Gruppo Hera per un welfare agile e sostenibile

Il Cda del Gruppo Hera, presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano, ha approvato il Piano industriale al 2024. Le strategie di rafforzamento industriale e commerciale sono state disegnate su modelli di business sostenibili, indirizzando le opportunità derivanti dall’innovazione e dal digitale, e favorendo la creazione di valore condiviso per i propri stakeholder e dipendenti. La multiutility intende inoltre accompagnare i territori in unaripresa in linea con le strategie europee e gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030. Supportata anche dal positivo preconsuntivo 2020, Hera procede così nel percorso di crescita ininterrotta tracciato fin dalla sua nascita, nel 2002, con l’obiettivo di consolidare una posizione di leadership negli ambiti presidiati, forte di un modello di business che negli anni si è dimostrato vincente e resiliente e rappresenta, a tutt’oggi, la più concreta garanzia di un futuro in ulteriore sviluppo. Il Piano industriale al 2024 si fonda sulle solide basi delle proiezioni di chiusura del 2020: il preconsuntivo conferma infatti i principali indicatori in crescita sull’anno precedente. Il MOL atteso per il 2020 è di circa 1.118 milioni di euro, in aumento rispetto ai 1.085 milioni del 2019, mentre il rapporto PFN/MOL migliora sensibilmente attestandosi a 2,9 x, rispetto al valore di 3,02 x al 31 dicembre 2019. Lo scorso anno, inoltre, Hera ha sostenuto investimenti pari a circa 540 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il 2019. Nel 2020 la multiutility ha dunque superato le criticità legate alla pandemia garantendo continuità, efficienza, sicurezza e qualità dei servizi, ma anche un concreto sostegno a tutti gli stakeholder, a partire da clienti, fornitori e dipendenti. Il Gruppo Hera ha arricchito la propria strategia seguendo le direttrici europee e mantenendo contestualmente la coerenza con l’Agenda 2030, che già da anni ne guida l’impegno per lo sviluppo sostenibile. In particolare, lo schema di riferimento del nuovo Piano si compone di tre dimensioni – ambientale, socio-economica e innovazione – intorno alle quali si articolano tutte le progettualità di Hera.
Dimensione innovazione: opportunità legate ad evoluzione tecnologica, digitalizzazione, intelligenza artificiale e analisidei dati, per incrementare l’efficienza e la qualità dei servizi, con modalità di lavoro sempre più agili, nel mantenimento di un giusto equilibrio tra persone e tecnologia. Dimensione ambientale: promozione dell’economia circolare attraverso il recupero, il riuso e la rigenerazione delle risorse interventi per incrementare la resilienza delle infrastrutture, in chiave di prevenzione e mitigazione dei rischi azioni per la lotta al cambiamento climatico -in cui la multiutility è già da tempo in prima linea -al fine di traguardare la carbon neutrality, puntando su bioenergie/green gas – come biometano, idrogeno e green syngas – ed efficienza energetica. Il contributo alla decarbonizzazione e al risparmio delle risorse si realizzerà anche attraverso la diminuzione dei consumi del Gruppo stesso: al 2024 è prevista una riduzione del 7% dei consumi energetici (rispetto al 2013) e del 17% dei consumi idrici interni (rispetto al 2017).
Dimensione socio-economica: creare “valore condiviso” per stakeholder e territori, facendo leva sugli asset fisici e commerciali, con i nuovi servizi a valore aggiunto per i clienti, le collaborazioni con partner esterni e i progetti di ascolto delle esigenze locali e sociali, ma anche quale esito di operazioni di integrazione o gare per l’assegnazione dei servizi regolati. Il Piano al 2024 prevede investimenti in crescita, per circa 3,2 miliardi di euro, in media di 640 milioni all’anno: un volume significativamente superiore (circa +40%) rispetto alla media dell’ultimo quinquennio. In particolare, sono previsti in aumento gli impieghi per lo sviluppo organico, per 2,9 miliardi, 400 milioni in più rispetto alla precedente pianificazione, con un impegno proporzionale alla presenza di Hera sul territorio e alle caratteristiche delle filiere. Più in generale, il 60% degli investimenti sarà destinato a progetti coerenti con gli obiettivi europei. Il 42% andrà ad attività in linea con il “Green Deal”, per la riduzione delle emissioni, la carbon neutrality, laresilienza dei business e l’economia circolare. Il restante 18% sarà destinato all’evoluzione tecnologica: dallo sviluppo della cyber sicurezza al telecontrollo, dai cassonetti “smarty” per la differenziata ai nuovi contatori. L’incremento degli investimenti è reso possibile, oltre che dai positivi risultati del 2020, dalla solidità patrimoniale e finanziaria di Hera, che lascia margine di manovra per eventuali ulteriori impieghi non previsti. Anche nel nuovo Piano la sostenibilità rappresenta un approccio del tutto integrato nelle strategie del Gruppo. Per la trasparenza nei confronti degli stakeholder fin dal 2016 è stata introdotta la rendicontazione del margine operativo lordo a “valore condiviso”, ovvero il valore delle attività di business che, oltre a generare margini, rispondono ai driver dell’Agenda 2030. Prosegue così la crescita del MOL a “valore condiviso”, che arriverà a sfiorare nel 2024 il 50% del totale, a quota 648 milioni di euro. Hera può, infatti, fare leva sulle proprie best practice nelle dimensioni ESG (environmental, social, governance), riconosciute anche dall‘ingresso della multiutility nel Dow Jones Sustainability Index, World e Europe, uno dei più autorevoli indici borsistici di valutazione della responsabilità sociale, come“Industry leader” sulle circa 3.500 imprese a maggiore capitalizzazione nel mondo. L’attenzione a sostenibilità e trasparenza è confermata, infine, dalle decisioni del Gruppo di impegnarsi verso l’obiettivo “Well below 2°C” di “Science Based Targets initiative”e di applicare le raccomandazioni della “Task Force on Climate-related Financial Disclosures”(TCFD) nella propria rendicontazione a partire dall’esercizio 2020, per rendere disponibili agli stakeholderle informazioni per valutare opportunità e rischi legati al clima. “Lo scenario di riferimento dei prossimi cinque anni presenta sfide e opportunità che Hera ha saputo intercettare per tempo, basando su di esse e con largo anticipo la propria strategia e i propri approcci di sostenibilità. Oggi, con il nostro nuovo Piano industriale, possiamo capitalizzare gli sforzi fatti sin qui e incrementare i nostri target di crescita al 2024. A sostegno dei nostri obiettivi abbiamo stanziato un consistente piano di investimenti per espandere i nostri asset e renderli, al tempo stesso, sempre più sostenibili, in linea con le indicazioni delle istituzioni internazionali. Confermiamo inoltre tutte le nostre politiche economico-finanziare, a partire dal mantenimento di un profilo patrimoniale conservativo che ci permette di finanziare anche eventuali ulteriori progetti di investimento non inseriti a Piano. Tutto questo, senza incidere sulla distribuzione ai nostri azionisti dei dividendi, che sono anzi previsti in crescita nel quinquennio, con un incremento del 25% rispetto all’ultimo dividendo pagato, fino a raggiungere i 12,5 centesimi per azione al 2024”, afferma Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo Hera. “Hera da sempre gestisce tutte le proprie attività con un approccio sostenibile e integrato nelle strategie di business. Pertanto, con il nostro nuovo Piano industriale possiamo promuovere un ulteriore sviluppo, con progetti dedicati alla circolarità, alla carbon neutrality e all’innovazione tecnologica, in piena coerenza anche con le linee dettate dall’Autority e raccogliendo i frutti di quanto già fatto in passato, anche in termini di premialità per la qualità del servizio. E vogliamo anche rendicontare ai nostri stakeholder con la massima trasparenza l’impegno del Gruppo per la sostenibilità, con l’applicazione delle raccomandazioni TCFD a partire già dall’esercizio 2020. La nostra rotta è molto chiara e sfidante, tanto che ci siamo già posti anche target al 2030, mirando al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità sempre più ambiziosi sulla base dei rigorosi standard fissati dalla metodologia“Science Based Target iniziative”, sostiene Stefano Venier, Ad Hera.
(ITALPRESS/WEWELFARE.IT)

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