ITALIA SALVATA DALLA FORTUNA MA DEGNA DI CONTINUARE

Italia-Austria 2-1. Alla tedesca, emozioni da Italia-Germania 4-3. Mamma mia che fatica, una vittoria così meriterebbe già la Coppa. E che lezione. Mancini l’aveva messa giù troppo facile, io non avrei mai lasciato fuori Locatelli e Belotti l’avrei messo subito, più forza sua che abilità di Ciro. Chiesa no, non l’avevo immaginato. Per questo Mancio è bravo: ci ha pensato lui. E ha vinto. Nonostante un cedimento nervoso degli azzurri che non ho capito. Salvati dalla Var due volte – il gol vero di Arnautovic e un rigorino scampato – li immaginavo caricati a mille. E invece. Una spiegazione? Avversario sottovalutato, l’Austria di Foda. E falso. Per gli allocchi. Ho rivisto il Wunderteam anni Trenta di cartavelina Sindelar. Non c’ero, solo filmati di studio ma soprattutto un incubo. E infatti ho visto l’Austria che temevo. Non quella predicata dagli intenditori che la dicevano figlia di Rangnick, il profeta che gli snobboni volevano al Milan. Non ci ho creduto un attimo, sennò niente incubi, le giochesse sacchiane le conosco a memoria, Mancio pure. E invece, avete visto? Difesissima e contropiede. Adesso potrei concedermi sviolinate, squilli di tromba, rulli di tamburo, perchè Chiesa mi ha salvato, Pessina mi ha esaltato. Ma no. Siamo seri e non caviamocela dicendo che abbiamo scoperto che l’Italia di Mancini sa anche soffrire. Non è vero. A un certo punto era perduta. Stavolta l’ha salvata la fortuna. E la lezione – come dicevo – appresa con encomiabile solerzia. Salvata la ghirba, riecco l’Italia delle Trenta Partite Trenta. Pronta a vincere, non a dare spettacolo. Con un contropiede da favola. Locatelli non lo toccare più, Mancio. Adesso che è cominciato l’Europeo vero – come quando la Champions arriva agli ottavi – sappiamo di essere degni di continuare. Senza perdere tempo in chiacchiere e bagatelle da politicamente corretto. Il caso razzismi e altre storie? Ha detto Mancini: “Io sono per la libertà”. E tanto basti. Anzi, permettetemi di dirlo, a tutti i giocatori per tutti noi: la prossima volta, in tutti gli stadi che verranno, inginocchiatevi per ricordare il milione e passa di morti che l’Europa ha dato al coronavirus.
(ITALPRESS).

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