GRANDI FEDERAZIONI E GOVERNO CONTRO MALAGÒ

Il Governo e le grandi federazioni contro Giovanni Malagò. L’appello lanciato dal presidente del Coni in Senato sui rischi che la riforma dello sport potrebbe portare nei rapporti con il Comitato olimpico internazionale ha prodotto la reazione compatta della maggioranza di Governo e di alcuni presidenti federali. A Palazzo H, sede del Coni, va in scena una strana giornata: prima la riunione sui Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina, convocata, poi annullata e infine disertata dal Governo; poi, appena un’ora dopo, l’incontro voluto dal presidente e amministratore delegato della nuova “Sport e Salute”, Rocco Sabelli, con tutto il mondo dello sport, Malagò escluso. Un inedito intreccio aperto dalle dure accuse dei rappresentanti dell’Esecutivo nei confronti di Malagò, reo secondo Giorgetti di aver alzato “un polverone senza senso” nel sottolineare, di fronte ai senatori, alcuni passaggi della carta olimpica che, ad avviso del presidente del Coni, si scontrerebbero con i dettami della legge delega che dovrebbe passare al definitivo vaglio di Palazzo Madama la prossima settimana.

“Io non penso che ci siano problemi, non c’è nulla che contrasta con la Carta Olimpica”, ha rimarcato Giorgetti negando poi di aver cercato il presidente del Cio Bach per avere rassicurazioni sull’umore del Comitato olimpico internazionale nei confronti del mondo dello sport italiano, appena premiato con l’assegnazione dell’Olimpiade invernale del 2026. Sulla stessa linea di Giorgetti il sottosegretario Simone Valente, responsabile sport del Movimento 5 Stelle, che ha definito “irresponsabili” le parole di Malagò. “Agitare ancor di più il mondo sportivo in questa situazione non è una buona cosa, soprattutto se si chiama in causa il Cio. La legge è stata scritta dal Governo in modo perfettamente aderente alla Carta Olimpica, rispettando l’autonomia dello sport”. Al fianco dell’Esecutivo e contro Malagò ci sono anche i presidenti di alcune importanti federazioni. Per Barelli, numero uno della Federnuoto, le parole di Malagò sono state “gravi e fuori luogo”, mentre per il presidente della Federcalcio Gravina “non è il momento di generare tensione”.

Ancor più duro il numero uno della Federtennis Binaghi, che ha accusato Malagò di voler creare problemi all’Italia “spingendo il Cio a bocciare la riforma dello sport”, mentre il presidente della Federbasket ed ex presidente del Coni Petrucci ha ribadito che, a suo avviso, “le guerre perse non si fanno e la legge dello Stato va rispettata”. Un Petrucci che nel pomeriggio ha poi anche denunciato una presunta “ritorsione del Coni” per il mancato rinnovo dei “contributi per la high school di pallacanestro dell’Acqua Acetosa, un progetto meritorio peraltro richiestomi proprio dal Comitato olimpico nazionale alcuni anni fa”. “È spiacevole la dietrologia alla base del ragionamento – ha replicato in una nota il segretario generale del Coni Carlo Mornati – Ho un rapporto schietto con il presidente Petrucci e sono amareggiato per il contenuto e i termini delle sue dichiarazioni. Sono semplicemente cambiate le condizioni oggettive rispetto all’anno scorso: abbiamo 40 milioni di risorse complessive anziché 410, un contratto di servizio ancora da siglare e non siamo in grado di immaginare al momento lo stanziamento di ulteriori incentivi di preparazione olimpica”.

Un clima decisamente poco sereno, insomma. Dal suo canto Malagò ha preferito oggi restare in silenzio, non replicare agli attacchi e portare invece avanti il dialogo con Sabelli per il rinnovo del contratto di servizio tra Coni e “Sport e Salute”, che dovrebbe essere poi approvato dalla Giunta del Comitato olimpico nazionale venerdì mattina. Un contratto discusso a lungo nelle ultime settimane e in modo particolare negli ultimi giorni, anche se il presidente di “Sport e Salute” ha tenuto a far sapere ai rappresentanti del mondo dello sport convocati al Salone d’Onore che tutto è già stabilito dalla legge, forse alludendo alla ripartizione delle risorse tra Coni (40 milioni) e la nuova società. Sta di fatto che il confronto tra Malagò e Sabelli è andato avanti anche nel tardo pomeriggio, con “l’intenzione di fare una cosa buona per tutti”, come spiegato stamattina dal presidente del Coni. In attesa della fumata bianca sul contratto, alcune certezze ci sono: “i Giochi Olimpici di Milano-Cortina non sono a rischio”, come spiegato da Malagò per allontanare alcune nubi, ma il mondo dello sport italiano resta ancora diviso.

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