Lazio, culle vuote e giovani “in fuga” dalla regione

ROMA (ITALPRESS) – Poche nascite, molti addii. Sono sempre più numerosi infatti i residenti che abbandonano il territorio laziale per emigrare verso l’estero o il Nord Italia. E’ quanto emerge da uno studio della Uil del Lazio e dell’istituto di ricerche Eures sulla vulnerabilità demografica della nostra regione. Vulnerabilità caratterizzata da un crollo delle nascite (-23%) superiore persino al periodo della seconda guerra mondiale (-21%) e da una fuga verso l’estero che in nove anni ha subito un incremento del 174%. A lasciare il Lazio sono soprattutto i cittadini italiani (10.103 nel 2018 pari al 77,4% del totale contro il 2.942 stranieri, pari al 22,6%), mentre i flussi in ingresso risultano quasi interamente composti da cittadini stranieri (28.600 pari all’88% del totale). “Sicuramente un duro colpo non solo per l’economia, ma anche per la composizione sociale e culturale della nostra regione – commenta il segretario generale della Uil del Lazio, Alberto Civica – se i giovani, soprattutto i più istruiti, vanno via significa un mancato ricambio generazionale ma anche carenze strutturali profonde del nostro sistema, che non è in grado di trattenerli. La maggior parte di essi cerca all’estero quel lavoro che il nostro Paese e la nostra regione in particolare non sono stati in grado di offrire”.
Sono 127 mila, negli ultimi cinque anni, i giovani under 39 che hanno abbandonato il Lazio (da 1.537.363 unità nel 2014 a 1.409.754 nel 2019). Fughe non compensate dai flussi migratori in entrata che arrivano appena a bilanciare le perdite registrate dalle dinamiche naturali (nascite e decessi): a fine 2018 le anagrafi regionali registrano infatti un saldo positivo di circa 20 mila unità, a fronte di un valore che superava le 53 mila nel 2009. A ciò si aggiungono i trasferimenti interregionali. Se i cittadini del sud vedono ancora il Lazio come un punto di approdo, per i laziali diventa spesso un luogo di partenza. Sono stati infatti circa 300 mila i corregionali che negli ultimi anni hanno abbandonato il nostro territorio per trasferirsi nelle regioni del nord. Lombardia in testa. Qui infatti risiedono oltre 42 mila laziali. Ma anche gli stranieri hanno cominciato a considerare sempre più il Lazio un territorio di passaggio. Verso il nord Italia o verso l’estero. Nel 2018 infatti sono state censite 5,5 mila iscrizioni e quasi 6,8 mila cancellazioni.
(ITALPRESS).

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