IL DERBY DI MILANO NON MERITAVA UN ALTRO SPETTACOLO?

Un derby, due partite. La prima con il risultato accidentale, 1 a 1, un rigore e un’autorete, e scarsa goduria, più alto l’apporto del pubblico in un San Siro finalmente vivo, affamato di vedere esibirsi gli squadroni della Madunina. La seconda partita, suggerita dai cambi pandemici (che l’Ifab confermerà dopo il Covid) che vedranno Kalulu per Ballo-Tourè, Saelemaekers per Diaz, Rebic per Leao e Bakayoko per Krunic da una parte; Vidal per Barella, Correa per Dzeko, Dumfries per Damian, Sanchez per Lautaro, Bastoni per Dimarco dall’altra. Non vi sembra che tanto movimento (in spregio ai poveracci che stentano con panchine corte) avrebbe meritato ben altro spettacolo? Il Milan resta primo grazie al Verona di Tudor che dopo aver battuto la Juventus è riuscito a fermare anche il Napoli scatenato. Segnamocelo a futura memoria, questo risultato del “Maradona”. Verrà giorno che dovremo riparlarne. Tornando al derby, pompato dai media oltre ogni misura, esaltato in realtà soprattutto dal tifo, io diffido dei regali presentati con sontuoso e invitante packaging, spesso più prezioso del contenuto. Ricordo quell’amico di Acqualagna che mi consegnò frettolosamente un oggetto involtato in carta gialla: quando l’aprii, a casa, scoprii un olezzante tartufo bianco. Da svenire. A San Siro, dopo 90 minuti di derby presentato come la finale di un Mondiale, non sono svenuto. Esagero? Fingo di essere seduto nel mio antico posto, a San Siro, fra Brera e Annibale Frossi, il Dottor Sottile che mentre il Gioànn smoccola mi suggerisce: “Gol? Solo errori”.
Peccato per il Napoli che non ha approfittato di una partita sicuramente meno impegnativa per trovarsi solo in vetta. Mentre sta tornando in pista la sua primaria guastafeste, la Juve del golletto della salute, un’idea nuova dell’Allegri che doveva essere un reinventato ammodernatore del calcio all’italiana ma in verità sta esagerando. Anche per i catenacciari come me. Buon per Milan e Napoli, tuttavia, che il disturbo si limiti a un’Inter superdotata ma inconcludente. Anche il Mourinho annunciato come l’angelo vendicatore dei drammi giallorossi non fa miracoli. Ce l’ha con gli arbitri, giustamente. Ma non ha capito che a forza di blablabla sono gli arbitri che ce l’hanno con lui.

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