovatore e Luisa Miller al Costanzi. Nel 2016 ha ricevuto il primo premio al Concorso Internazionale di Belcanto Vincenzo Bellini di Marsiglia. Interprete della parte di Jago è infine il baritono russo Igor Golovatenko, salito sui prestigiosi palcoscenici internazionali della Metropolitan Opera House, Washington National Opera, Los Angeles Opera, Royal Opera House, Semperoper Dresden. E’ al suo debutto all’Opera di Roma. Nelle date del 5, 8 e 11 giugno, il ruolo di Otello è cantato da Marco Berti, Desdemona da Vittoria Yeo (interprete della moglie del moro anche nella replica del 12 giugno), Jago da Vladimir Stoyanov. Completano il cast Irene Savignano (Emilia), diplomata “Fabbrica” Young Artist Programm dell’Opera di Roma, Francesco Pittari (Roderigo), Alessio Cacciamani (Lodovico), Alessio Verna (Montano), Piotr Buszewski (Cassio). Nella parte dell’araldo si alternano Leo Paul Chiarot (1,5,8,11 giugno) e Fabio Tinalli (4,7,9 e 12 giugno). (ITALPRESS).
Foto: ufficio stampa Opera di Roma