DJOKOVIC PRIMO FINALISTA AGLI AUSTRALIAN OPEN

Dura di fatto cinque game, o al massimo nove, la prima semifinale dell’Australian Open. Il cinquantesimo confronto tra Novak Djokovic e Roger Federer, rispettivamente teste di serie numero 2 e 3, conserva l’incertezza sull’esito finale fino all’illusorio 4-1 per lo svizzero nel primo set. Il break subito dal 5-4, e il medical time-out alla fine del parziale, palesano il piano inclinato in discesa su cui il serbo accelera verso l’ottava semifinale all’Australian Open: un record. Finisce 7-6(1) 6-4 6-2, sull’ultimo rovescio a rete dello svizzero. Djokovic, col pugno sul cuore, firma la 27esima vittoria su Federer e raggiunge la 26esima finale Slam. “Federer era chiaramente infortunato – ha detto Djokovic a caldo nell’intervista dopo il match – non era nemmeno vicino al suo miglior livello nello spostamento. Gli va dato merito per essere sceso in campo e aver comunque giocato bene”. I problemi all’inguine sofferti contro Tennys Sandgren rendono Federer più prudente nel dritto in allungo e per reazione più frettoloso nelle difese di rovescio. E’ un anticipo che serve a proteggere per quanto possibile un punto di debolezza: tira a tutta per non dover inseguire e rincorrere verso il dritto. Djokovic, dopo un inizio ad handicap, controlla, amministra, poi festeggia. Federer, che al Masters ha insistito al servizio con le prime verso la T, ricava molto nei primi dalle soluzioni in slice a uscire da destra. Djokovic, condizionato e un po’ distratto dalle scelte dello svizzero che si pensava potesse non scendere nemmeno in campo, subisce due break nei primi due game di servizio. Ma il Federer dei primi game si rivelerà un’illusione, un azzardo presto scoperto. “All’inizio, guardavo più a quel che faceva lui e non pensavo a quel che avrei dovuto fare io – ha aggiunto ‘Nole’ – Poi ho iniziato a entrare nel match ed è stato molto importante. Sapevo che avrebbe tentato di variare, di scendere a rete, ma ho cercato di essere io a farlo muovere e di allungare gli scambi”. Nell’alta semifinale se la vedranno l’austriaco Dominic Thiem, quinta forza del seeding, e il tedesco Alexander Zverev, settima testa di serie. Finale a sorpresa nel tabellone femminile. O almeno non quella che ci si aspettava. A giocarsi il titolo saranno Sofia Kenin e Garbine Muguruza. La statunitense, testa di serie numero 14, ha battuto la numero 1 del mondo, prima testa di serie e beniamina di casa, Ashleigh Barty. L’americana, alla prima semifinale in carriera, si e’ imposta con il punteggio di 7-6 (6), 7-5. Niente da fare per l’australiana, nonostante il sostegno del pubblico di Melborune. L’altra finalista e’ la spagnola Garbine Muguruza che ha eliminato la rumena Simona Halep, quarta forza del torneo, regolandola in due set: 7-6 (8), 7-5.
(ITALPRESS).

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