Juve-Napoli 3-0 a tavolino e -1 in classifica per i partenopei

Torino 04/10/2020 - campionato di calcio serie A / Juventus-Napoli / foto Image Sport nella foto: Gianluigi Buffon

Lo scorso 4 ottobre Juventus-Napoli si sarebbe potuta giocare: dati gli atti, non esistono motivazioni sufficienti per invocare le cause di forza maggiore e dunque per i partenopei arriva la sconfitta a tavolino per 3-0 e un punto di penalizzazione in classifica. Si chiude il primo atto giudiziario, sportivamente parlando, in merito alla mancata disputa del posticipo della terza giornata di serie A. La squadra di Gattuso, che la domenica prima aveva affrontato al San Paolo quel Genoa che sarebbe stato di lì a poco travolto da numerosi casi di Covid, aveva registrato la positività di Zielinski e poi di Elmas e alla vigilia della trasferta di Torino era rimasta a Napoli su indicazione della Asl. Ma il giudice sportivo Gerardo Mastrandrea, nelle cinque pagine di motivazioni contenute nel dispositivo, ritiene che “non risulta integrata la fattispecie della forza maggiore, così come descritta dalle norme federali”. La premessa è che allo stesso giudice sportivo è “preclusa ogni valutazione sulla legittimità (e, ancor più, ogni eventuale forma di disapplicazione) di atti e provvedimenti, in qualunque forma adottati, dalle Autorità sanitarie statali e territoriali, nonchè delle Autorità regionali, posti in essere a tutela dalla salute di singoli o della collettività”. Ma ripercorrendo il carteggio fra il Napoli e le due Asl, gli atti delle aziende sanitarie “delineano un quadro che non appare a questo Giudice affatto incompatibile con l’applicazione delle norme specifiche dell’apposito Protocollo sanitario Figc, e quindi con la possibilità di disputare l’incontro di calcio programmato a Torino”, “un quadro che non appare scardinato di per sè nemmeno dai chiarimenti richiesti alla Presidenza regionale”. Per il giudice, dunque, “i primi ‘segnali’ che giungevano dalle autorità apparivano obiettivamente non ostativi all’applicazione del Protocollo e dunque dell’effettuazione della trasferta” e solo successivamente, con i chiarimenti forniti dalla Asl 2 di Napoli, “il quadro diveniva all’evidenza difficilmente compatibile con la trasferta a Torino”. Ma a quel punto “la ‘prestazione’ sportiva da parte del Napoli (che fin dalla sera precedente aveva proceduto a disdire il viaggio aereo programmato con apposito charter) era nel frattempo oggettivamente divenuta di suo impossibile, anche sotto il profilo logistico-organizzativo, avendovi da tempo la società rinunciato ed essendo ormai giunti in prossimità della gara”. Il Napoli, insomma, aveva rinunciato alla trasferta prima ancora che gli venisse realmente impedito di andare in campo. In altre parole “non si può far valere una causa esterna oggettiva di impossibilità, quale è appunto la forza maggiore, nel caso declinata come ordine dell’autorità, quando la prestazione sia stata da tempo unilateralmente rinunziata (non conformemente, peraltro, alle indicazioni dell’Ente organizzatore) e sia divenuta ormai nei fatti impossibile, atteso che in tal caso la sopravvenuta vis esterna diviene in concreto irrilevante”. Il reclamo del Napoli “in ordine alla regolarità della gara è da ritenersi inammissibile, trattandosi di strumento chiaramente dedicato alla contestazione di gare disputate”, aggiunge Mastrandrea, sentenziando il 3-0 a favore della Juve e il -1 in classifica alla squadra di Gattuso. Ma quasi certamente non finirà qui: il Napoli è pronto a presentare ricorso per fare valere le sue ragioni.
(ITALPRESS).

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