AL “GEMELLI” DI ROMA LA VII GIORNATA DELLA RICERCA

Dalla gestione del paziente in terapia intensiva, dove la precisione diagnostica e prognostica può salvare vite, alle malattie di donna e bambino, passando per le malattie cardiovascolari croniche. Con un occhio attento all’impatto che le cure personalizzate hanno non solo sulle chance di cura del paziente ma anche sulla sostenibilità del sistema sanitario. E’ l’obiettivo di molti progetti di ricerca sviluppati e pubblicati sulle riviste più prestigiose a livello mondiale come “Lancet” e “New England Journal of Medicine”. E poi progetti tuttora in corso. Tutti sono stati al centro della VII edizione della Giornata per la Ricerca promossa dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica e dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.

Prima edizione dal riconoscimento della Fondazione come istituto di ricerca, anche quest’anno al centro dei lavori c’è stata ‘La Medicina Personalizzata’, con un focus sulle Biotecnologie Innovative che aumentano sempre più la capacità di prevedere il rischio individuale di malattie, eseguire diagnosi precoci e mettere a punto terapie nell’ottica di massimizzarne l’efficacia e minimizzarne gli effetti collaterali.

 Alla “Giornata per la Ricerca” hanno partecipato il Rettore dell’Università Cattolica, Franco Anelli, che ha aperto i lavori, il Presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Giovanni Raimondi, il Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia, Rocco Bellantone, e il Direttore Scientifico della Fondazione Gemelli IRCCS, Giovanni Scambia. Sono oltre 1150 i ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS impegnati sia sul fronte della ricerca di base che della ricerca traslazionale con l’obiettivo di trovare le migliori terapie personalizzate per ciascun individuo affetto da malattie di ampia diffusione quali tumori, malattie cardiovascolari, metaboliche e neurologiche, senza trascurare le malattie rare e lo sviluppo di farmaci destinati alla cura di queste patologie.

Sono 290 i nuovi progetti di ricerca no profit che ogni anno portano a oltre 1500 pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali, oltre 15,5 milioni di euro di ricerca finanziata ogni anno, 28 brevetti attivi e depositati, 84 progetti finanziati a livello europeo e internazionale avviati negli ultimi 7 anni, 189 contratti di sperimentazione attivati e oltre 380 collaborazioni e assegni di ricerca attivati ogni anno grazie a finanziamenti alla ricerca.

Numerosi i progetti di  ricerca svolti o in cantiere presso gli Istituti della Facoltà di Medicina e chirurgia della Cattolica e i Dipartimenti del Policlinico Gemelli nel campo della medicina personalizzata nelle cinque macro-aree al centro della Giornata e presentate da giovani ricercatori.

Per l’area malattie neurologiche e dell’invecchiamento, è stato di recente pubblicato sulla rivista Annals of Neurology uno studio che mostra la possibilità di usare un semplice elettroencefalogramma (EEG) per prevedere chi finirà per ammalarsi di Alzheimer tra quanti soffrono di declino cognitivo. Per l’area Biotecnologie innovative e percorsi di personalizzazione diagnostica e in terapia intensiva si segnala uno studio uscito sulla rivista europea di Malattie Infettive e Microbiologia Clinica su un nuovo kit di diagnosi rapida delle infezioni respiratorie (BioFire FilmArray) che permette di ottenere in poche ore l’identificazione del batterio o virus responsabile della polmonite, garantendo così la possibilità di utilizzare sin dalle prime fasi i farmaci antimicrobici più adeguati per il tipo di infezione. Per l’area Malattie Cardiopolmonari Croniche spicca la studio sugli effetti anti-infiammatori di un anticorpo specifico contor l’”interleuchina 1-beta” (una molecola che induce infiammazione), pubblicato nel 2017 sul New England Journal of Medicine, il cui utilizzo potrebbe ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.

 Per l’area sostenibilità della medicina  personalizzata e predittiva nel Sistema Sanitario Nazionale tanti gli studi pubblicati che mostrano come adottando nella pratica clinica quotidiana poche e semplici “regole” di gestione dei pazienti e istruendo i pazienti con pochi consigli di autogestione della propria malattia si riesca a migliorare il controllo dei sintomi e della progressione riducendo anche l’uso inappropriato di farmaci, effetti collaterali e spesa sanitaria. Ne è un esempio uno studio pubblicato sulla rivista Plos One che ha coinvolto pazienti diabetici e con altri fattori di rischio cardiovascolari. Per l’area salute della donna e del bambino, infine, tanti gli studi volti alla personalizzazione delle terapie per malattie complesse come i tumori femminili; ne sono esempio due studi pubblicati nel 2017 su Lancet Oncology e Lancet che che hanno dimostrato l’efficacia di due farmaci intelligenti con un bersaglio mirato, Olaparib e Rucaparib nelle recidive di carcinoma ovarico.

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