Il Consiglio regionale della Sardegna approva un ordine del giorno unitario sul “caro carburanti”

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CAGLIARI (ITALPRESS) – Seduta straordinaria del Consiglio regionale della Sardegna sul caro-carburanti sotto la presidenza di Michele Pais. Dopo le formalità di rito l’Aula ha messo in discussione la Risoluzione votata ieri all’unanimità dalla Commissione “Governo del Territorio”. Il presidente Pais ha ringraziato il Consiglio per avere immediatamente preso in mano la questione mandando un segnale di sostegno alla protesta delle associazioni degli autotrasportatori e delle aziende in ginocchio per l’aumento dei prezzi dei carburanti.
Il presidente della Quarta Commissione Giuseppe Talanas (Forza Italia) ha illustrato la Risoluzione approvata: «Ieri abbiamo audito una delegazione degli autotrasportatori. Al termine è stato votato un documento con il quale si invita la Giunta a sostenere un’azione forte nei confronti del Governo perché si trovino i responsabili dell’aumento ingiustificato dei prezzi dei carburanti». Talanas ha poi illustrato gli altri punti della Risoluzione con i quali si chiede un intervento immediato per calmierare il prezzo dei carburanti e forme di compensazione a favore degli autotrasportatori e delle attività produttive per i maggiori costi sostenuti. «Gli autotrasportatori sono ormai al collasso – ha proseguito Talanas – le aziende preferiscono fermarsi perché mettere in motto i camion è controproducente». Il presidente della Quarta Commissione ha quindi auspicato l’approvazione di provvedimenti di legge ad hoc: «Nella Quinta Commissione presieduta da Piero Maieli si è già discussa una proposta di legge che prevede misure di sostegno alle attività produttive per abbattere il costo dei trasporti. Nei prossimi giorni si faranno le audizioni. Questa proposta, insieme ad altre che si stanno presentando, possono essere approvate velocemente. Occorre dare un segnale alle aziende sarde che vivono una situazione drammatica». Talanas ha infine annunciato la predisposizione di un ordine del giorno da integrare con le azioni già intraprese dalla Giunta.
Gianfranco Satta – a nome dei Progressisti – ha sostenuto che la crescita dei prezzi dei carburanti non può essere inquadrata dentro un confine territoriale. «Ci si trova di fronte a una speculazione economica e finanziaria – ha detto Satta – gli aumenti del gasolio hanno avuto conseguenze devastanti per gli autotrasportatori e per tutti i settori dell’economia isolana, lo sa bene chi ogni giorno si reca con la propria auto al lavoro». Secondo Satta non basta però sollecitare solo un intervento del Governo nazionale: «Abbiamo il dovere di riflettere più a fondo sul tema e trovare qualche soluzione reale e concreta nella disponibilità del Consiglio regionale. Non ci si può limitare a richiedere un intervento nazionale. La questione deve essere inquadrata in una prospettiva più ampia. Ciò che stiamo vivendo è la crisi dell’attuale modello energetico che non spinge sulle energie rinnovabili. E’ un sistema giunto ormai alla fine. Sta dando gli ultimi colpi di coda e cerca di tenere in scacco tutti gli operatori. Servono soluzioni di carattere strutturale come quella adottata dal Friuli che qualche anno fa ha previsto agevolazioni per gli autotrasportatori e per i residenti nei comuni montani. Il rischio è trovarci davanti a una battaglia ben più ampia. Le crisi possono determinare il crollo o la rinascita di un territorio».
Un’azione forte da parte della Giunta ha sollecitato il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Roberto Li Gioi: «Con questa risoluzione vogliamo dare un mandato forte al Presidente della Regione Solinas perché vada a Roma a battere i pugni sul tavolo del Governo – ha affermato Li Gioi – la Sardegna sta vivendo una crisi profonda. La condizione di insularità amplifica i problemi. Oggi siamo al quarto giorno di sciopero degli autotrasportatori. Una protesta che ha conseguenze per le aziende dell’agroalimentare i cui prodotti deperibili stanno andando a male come successo all’azienda di cozze di Olbia. Si rischia un conflitto sociale. Se si andrà avanti con i blocchi i danni saranno incalcolabili. Non si può attendere oltre. Siamo vicini agli autotrasportatori ma occorre dare un segnale forte a tutti i sardi. Fondamentale che Solinas si rechi a Roma e spieghi a chi di dovere che la questione sarda è molto più grave rispetto a quella di altre regioni. Sappiamo bene che la competenza è del governo ma proprio per questo è importante che il presidente rappresenti tutto il popolo sardo».
Per Emanuele Cera (Forza Italia) la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio è un segnale tangibile da parte della politica alla grave situazione che si è creata. «Quando si blocca l’autotrasporto si blocca tutta l’economia sarda – ha detto Cera – il prezzo dei carburanti è aumentato in tutta Italia ma si manifesta solo in Sardegna. C’è un disinteresse totale da parte dell’informazione nazionale, si parla di tutto fuorché del dramma che sta vivendo la nostra Isola. Fortunatamente ci sono gli organi di stampa sardi che danno conto della crisi che stanno vivendo le aziende agricole e quelle di trasformazione: i danni sono incalcolabili e in alcuni casi irrimediabili». L’esponente azzurro ha quindi espresso solidarietà agli autotrasportatori ma li ha invitati a tener conto della situazione di tutto il sistema produttivo isolano: «E’ giusto protestare ma non si possono danneggiare le altre aziende. Servono risposte da parte del Governo, il presidente della Regione si faccia carico della situazione a avvii un confronto con gli autotrasportatori per evitare ulteriori danni. Si rischiano problemi di ordine pubblico che dobbiamo prevenire ed evitare. La politica sarda, in attesa di un provvedimento del Governo, abbia il coraggio di trasferirsi nella capitale per sollecitare una soluzione al problema». (Psp)
E’ quindi intervenuto Franco Stara (Udc Cambiamo!), che ha affermato come una riduzione di 10-20 centesimi non è sufficiente, bisogna chiedere il congelamento delle accise. Il consigliere e presidente della Commissione Lavoro, ha spiegato che si sta parlando non soltanto di autotrasporto, ma anche di trasporti marittimi, dei padroncini e non solo. Stara si è detto d’accordo con l’on. Li Gioi e ha affermato che non bisogna andare a Roma con il cappello in mano, ma una delegazione di consiglieri regionali dovrebbe andare nella Capitale finché non si trova una soluzione. Il presidente della Seconda commissione ha ricordato che la Sardegna è un’Isola e che fra un po’ non verrà più nessuno. La Sardegna è bellissima – ha detto – ma a nuoto non possiamo attraversare il mare e le nostre merci non possono venire con le zattere. Stara ha concluso annunciando che il gruppo Udc Cambiamo! è disponibile ad andare a Roma anche domani per chiedere una soluzione. “Questa è una battaglia dei sardi” non soltanto degli autotrasportatori.
Per Roberto Caredda (capogruppo Misto) i rincari sono ingiustificati ed eccessivi e creano ingenti danni. La politica deve intervenire a tutela di famiglie, lavoratori e imprese. Per Caredda si rischia il crollo del settore dei trasporti e dell’agroalimentare. Senza un’azione concreta del governo nazionale, ha proseguito, non si risolvono i problemi. Per il consigliere il Consiglio regionale unito deve chiedere al Governo di calmierare il prezzo del carburante e trovare compensazioni per gli autotrasportatori e per le altre categorie produttive colpite. Caredda ha manifestato la volontà del suo Gruppo di sostenere la risoluzione e ha chiesto a tutta la politica di aprire un confronto con il Governo per una risoluzione immediata. In conclusione ha espresso solidarietà agli autotrasportatori.
Anche Michele Cossa (Riformatori sardi) ha affermato che il Gruppo dei Riformatori sardi è solidale con la protesta di quelle categorie che stanno pagando in modo così pesante una “colossale truffa” come detto dal ministro Cingolani, che colpisce l’Italia. Cossa ha evidenziato positivamente il lavoro fatto dalla IV Commissione, che ha approvato la risoluzione, e ha ricordato che anche in questa circostanza appare evidente come l’insularità condizioni pesantemente tutto. Siamo in una condizione di sostanziale chiusura della circolazione delle merci, ha detto, e ci deve fare riflettere sulle azioni da portare avanti in futuro. Cossa ha poi manifestato apprezzamento le mozioni presentate dalla Lega, che con molta caparbietà da tantissimo tempo affronta il tema dell’energia, “un tema strategico – ha continuato Cossa – su cui navighiamo a vista” e dal gruppo di Fratelli d’Italia che chiede impegno su soluzioni strutturale. Il consigliere ha ricordato che appartiene a un Gruppo che ha sollevato il tema delle accise, in chiave risarcitoria, come veicolo di sviluppo per l’Isola. “Siamo precipitati nella condizione diametralmente opposta” e ha aggiunto che si tratta di “una situazione intollerabile”. Cossa ha espresso solidarietà nei confronti di chi protesta con l’auspicio che resti una protesta legittima, senza superare i limiti per non creare danni alle merci deperibili e all’approvvigionamento alimentare per le famiglie, gli ospedali, le carceri e le comunità. Cossa ha fatto un appello ai manifestanti perché la loro protesta sia sostenibile. Con la capogruppo Sara Canu abbiamo voluto sollevare il problema delle accise, ha detto. “Dobbiamo diventare un’isola verde” e ha chiesto che il Consiglio esamini anche la proposta di legge sulla riduzione della plastica.
Fausto Piga (FdI) ha affermato di aver parlato con tanti autotrasportatori, fuori e dentro il palazzo. Stanno protestando, ha detto, per un problema che non esiste sui tg nazionali e nelle parole del Governo. Piga ha detto di aver spiegato che la Regione non ha competenze per incidere sul prezzo dei carburanti e l’unico che potrebbe riuscire a distoglierli dalla protesta è il Governo. “La competenza è dello Stato”, ha detto, la Regione può fare qualcosa e lo farà, come ha fatto per tante categorie produttive. Però non può essere un aiuto immediato. Oggi, ha spiegato Piga, gli autotrasportatori hanno bisogno di certezze e “noi come Regione non possiamo garantirle”. Piga ha ricordato i problemi che questo blocco sta creando agli allevatori, al settore agroalimentare e agli imprenditori agricoli, che rischiano gravi perdite. La situazione, per Piga, è drammatica e pericolosa: “La politica sarda lo sa e forse il Governo non l’ha capito”. Ci vuole una presa di posizione unitaria della politica sarda, ha continuato, nei confronti del Governo. Ogni consigliere ha un parlamentare di riferimento e lo deve esortare a tenere viva questa battaglia, che non riguarda soltanto gli autotrasportatori ma tutta la Sardegna. Al Governo, ha detto, chiediamo provvedimenti completi e veloci. La Regione Sardegna sarà al fianco degli autotrasportatori per trovare le soluzioni. Piga ha poi chiesto ai manifestanti di continuare con una protesta giusta, ma senza mettere a rischio famiglie, posti di lavoro e aziende.
Michele Ennas (Lega) ha ringraziato il presidente Pais per la sensibilità e la capacità di raccordo, importante per dare un segnale forte di intervento. Per Ennas si è arrivati a un punto di non ritorno, con prezzi alle stelle. “Ancora una volta – ha detto – la nostra Isola paga un prezzo più alto delle altre regioni”. Tutto quello che sta succedendo si ripercuote, ha continuato, su tutto il sistema produttivo. Ennas ha ricordato che da mesi il suo gruppo ha sollevato il problema dell’energia in Sardegna. Quello degli autotrasportatori, ha spiegato, si affianca a diversi altri settori già andati in crisi. Per Ennas è necessario coinvolgere i parlamentari perché “dobbiamo avere gli stessi diritti delle altre regioni”. La Sardegna, ha proseguito, può rivendicare, in base allo Statuto, le imposte di fabbricazione sui carburanti prodotti in Sardegna. La maggior parte di queste imposte non restano in Sardegna, ha proseguito. Per Ennas la Sardegna deve rivendicare i suoi diritti a Roma e ha proposto, provocatoriamente, di convocare il Consiglio regionale a Roma per avere le risposte che non arrivano. (eln)
«Bene la convocazione straordinaria del Consiglio regionale – ha dichiarato il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau – perché la situazione è davvero straordinaria, perché nasce da crisi internazionale su cui si è inserita una vergognosa speculazione sul prezzo dei carburanti al consumo». «Chiediamo che siamo individuati e sanzionati i responsabili di questa vergognosa speculazione – ha proseguito l’esponente dell’opposizione – insieme con l’adozione di provvedimenti adeguati a compensare gli autotrasportatori per i maggiori costi sostenuti». Nel rimarcare il sostegno alla protesta dei manifestanti nei porti, il consigliere dei democratici ha concluso il suo intervento richiamando l’attenzione sulle conseguenze che i blocchi negli scali sardi stanno provocando per le produzioni sarde: «Mi auguro che la protesta possa rientrare al più presto, perché si sono trovate le risposte adeguate alla gravità della situazione».
Spostare la protesta dalla Sardegna a Roma, è invece stato il leit motive dell’intervento del capogruppo Psd’Az, Franco Mula, che pur affermando di comprendere le ragioni degli autotrasportatori ha posto in evidenza i danni che i blocchi stradali e nei porti causano alle aziende isolane («Accade solo in Sardegna che si attuino proteste che vanno in danno agli stessi sardi»). «Chi pagherà i danni causati alle nostre aziende», si è domandato polemicamente l’esponente del gruppo del presidente della Giunta che ha parlato di “giungla dei prezzi nei distributori di carburanti” e di “truffa ai danni dei sardi”, riferendosi alle speculazioni in atto sul costo di gasolio e benzina.
L’assessore dei Trasporti Giorgio Todde ha salutato con favore la convocazione straordinaria del Consiglio e la volontà di procedere con un documento unitario («ci da’ più forza per andare a Roma per ottenere ciò che ci spetta») ed ha ricordato l’impegno dell’esecutivo regionale nella vertenza “caro carburanti”: «Abbiamo tempestivamente attivato il confronto non solo con le organizzazioni di categoria e con il mondo delle produzioni ma anche con i comitati spontanei in lotta nelle strade e nei porti della Sardegna». Todde ha anche elencato le richieste avanzate dalla Regione allo Stato («eliminazione delle accise, abbattimento del costo del trasporto merci, insularità») e ribadito il piano sostegno alla protesta degli autotrasportatori: «Onore a loro, prime vittime di una speculazione senza precedenti per fermare la quale il Governo deve intervenire immediatamente».
L’assessora del Lavoro, Alessandra Zedda è intervenuta per comunicare la sottoscrizione di un protocollo di intesa tra la viceministra Teresa Bellanova e le associazioni nazionali di categoria e per richiamare ancora una volta il Consiglio all’unità. «Attendiamo con fiducia la riunione del consiglio dei ministri – ha concluso la vice presidente della Giunta – perché siano messe in campo tutte quelle misure urgenti che attendiamo».
Il presidente del Consiglio ha dunque dato lettura dell’’ordine del giorno sottoscritto da tutti i consiglieri regionali e che, riprendendo i temi espressi nella risoluzione approvata dalla IV^ Commissione, impegna il Presidente della Regione: a sostenere presso il Governo efficaci azioni di ricerca ed individuazione delle condotte che hanno determinato aumenti ingiustificati dei prezzi dei carburanti al consumo; a proseguire nelle azioni intraprese volte a richiedere al Governo interventi immediati atti a calmierare il prezzo dei carburanti; a individuare forme di compensazione a favore degli autotrasportatori e delle attività produttive penalizzate dai maggiori costi sostenuti; a rivendicare un misura per la Sardegna mirata a sostenere il costo del trasporto merci via mare in quanto maggiorato dalla condizione di insularità. L’ordine del giorno invita anche i Parlamentari sardi a sostenere le azioni già intraprese dal Presidente della Regione e dalla sua Giunta al fine di trovare una soluzione al problema.
Il documento è stato approvato all’unanimità e il presidente Pais ha dichiarato conclusi i lavori e ricordato la convocazione dell’Assemblea sarda per martedì 22 marzo alle 16.
(ITALPRESS)

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