Lavoro, nasce la carta per la logistica etica a Bologna

BOLOGNA (ITALPRESS) – Promuovere un miglioramento complessivo delle condizioni di lavoro per il personale impiegato nelle imprese della logistica, un settore particolarmente esposto e fortemente in espansione sul territorio bolognese. Con questo obiettivo è stata presentata oggi a Palazzo Malvezzi alla presenza del sindaco Matteo Lepore, del neo prefetto Attilio Visconti e dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico Vincenzo Colla la ‘Carta metropolitana per la logistica eticà, lanciata lo scorso 9 novembre dal primo cittadino. Una carta che è stata promossa e che coinvolge 30 soggetti territoriali tra enti pubblici, organizzazioni sindacali e associazioni di categoria; fra i più importanti figurano Prefettura, Regione, Camera di Commercio di Bologna, Inail, Ispettorato territoriale del lavoro e Interporto Spa. “Questa carta è un impegno politico per i prossimi 5 anni – ha sottolineato Lepore – e punta a mettere in campo azioni concrete per la sicurezza sui luoghi di lavoro, per la formazione continua di lavoratori e lavoratrici, impegno per le pari opportunità, e più in generale, per un uso assoluto di tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per salvare le vite di operai che nel nostro territorio hanno visto nell’ultimo anno diverse disgrazie, non semplici infortuni, ma persone che hanno perso la vita, sia dentro l’interporto, sia avvicinandosi al luogo di lavoro in a uto, sia andando in poli logistici privati”.
Nel 2021 il settore della logistica regionale emiliano-romagnola ha raggruppato quasi 10mila imprese per un totale di 80mila lavoratori e il territorio della Città metropolitana di Bologna incide per un quarto della forza lavoro regionale (circa 20mila unità) e per un terzo del fatturato (4,3 mld di euro). “L’ indirizzo è molto chiaro, significa che nei prossimi anni gli investimenti che cercheremo su Bologna, dovranno puntare alla produzione e non alla speculazione – continua Lepore – perchè la logistica, a volte, rischia di essere mera acquisizione di terreni e speculazione finanziaria, invece noi vogliamo che sia un settore dedicato all’industria, alla produzione e ai diritti persone che ci lavorano. Questo è quello che, assieme al ministro Orlando, abbiamo chiamato il ‘modello Bologna per il lavoro buonò. Dobbiamo poi sottolineare la differenza fra chi fa industria e tiene alla salute dei propri lavoratori da chi fa finanza, che si comporta in maniera spesso lontana dal rapporto con il territorio. Se la logistica è solo e esclusivamente speculazione, non è una logistica che ci interessa. Dobbiamo andare oltre la formalità e porci la domanda: i lavoratori che stanno nelle nostre piattaforme, vivono bene o male? La logistica è un’opportunità di business e di lavoro”. Poi, l’appello al Paese: “Stiamo dicendo all’Italia che noi ci siamo per dare una mano, che ci sono già delle buone pratiche in regione e che c’è la volontà, anche se non si può ancora parlare di ‘modellò finchè le persone moriranno in strada. Il settore ha bisogno di innovazioni legislative nazionali e la firma di questa carta è l’avvio di un percorso che ci aiuterà a livello nazionale e forse europeo. Anche sul tema dell’alternanza scuola-lavoro, Lepore invita tutti a ‘guardarè al modello emiliano-romagnolo: “Abbiamo insegnanti e dirigenti scolastici che hanno un approccio responsabile nel rapporto fra la scuola e le imprese. Credo che a livello nazionale dovrebbero guardare a quello che facciamo nel nostro territorio perchè mette al centro il lavoro e i diritti delle persone”. La sottoscrizione della Carta metropolitana per la logistica etica arriva immediata anche da parte del neo Prefetto di Bologna, Attilio Visconti: “Sono contento che la mia venuta sia coincisa con questa Carta, serve una legge che regolamenti un settore così delicato e che tenga fuori dal mercato tutto ciò che è speculazione e tutto ciò che mette a rischio la vita del lavoratore. Credo che in questo campo il Prefetto possa svolgere un ruolo di garante”.
D’intesa con la Regione, l’assessore allo Sviluppo Economico e alla Green Economy Vincenzo Colla, parla di “valore nel sapersi riconoscere prima e di dovere di riappropriarsi della legalità perchè se c’è illegalità, è più facile che ci siano problemi di sicurezza. Questa Regione – continua Colla- conta 450mila imprese e là dove abbiamo più problemi, dobbiamo concentrare la programmazione del servizio effettivo dei nostri controlli. Sull’ interporto posso dire che stiamo cercando di fare di tutto per evitare altri incidenti, abbiamo davanti un percorso difficile, non voglio banalizzare e dire che è tutto apposto, ma se iniziamo a fare operazioni di questa portata, certamente avremo la convinzione che ci stiamo muovendo insieme per dare una risposta concreta ai lavoratori”.
(ITALPRESS).

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