Lippi “Inter in corsa per il titolo, Atalanta fidanzata d’Italia”

“Finalmente è ricominciato il campionato: tutti noi volevamo che finisse, non ci piacevano play-off, play-out e algoritmi vari, volevamo che promozioni e retrocessioni fossero decise sul campo. Adesso che è arrivata anche la quarantena soft, non ci sono più dubbi che il campionato finisca e che sarà il campo a decretare soddisfazioni e delusioni”. Anche Marcello Lippi, ct della Nazionale campione del mondo a Germania 2006, non vedeva l’ora che il pallone tornasse a rotolare dopo la lunga pausa dovuta all’emergenza sanitaria legata alla pandemia di Covid-19. “Da quanto visto, le squadre sono già a buon punto – spiega l’ex allenatore di Juventus, Inter e Napoli ai microfoni di “Radio Anch’io Sport” su Rai RadioUno – E’ impossibile siano in grandi condizioni dopo questo periodo così lungo di inattività e di lavoro in casa, senza nemmeno una partita amichevole di preparazione. Le squadre che accusano in maniera minore queste problematiche sono quelle, come il Napoli, che hanno compattezza nel gioco e soffrono meno la mancanza di brillantezza fisica”. Dedicato un ricordo affettuoso a Mario Corso, recentemente scomparso, Lippi si sofferma anche sul momento della Juventus. “Sarri ha detto che non decide solo lui? Penso volesse dire che, quando sei nelle grandi squadre, le opinioni dei grandi calciatori hanno importanza. Anche io mi sono fatto aiutare dai miei leader, il generale che si impone in maniera ferrea non ottiene mai il massimo dai suoi soldati. Come mai non decolla il feeling tra Sarri e la Juve? Non lo so e non mi sento di giudicare. La Juve però deve tornare a segnare e a vincere, altrimenti nelle grandi squadre, se non succede, si avvicinano le avversarie e si fanno le prime considerazioni”. Sottolineato che potrebbero esserci presto le condizioni per riaprire, in sicurezza, gli impianti (“Si parla di riaprire cinema, teatri o discoteche, in uno stadio di 80mila persone, 30mila ci possono stare. Credo ci stiano pensando”), Lippi elogia la vittoria in Coppa Italia del Napoli di Gattuso ed è certo che, dopo il trofeo e l’Europa League in tasca, non si adagerà: “Se per caso qualche giocatore darà l’impressione di essere sazio, Rino se lo mangia… Ha lavorato tanto, ricreato compattezza e unità di intenti in una squadra che, quando ha preso, aveva dei problemi. Si è fatto apprezzare come uomo e professionista, ottenendo dei risultati”. L’Atalanta è tornata coi fuochi d’artificio e si candida a possibile rivelazione della Champions League: “Perché no… E’ diventata la fidanzata di tutti gli italiani, sono tutti innamorati per come giocano i suoi calciatori, sempre in attacco e propositivi. Ed è la squadra italiana che al meglio interpreta il calcio internazionale. Atalanta-Lazio di mercoledì match chiave per il campionato? Adesso le sfide di vertice, se non decisive, saranno tutte importanti. In tutte le squadre c’è la curiosità di vedere la condizione e il livello fisico: una volta presa coscienza che non è cambiato niente e si riparte a tutto volume, ognuno si gioca le proprie chance”. Considerati Gasperini e Juric molto affini (“Hanno lo stesso credo e sono rivolti al futuro, soprattutto a livello internazionale”), Lippi è anche convinto che per la lotta al titolo ci sia anche l’Inter: “E’ a sei punti dalla vetta, pienamente in corsa. Conte poi è uno che in questi periodi trasmette una carica eccezionale. E’ in lotta per lo scudetto”. Ribadito di non voler più allenare un club ma semmai una nazionale (“Se a ottobre-novembre ne arrivasse una seria, vicina, potrei prenderla in considerazione”), l’ex ct della Cina chiude con una considerazione sui cinque cambi: “Sono favorevole per questo periodo, giocando ogni tre giorni per un periodo lungo c’è da dosare le energie. Per la prossima stagione, però, mi sembrano troppe”.
(ITALPRESS).

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