Gratteri “Tecnologie contro la mafia nello spazio digitale”

CASTELLABATE (SALERNO) (ITALPRESS) – La prima giornata di SUDeFUTURI si è conclusa con l’intervento del neo Procuratore di Napoli, Nicola Gratteri: il magistrato antimafia più conosciuto nel mondo, alla sua prima uscita pubblica in Campania dopo l’importante nomina, è stato protagonista del panel dedicato alla “Globalizzazione delle mafie nello spazio digitale” insieme al giornalista e saggista Antonio Nicaso: l’incontro è stato introdotto da Nino Foti, presidente della FMG e moderato dalla giornalista Paola Bottero.
Questa tematica è stata oggetto di importanti approfondimenti da parte del Procuratore Gratteri visto che, in questi anni, ha sperimentato per primo in Italia le intercettazioni digitali ed è il principale conoscitore dell’intelligence applicata alla lotta alla mafia.
Antonio Nicaso, che ha scritto insieme a Gratteri numerosi libri sulla criminalità organizzata, nel suo intervento ha dichiarato: “Le mafie sono riuscite ad adattarsi alle evoluzioni tecnologiche, muovendosi on line e offline, utilizzando sistemi di credito sommerso, dimostrando capacità di coniugare tradizione e innovazione. Ad esempio, il coltan, un minerale nero metallico necessario per la produzione di apparecchi tecnologici, il tantalio utilizzato nell’industria aerospaziale e nel nucleare, detenuti in una alta percentuale in Congo, sono alcune tra le materie prime di cui la ‘ndrangheta va a caccia e che baratta con armi. Un mondo in evoluzione, che comprende il mercato digitale, il metaverso e l’intelligenza artificiale. Ci sono indubbiamente aspetti sul piano del diritto che devono essere necessariamente aggiornati, perché c’è una politica che non riesce a cogliere i cambiamenti e le evoluzioni. C’è un problema di velocità, che bisogna affrontare. Ci muoviamo a due diverse velocità”.
Il procuratore Nicola Gratteri, nella prima parte del suo seguito ed applaudito intervento, si è soffermato sul mercato degli stupefacenti, dichiarando: “L’unica droga che si può sconfiggere al mondo è la cocaina. E’ un’utopia che si può realizzare se l’ONU fosse un organismo sovranazionale, ma è debole rispetto alle forze e ai poteri nel mondo. Dov’è stato il segretario dell’ONU quando la Russia ha invaso l’Ucraina, ad esempio. Per fermare il mercato della droga occorrerebbe l’intervento delle Nazioni Unite, che dovrebbero uscire dai palazzi di vetro e andare nei campi dove si produce la coca, intervenendo in Colombia, in Bolivia, in Perù, imponendo a questi Paesi la conversione delle colture di coca, obbligandoli a seminare grano. I problemi si devono affrontare alla radice, altrimenti non si risolve”.
Sul nuovo incarico a Procuratore di Napoli, Gratteri ha specificato: “Incontrerò tutti i sostituti e i 9 Procuratori aggiunti. Li ascolterò per trovare spunti di confronto e capire cosa fare per arrivare ad arginare il fenomeno mafioso, di abusivismo edilizio. Voglio sentire le loro idee ed i progetti per avere una visione, una strategia. E’ fondamentale creare una sinergia con la polizia giudiziaria, che deve essere rispettata al massimo dalla magistratura. Voglio trasmettere coraggio”.
Infine, sulla mafia nello spazio digitale, il magistrato dichiara: “Abbiamo bisogno di assumere ingegneri informatici e hacker. Dobbiamo investire in tecnologie e questo ancora non è avvenuto in Italia che è ancora troppo indietro perché nessuno ha avuto una visione. Questo, invece, è accaduto in altri Paesi europei che hanno modificato notevolmente il loro approccio per il contrasto alle mafie”.
Il Presidente della FMG Nino Foti ha dichiarato: “Lavorare per lo sviluppo sociale e culturale del Mezzogiorno significa, inevitabilmente, trovarsi ad affrontare un discorso sulle Mafie. Siamo in un momento storico in cui l’ideologia criminale viene anche comunicata e idolatrata da stereotipi, simboli e narrazioni dagli stessi protagonisti in un intreccio inedito tra reale e virtuale. Va promossa una riflessione su come è possibile sensibilizzare, soprattutto i giovani, a non riconoscersi in determinate narrazioni, a disvelare i meccanismi artificiali e di disvalori che ne riproducono il successo. Solo con una conoscenza approfondita e strutturata di questi contesti è possibile costruire risposte improntate ad una attraente narrazione della legalità anche attraverso progetti che si radicano nella cultura e di chi come noi si occupa di proteggere e promuovere il patrimonio culturale, e con esso la crescita, di cittadini innamorati della propria terra e della legalità, in particolare nel Mezzogiorno d’Italia”.

– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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