IL CAMPIONATO PRENDE IL VOLO MA JUVE E INTER IN CRISI

Il campionato ha preso il volo. Con un grande Napoli dominatore del Milan per potenza e gioco tradotti in un indiscutibile calcio di rigore di Politano e un capolavoro di Simeone; con un’Atalanta al suo fianco, allegramente impietosa; con l’Udinese che si conferma protagonista da applausi. Bravo Sottil. E grazie all’impresa – storica – del Monza ammazzaJuve.
Nessuna partita è più importante di quella che sta giocando Allegri, condottiero senza gloria di una Juventus ch’è uscita sconfitta anche dal campo del Monza. I più critici di Max – me compreso – avevano paradossalmente indicato la sfida fra Galliani e il suo vecchio allenatore come prova decisiva, anche se il pronostico non ne teneva minimamente conto. E invece l’ipotetica commedia è diventata – a parte la gioia di Berlusconi e le lacrime di Galliani – un vero dramma: sul campo e in società. Sul campo la crisi della Juve è stata documentata dal fallaccio del nervosissimo Di Maria espulso eppoi pentito come un novizio. In società si medita sul da farsi, sollecitati – si dice – anche da Nedved. Fosse per lui il Conte Max farebbe le valigie. Ma il lungo e costoso contratto – quattro anni a sette milioni l’anno – impone riflessioni aziendali. Da consiglio d’amministrazione con il mega presidente John Elkann che favorì il ritorno di Allegri. Con pieni poteri. E sono questi – visti i risultati – a far immaginare una soluzione definitiva. Con una versione insolita ma giustificata anche per il calciobusiness: le dimissioni.

Non dimentichiamo che Allegri è un orgoglioso livornese capace di rinunciare all’incarico piuttosto che continuare a recitare la parte dello sciagattatto (e storico) affondatore della Juventus. Praticamente compromessa la Champions, e con una situazione di campionato di rara debolezza, Allegri e i suoi generosi datori di lavoro potrebbero trovare una soluzione economica di comune soddisfazione. Per il Conte Max, una vita serenissima. Fantacalcio? Oh, tutto è possibile. Anche – dico io – che a qualcuno venga in mente che nel 2023 a Torino si celebreranno (in qualche maniera) i 100 anni del…matrimonio Agnelli-Juventus. Da Edoardo I ad Andrea. Il quale si era preparato benissimo all’evento, superando in vittorie – nove scudetti – il bisnonno, lo zio e il padre. Oggi il supercontratto di Allegri lo rende colpevole solitario della crisi. E condannato anche da una moltitudine di tifosi.

La caduta della Signora domina la scena ma già si discute anche la posizione dell’Inzaghi supersconfitto in campionato – tre batoste – e deludente anche in Champions nonostante il brodino ceco. La straordinaria Udinese – che ho preso in considerazione come protagonista fin dalla lezione data a Mourinho – ha rivelato non con colpi fortunati ma con qualità tecniche indiscutibili la fragilità dell’Inter. Oggi la Beneamata e la Signora, nemiche di sempre, rimpiangono insieme Antonio Conte. Allegri è riuscito a far dimenticare il suo storico pokerissimo di scudetti.

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