“IMPRESE VINCENTI” FA TAPPA A BERGAMO

Fa tappa a Bergamo il roadshow di “Imprese Vincenti”, il programma di Intesa Sanpaolo per la valorizzazione delle piccole e medie imprese che rappresentano un esempio di eccellenza imprenditoriale e del made in Italy.
Presentato a febbraio, “Imprese Vincenti” ha raccolto ampio interesse in tutta Italia grazie all’opportunità per le PMI di essere inserite in programmi di accompagnamento alla crescita e di visibilità a livello nazionale, offerti da Intesa Sanpaolo e dai partner dell’iniziativa Bain & Company, ELITE e Gambero Rosso. Sono state infatti oltre 1.800 le aziende che si sono autocandidate sul sito di Intesa Sanpaolo in quanto rappresentative dell’eccellenza nazionale nelle tre categorie identificate per il programma “Imprese Vincenti”: industria e servizi, food & beverage, moda e design. Le imprese che si sono candidate rappresentano tutte le 20 regioni e 95 province italiane, provengono da 90 distretti industriali ed esprimono un fatturato complessivo di 25 miliardi e oltre 100.000 dipendenti. Sono imprese che rappresentano da sole oltre l’1,5% del PIL italiano.

Dopo un processo di analisi delle candidature sono state selezionate 120 imprese, suddivise per categoria produttiva ed area geografica, cui verrà offerto innanzitutto un primo livello di visibilità pubblica attraverso il roadshow di otto tappe in tutta Italia. A settembre, nel corso dell’evento finale, saranno celebrate le storie di successo maggiormente rappresentative dei valori e delle qualità di eccellenza italiana.
A queste aziende, Intesa Sanpaolo e i partner di “Imprese Vincenti” offriranno strumenti di supporto alla crescita come advisory dedicati alla comprensione del posizionamento strategico dell’azienda sul proprio mercato di riferimento e all’identificazione di possibili linee guida per lo sviluppo, confronto con la community ELITE, possibilità di confronto con best practice internazionali e partecipazione a corsi di formazione, workshop o sessioni dedicate su tematiche di carattere strategico. Nei percorsi di accompagnamento alla crescita di “Imprese Vincenti” saranno messe a disposizione tutte le competenze di Intesa Sanpaolo Forvalue, Intesa Sanpaolo Formazione e Intesa Sanpaolo Innovation Center.

Dopo le prime tappe tenutesi a Milano, Bologna, Torino e Padova l’appuntamento bergamasco del roadshow e stato ospitato presso il Centro Congressi Papa Giovanni XXIII, dove le “15 Imprese Vincenti” – 5 per ogni categoria di riferimento – si sono presentate allfampia platea raccontando la propria storia dfimpresa e le scelte strategiche che le hanno portate a consolidare il proprio percorso di sviluppo: Pedrali, Porro, Simes, Almini e Dabrazzi Packaging per la categoria Moda e Design; Pastificio Gaetarelli, Le Caselle, VI.CO.OK, General Fruit e Oleificio Zucchi per la categoria Food & Beverage; S.A.I.B Societa Agglomerati Industriali Bosi, S.A.L.F. Laboratorio Farmacologico, Makro Labelling, Eolo e Sinergia per la categoria Industria e Servizi.
La Lombardia ricopre un ruolo di leadership in ambito italiano. La regione presenta una ricchezza economica che non ha uguali in Italia: Milano rappresenta il cuore della finanza e dei servizi avanzati, mentre le altre province lombarde sono a tutti gli effetti il motore industriale del paese. Le province incluse nella Direzione Regionale Lombardia di Intesa Sanpaolo, vale a dire Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Pavia, Sondrio e Varese, nel 2018 hanno realizzato 49,5 miliardi di euro di valore aggiunto nellfindustria in senso stretto, il 16% del totale nazionale.

Mediamente la vocazione industriale di queste province e elevata e pari al 30% circa, con punte del 31,4% a Brescia, del 33,3% a Bergamo e del 36% a Lecco. La competitivita di questi territori si esprime soprattutto sui mercati esteri: nel 2018 il loro export e salito a 73,3 miliardi di euro, il 15,8% del totale nazionale, mentre il saldo commerciale e stato pari a 15,4 miliardi di euro, il 40% del totale italiano. Si tratta di un risultato eccezionale, soprattutto se si considera che il peso di questi territori in termini di popolazione non arriva al 10%. Non a caso diverse province lombarde mostrano una propensione allfexport superiore non solo alla media tedesca, ma anche a quella di alcuni tra i migliori Laender tedeschi, come Baden W.rttemberg, Bayern e Brema: Brescia, Varese e Cremona sono vicine al 45%, Lecco e Bergamo sono poco sotto il 50%, mentre Mantova e Lodi superano abbondantemente la soglia del 50%.
È elevata la diversificazione produttiva di queste dieci province, con gran parte dei settori manifatturieri che superano il miliardo di export. Spicca la meccanica (15,3 miliardi di euro), seguita da metallurgia (9,2), moda (6), prodotti in metallo (5,8), chimica (5), agro-alimentare (4,8), automotive (4,6), gomma e plastica (4), elettrotecnica (3,2), elettronica (3,1), cosmetica (2), aerospazio (1,6), mobili (1,4), farmaceutica (1,2).

È buona dunque la specializzazione sia nei settori del made in Italy, sia nei settori a medio-alta e alta tecnologia. E’ evidente poi la capacità di inserirsi in nuove specializzazioni: è questo il caso, ad esempio, della cosmetica dove una serie di fattori ha favorito la nascita di un meta-distretto lombardo (dove spiccano Lodi, Cremona, Bergamo e Como), forte di alte competenze chimiche, contaminazione creativa con la moda e il design, capacità di anticipare le tendenze, di proporre prodotti innovativi, di altissima qualità, fortemente personalizzati e personalizzabili e corredati da packaging accattivanti. Le filiere sono particolarmente diffuse nei distretti: in Lombardia Intesa Sanpaolo ne ha mappati 23: Metalli di Brescia, Rubinetti, valvole e pentolame di Lumezzane, Metalmeccanica di Lecco, Meccanica strumentale di Bergamo, Legno e arredo della Brianza, Serico di Como, Meccanica strumentale di Varese, Metalmeccanica del Basso Mantovano, Meccanica strumentale del Bresciano, Articoli in gomma e le materie plastiche di Varese, Lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale, Lavorazione dei metalli della Valle dell’Arno, Abbigliamento-tessile del gallaratese, Gomma del Sebino Bergamasco, Tessile e abbigliamento della Val Seriana, Abbigliamento e le calzature della Bassa Bresciana, Calzetteria di Castel Goffredo, Macchine per la lavorazione e la produzione di calzature di Vigevano, Riso di Pavia, Carni e i salumi di Cremona e Mantova, Vini e distillati del bresciano, il Legno di Casalasco-Viadanese, le Calzature di Vigevano.

Nel 2018 i distretti industriali di queste dieci province lombarde hanno registrato un aumento delle esportazioni pari al 3,8% (quantificabile in circa 109 milioni di euro in più), tra i migliori risultati dell’aggregato distrettuale nazionale, dove la crescita media annua delle esportazioni è stata del 2,2%.
Tra i distretti best performer emergono diverse realtà della metalmeccanica: Lavorazione dei metalli Valle dell’Arno (+14%), Metalli di Brescia (+8,9%), Rubinetti, valvole e pentolame di Lumezzane (+6,4%), Metalmeccanico del basso mantovano (+5,5%), Meccanica strumentale di Bergamo (+3,3%). Questi distretti sono presenti in un ventaglio eterogeneo di sbocchi commerciali, con un raggio medio di esportazione che si sta allungando sempre di più, grazie anche al peso crescente dei nuovi mercati. Essi sono pertanto molto competitivi, come è evidente anche dai risultati emersi in una survey condotta da Intesa Sanpaolo. In Lombardia 8 imprese della meccanica su 10 producono macchinari 4.0 (interconnessi), più della media italiana e per lo più in linea con in competitor internazionali.
Si tratta dunque di un territorio vitale e dinamico che si caratterizza per un mercato del lavoro in salute e che sta facilitando l’affermazione di imprese champion vere e proprie locomotive in grado di crescere a tassi sostenuti, creare occupazione e mostrare buoni livelli di patrimonializzazione. Brescia, Bergamo e Cremona mostrano tassi di disoccupazione molto bassi, prossimi al 5%, in linea con i dati tedeschi.

Le province primeggiano poi per grado di diffusione di imprese champion che, secondo una elaborazione realizzata dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo su circa 75.000 imprese manifatturiere italiane, sono complessivamente 1.563, un quinto circa del totale nazionale. Spiccano, in particolare, le province di Bergamo e Brescia per numero di champion e le province di Lecco e Lodi per intensità. La rapida affermazione di queste imprese, se accompagnata da un adeguato rafforzamento patrimoniale, potrà dare un contributo importante al successo italiano e lombardo sui mercati internazionali.

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