
Il coronavirus Covid-19 costringe la popolazione mondiale a stare tappata in casa per evitare possibili contagi e con questa situazione deve fare i conti anche il Circus della Formula 1, andato anche lui in isolamento volontario. Dopo l’annullamento del weekend inaugurale di Albert Park, con la positività di un meccanico della McLaren e i successivi rinvii dei Grand Prix in Bahrain, Vietnam, che si univano a quello della Cina, da dove è partita l’epidemia, il 19 marzo Formula 1, organizzatori e Fia sono stati costretti a rinviare a data da destinarsi anche la rientrante gara olandese sul rinnovato circuito di Zandvoort, quella di Barcellona e quella glamour di Monte-Carlo che non portà essere rischedulato e quindi è annullato. Con i team che hanno anticipato il “fermo” estivo alle prossime tre settimane, per vedere finalmente in pista le monoposto dovremo attendere il primo weekend di giugno, con la gara tra le vie cittadine di Baku, in Azerbaijan.
La grande incertezza sul vero via e sul numero di gare che alla fine saranno disputate, hanno portato tutti gli attori della massima espressione del motorsport a trovarsi d’accordo nel congelare l’avvio del nuovo regolamento tecnico, con il grande dispendio di energie e investimenti, al 2022. La decisione è stata presa all’unanimità da FIA, Formula 1 e tutti i team. Tutte le parti hanno inoltre discusso dell’attuale situazione del campionato 2020 e di come il motorsport reagirà alle sfide in corso causate dalla pandemia di Covid-19. “A causa della situazione finanziaria attualmente instabile che ciò ha creato, è stato convenuto che i team utilizzeranno il telaio 2020 anche per il 2021, con il potenziale congelamento di ulteriori componenti da discutere a tempo debito” scrive nella nota congiunta la Federazione mondiale presieduta da Jean Todt. Le ulteriori parti che dovrebbero essere congelate per il prossimo anno sarebbero power unit e cambio.
Si è discusso anche di Salary Budget, ovvero, dell’introduzione e attuazione dei regolamenti finanziari che dovrebbero entrare in vigore come previsto nel 2021. Ma su questi, come confermato anche dalla nota della Fia, proseguono le discussioni tra la Federazione, Liberty Media che detiene i diritti del mondiale di F.1 e ovviamente le dieci scuderie, per trovare ulteriori modi per realizzare significativi risparmi sui costi. Gli stessi team hanno confermato il loro sostegno alle altre due parti in causa, nei loro sforzi in corso per ristrutturare il calendario 2020 man mano che si sviluppa la situazione globale relativa alla pandemia da Covid-19. Ogni decisione, comunque, dovrà poi essere ratificata dal Consiglio Mondiale del Motorsport.
(ITALPRESS).