“Libellula”, laboratorio di monitoraggio civico della spesa pubblica

Libellula è un laboratorio di monitoraggio civico della spesa pubblica. E’ nato e opera in Sicilia e con il suo operato vuole contribuire a costruire processi di fiducia tra i cittadini e la pubblica amministrazione.
Ne parliamo in maniera approfondita con Francesco Saija, presidente di Parliament Watch Italia.

Come e per iniziativa di chi nasce Libellula?

“Libellula – laboratorio di monitoraggio civico della spesa pubblica nasce a Messina nel marzo del 2019 su iniziativa dell’associazione Parliament Watch Italia che, dal 2016, opera a livello locale in Sicilia per promuovere pratiche di governo aperto e monitoraggio civico. Libellula sensibilizza comunità e istituzioni locali alla possibilità di collaborare in maniera intelligente (smart) attorno allo scambio trasparente di informazioni sulla spesa di denaro pubblico. Quando queste informazioni sono condivise, il laboratorio è in grado di offrire ai propri partecipanti strumenti e pratiche che possono essere utilizzate per attuare percorsi di monitoraggio civico di questa spesa”.

Quali obiettivi vi ponete?

“Libellula nasce come spazio fisico e virtuale di riunione di tutti coloro che si accostano a queste pratiche e arrivano attraverso esse a condividere l’obiettivo della transizione locale al governo aperto che coinvolga i territori in percorsi di crescita della relazionalità e della coscienza collettiva e favorisca il cambio culturale nelle pubbliche amministrazioni per una governance più trasparente e inclusiva delle istanze della società civile”.

Che azioni concrete avete realizzato?

“Con l’Università di Messina e, dal 2021, con il Comune di Palermo, Libellula ha in corso una sperimentazione su uno di questi strumenti, il Patto di Integrità, già oggetto di un programma pilota della Commissione Europea che Libellula ha studiato e adattato al contesto locale. Il Patto è un vero e proprio contratto, che mira a rendere più trasparente il processo di una gara d’appalto, siglato tutti gli attori in gara e da un organismo di monitoraggio indipendente, che è una organizzazione della società civile. A Libellula, che secondo le previsioni del Patto ha libero e tempestivo accesso ai dati e ai documenti dell’appalto, spetta il compito di fare in modo che il processo sia ampiamente conosciuto dalla cittadinanza. L’opera pubblica sottoposta a Patto di Integrità a Messina, con stazione appaltante l’Università, riguarda la rifunzionalizzazione a plesso universitario della ex sede della Banca d’Italia. Si tratta di uno spazio di oltre 6.000 mq in centro città, dunque di valore strategico. A Palermo, dove il Patto già previsto da un protocollod’intesa tra il Comune e Parliament Watch Italia sarà firmato nei prossimi mesi, l’intervento pubblico riguarderà il Teatro Massimo, ovvero uno dei luoghi simbolo dell’intera regione. Il progetto – e più in generale l’approccio strategico dell’organizzazione – viene incubato dalla Fondazione Robert Bosch e dalla Fondazione Mercator attraverso la selezione a CitizensLab, un programma per lo scambio di pratiche fra attori del cambiamento locale in Europa. In seguito vince il concorso europeo di idee Advocate Europe e viene sostenuto da OSIFE-Open Society Initiative for Europe, Fondazione con il Sud e, dal 2021, con un piccolo contributo, dalla Commissione Europea”.

Recentemente avete presentato un progetto di ampio respiro che monitora la spesa pubblica della Regione Siciliana. Ce lo vuole illustrare?

“Grazie al finanziamento del programma Civic Europe, Libellula ha lanciato Spendiamoli Insieme (www.spendiamolinsieme.it), presentato recentemente e che ha pubblica dati e informazioni su come vengono spesi (o non spesi) ogni anno, dal 2016 ad oggi, i più di 4 milioni di euro che i Comuni, per una legge regionale sulla democrazia partecipata, sono obbligati a spendere coinvolgendo i cittadini nella scelta dei progetti da realizzare. Il sito pubblica ad oggi circa 2000 documenti e oltre 400 articoli di stampa locale che danno informazioni su tutti e 390 i Comuni siciliani. Oltre a pubblicare informazioni sul tema e a raccontare le storie delle comunità locali che hanno speso “insieme” e “bene”, il progetto ha l’obiettivo di sensibilizzare quei territori, ad oggi quasi la metà, che non utilizzano questi fondi e che secondo la legge devono quindi restituirli alla Regione sull’opportunità offerta da questa legge. Le attività di Libellula hanno coinvolto direttamente circa 400 partecipanti, tra persone che abitualmente seguono le attività del laboratorio e una più ampia comunità che vi si affaccia in maniera saltuaria”.

Perché sono state scelte le città di Messina e Palermo?

“Messina era il nostro luogo di residenza e in un momento di particolare rinascimento civico, a partire dal 2016, Parliament Watch è stata per un gruppo di cittadini la maniera di entrare nel dibattito cittadino e portare all’attenzione del pubblico un concetto di partecipazione slegato dal dibattito ideologico e rideclinato nella cornice dello sviluppo della democrazia rappresentativa. Il progetto ha rischiato di naufragare nel 2018 con il cambio di amministrazione, perché la nuova non ha confermato gli impegni assunti a più riprese dalla precedente. L’imprevisto ha aperto due opportunità, nella forma delle intese per la sperimentazione del Patto di Integrità con l’Università di Messina – che ha di fatto sostituito il Comune nei piani originali – e del Comune di Palermo, grazie alla continuità del rapporto con l’ex segretario generale del Comune di Messina, Antonio Le Donne (oggi in carica a Palermo) che insieme all’assessore Sergio De Cola contribuì alla formulazione del quadro che permette queste forme di collaborazione. A Palermo sta per nascere il primo Piano d’Azione Locale di Open Government, nell’ambito della partecipazione del Comune, sostenuta come partner da Parliament Watch Italia, al programma internazionale Open Government Partnership, unico ente locale italiano selezionato. Un altro fronte su cui stiamo iniziando ad intervenire collaborando con iniziative di livello nazionale che coinvolgono decine di organizzazioni è quello del Recovery Fund al cui monitoraggio partecipiamo mediante un “Osservatorio nazionale indipendente” cui hanno sinora aderito alcune delle principali organizzazioni nazionali con radicata presenza nei territori e una forte esperienza nel settore della trasparenza e rendicontazione. L’Osservatorio è nato nell’ambito del programma Follow the Money – ideato all’interno del Festival della partecipazione 2020 – che intende monitorare la qualità e l’inclusività del processo decisionale di costruzione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

(ITALPRESS).

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