Liguria regione più anziana d’Italia, residenti in calo

GENOVA (ITALPRESS) – Con un’età media di 48,7 anni contro i 45,2 dell’Italia la Liguria si conferma regione più anziana d’Italia. E’ quanto emerge dal rapporto Istat sui dati definitivi dei censimenti permanenti della popolazione svolti nel 2018 e 2019.
La popolazione censita in Liguria al 31 dicembre 2019 ammonta a 1.524.826 unità, con una riduzione di 8.154 abitanti (-5,3 per mille) rispetto all’anno precedente e di 45.868 abitanti (-3,7 per mille in media annua) rispetto al censimento 2011. In otto anni la regione ha perso il 3% dei propri abitanti. In Liguria i residenti diminuiscono, rispetto al 2011, in tutte le province ma maggiormente a Genova e Savona (-4,4 e -4,2 per mille in media annua). Più della metà sono concentrati nella provincia di Genova. Il comune più popoloso è Genova con 566 mila abitanti, quello più piccolo è Rondanina (Genova), con 61 abitanti.
Il confronto con i dati precedenti, evidenzia un progressivo invecchiamento della popolazione con ritmi inferiori alla media nazionale. Tutte le classi di età sotto i 50 anni vedono diminuire il proprio peso relativo rispetto al 2011.
In particolare il 28,7% dei liguri ha più di 64 anni (il valore più alto fra le regioni italiane; 23,2% la media nazionale) e il 33,8% ne ha meno di 40 (il valore più basso fra le regioni italiane con una media nazionale del 39,5%). La provincia di Savona, si legge ancora nel rapporto, presenta la struttura demografica più anziana, con valori degli indicatori decisamente superiori alla media regionale, seguita dalla provincia di Genova. Per le restanti due province i valori degli indicatori di struttura demografica sono meno elevati della media regionale.
Nel 2019 il comune più giovane della regione è Ortovero, in provincia di Savona, con un’età media di 43,3 anni, mentre il più vecchio è Fascia, in provincia di Genova, dove l’età media si attesta a 66,1 anni, la più elevata d’Italia. Fascia è anche il comune con il maggior decremento della popolazione (-35%) e dei residenti italiani (-34,3%). L’altro dato rilevante è che la crescita della popolazione straniera non riesce più a compensare il saldo naturale negativo. “Se ci si limita ad osservare le tendenze demografiche dell’ultimo anno – si legge nel rapporto Istat – la componente straniera perde quasi del tutto la caratteristica anti-declino che l’ha connotata in passato: cresce di sole 1.703 unità (+1,2%), mentre la popolazione di nazionalità italiana perde 9.857 residenti.
(ITALPRESS).

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