INTER MIGLIOR ATTACCO MA IL MILAN CAPOLISTA NON SI FERMA PIU’

Mentre il Milan ha continuato la sua marcia in vetta, il sorteggio di Zurigo ci dirà quali saranno gli avversari dell’Italia nelle eliminatorie Mondiali. Girone a cinque perchè gli azzurri sono teste di serie. E speriamo di essere fortunati. Tornando alla capolista, la vittoria di Marassi non è stata molto tranquilla. E’ vero che Tonelli ha salvato sulla linea una palla di Rebic e che il vantaggio di Kessie è sembrato risicato fin quando Castillejo, appena entrato, non ha raddoppiato. E tuttavia la Samp, svegliatasi tardi, ha riaperto la partita con Ekdal che poi ha sfiorato il pareggio in extremis. Insomma, con qualche batticuore, i rossoneri hanno mantenuto il vantaggio di cinque punti, sono andati per la trentesima volta a segno in campionato e segnato due gol per dodici partite di fila. Anche senza Ibrahimovic, la squadra di Pioli riesce a comportarsi da capolista. E il tecnico ha tanti meriti, in questo salto di qualità dei rossoneri. L’Inter ha vinto la terza partita consecutiva in campionato che ha fatto seguito a quella in Germania di Champions. Si giocherà la qualificazione contro lo Shakhtar. In serie A, dieci gol nelle citate tre gare e Lukaku sempre presente fra i marcatori, fra i quali si è presentato pure Hakimi con una doppietta. L’attacco nerazzurro, con 26 gol, è il più forte del campionato. Certo, il Bologna era più verde e di una categoria più bassa e poi ci sono le spie che non fanno dormire Mihajlovic. Il popolo nerazzurro comincia a sorridere, i trinariciuti hanno smesso di chiedere la testa di Conte. Che, per non farsi mancare nulla, è accusato di bistrattare Eriksen. Pensate cosa sarebbe successo invece se McKennie non avesse pareggiato e se Bonucci non avesse segnato il gol della vittoria nel Derby della Mole n.201: dopo 25 anni di bocconi amari, il Torino avrebbe assaporato il dolce della vittoria sul campo della Juve e si sarebbe parlato del crollo dell’impero bianconero. Sarebbero stati riesumati aggettivi da apocalisse, con fescennini dei “nemici” e (forse) sacrifici “umani”, in senso calcistico, s’intende, in casa bianconera. Qualcuno ci avrebbe rimesso il posto, specie nel momento in cui la plebe antijuventina si accanisce contro il club per il caso Suarez, che non promette nulla di buono.
Ma, al di là dei cavoli amari della vicenda perugina, non crediamo che la… plebe juventina sia contenta della prestazione della Signora nel derby, vittoria (da non sottovalutare) a parte. Se non ci fosse stato l’insostituibile Cuadrado a mettere sulla testa di McKennie e Bonucci i palloni dei gol bianconeri e la difesa granata (la peggiore del campionato, come quella del Crotone, con 24 gol subiti, media 2,4 a partita) a regalare spazi, staremmo parlando di ben altro. Invece, la Juve ha vinto, a sua difesa è celebrata fra le migliori, è imbattuta e pochi si sono accorti che Ronaldo è rimasto all’asciutto. Ora lo sguardo è rivolto al futuro, cioè a Barcellona per la Champions. Il solito Insigne, il solito Napoli, vittorioso a Crotone. Contro l’ultimo in classifica rimasto in dieci, è vero, ma in tutta sicurezza. Ora Gattuso punta alla qualificazione in Europa League. La squadra di Stroppa talvolta non gioca male, subisce tanto, ma non segna: sei gol in dieci partite sono una miseria. La Roma, che non ha giocato male contro un Sassuolo che le ha dato parecchio fastidio, ha perso Pedro (espulso per doppio giallo), poi Fonseca (per proteste), ha avuto un gol di Mkhitaryan annullato, ha preso un palo con Dzeko e ha subito un gol di Haraslin, annullato anche questo.
Insomma, una partita movimentata in cui i giallorossi non hanno “riscattato” lo 0-4 di Napoli. Anche la Roma (poco contenta dell’arbitraggio di Maresca) va bene nelle coppe, ma comincia a riavere problemi in campionato. Il Sassuolo non segna da due partite e sta perdendo qualche posizione in classifica. Il Verona, rimaneggiato, non è riuscito a condurre in porto il vantaggio sul Cagliari. La sua difesa, che pure è fra le meno battute del campionato, si è fatta perforare da Marin. Il pareggio lascia abbastanza immutata la classifica di entrambe le squadre, ma fa più bene ai sardi. Legni 2-1 per il Verona. La Lazio ha vinto contro uno Spezia che stava per fare lo scherzo del 2-2 (sarebbe stato il quarto), invece la squadra di Inzaghi hai tenuto e si riparla di mete ambiziose, mentre ai liguri sono rimaste le lodi. Immobile ha segnato, ma i nomi stranieri suonano meglio. Parma e Benevento hanno fatto un punto a testa senza grosse emozioni al termine di una partita non esaltante. Detto che Udinese-Atalanta è stata rinviata per il maltempo, nel Monday Night è in programma Fiorentina-Genoa. Prandelli: “Gara determinante”. Maran: “Occorre temperamento”. In palio punti salvezza. Arbitro Doveri. Prime curve pericolose per tutti. Gol in calo, ma emozioni a bizeffe.
(ITALPRESS).

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