Lampis “Un milione di euro per i siti della Rete Natura 2000”

CAGLIARI (ITALPRESS) – “Il Programma regionale di sviluppo (Prs) prevede lo sviluppo e il rafforzamento della ‘Rete ecologica regionalè, costituita, oltre che dal sistema dei parchi e delle aree marine protette, soprattutto dalle aree della ‘Rete Natura 2000’ (Sic, Zps, Zsc), con l’obiettivo di migliorarne la gestione, contribuire a valorizzare la biodiversità, funzionale al contrasto e all’adattamento ai cambiamenti climatici. Perciò, la Regione stabilisce idonee misure di conservazione con le conseguenti attività di monitoraggio e le valutazioni d’incidenza su piani e progetti non direttamente connessi e necessari alla gestione dei siti”. Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente della Sardegna, Gianni Lampis, dopo l’approvazione della delibera, da parte della Giunta regionale, che finanzia con un milione di euro la gestione, la tutela e la valorizzazione dei siti della ‘Rete Natura 2000’.
“In Sardegna – ha aggiunto l’assessore Lampis – sono presenti 128 siti ‘Natura 2000’, una rete ecologica diffusa in tutto il territorio, istituita anche per il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali, delle specie di flora e fauna e degli uccelli selvatici minacciati o rari. Nella loro gestione, la Regione coopera fattivamente con gli enti territoriali, delegando sia la predisposizione dei piani di gestione che la realizzazione di interventi di tutela e valorizzazione”.
L’Assessore dell’Ambiente ha evidenziato l’esigenza di avviare un monitoraggio sulla Pinna nobilis (nacchera di mare), specie protetta inserita nell’elenco di quelle minacciate di estinzione, stanziando 200mila euro: “Si tratta di una risorsa marina in fortissima sofferenza, dal 2018 vittima di una moria di massa, che ha portato la specie quasi all’estinzione in tutto il Mediterraneo occidentale. Nel 2018 fu realizzato un primo monitoraggio straordinario, evidenziando un tasso di mortalità prossimo al 99%. Perciò, ho proposto un nuovo progetto di monitoraggio su scala regionale, finalizzato all’aggiornamento dello stato della moria e all’identificazione di possibili nuovi habitat che potrebbero favorire la resistenza della specie”. Sarà curato dal Servizio tutela della natura e politiche forestali dell’Assessorato con l’ausilio delle sei aree marine protette, avrà come soggetto capofila l’Amp del Sinis – Penisola di Mal di Ventre e il coordinamento scientifico del Cnr-Ias (Istituto per l’Impatto degli impatti antropici).
“Nel 2020 è stata accertata la straordinaria presenza di una coppia riproduttiva di falco pescatore sulle falesie occidentali del Parco regionale di Porto Conte e nella stessa area ci sono anche tre coppie nidificanti di grifone – ha ricordato l’assessore Lampis – L’Assessorato della Difesa dell’Ambiente è responsabile della conservazione degli uccelli selvatici, perciò abbiamo stanziato 45mila euro per il monitoraggio dei siti di nidificazione delle due specie, che sarà realizzato dal Parco regionale”.
Altri 200mila euro sono stati stanziati per un progetto sperimentale di “Monitoraggio di habitat e specie invasive con l’utilizzo di droni”, curato dal Servizio tutela della natura e politiche forestali con la partecipazione delle università di Sassari e Cagliari e dell’agenzia Forestas (capofila), che si svolgerà tra il 2022 e il 2024: si vuole individuare una strategia valida per l’utilizzo della tecnologia dei droni come strumento integrativo alle attività di monitoraggio, permettendo di ottimizzare i tempi, raggiungere habitat di difficile accesso e ridurre, al contempo, i costi. Infine, 555mila euro sono stati destinati agli enti che si candidano come enti gestori di un sito ‘Natura 2000’.

foto: ufficio stampa Regione Sardegna

(ITALPRESS).

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