Giani “La Toscana ha gestito bene l’emergenza Covid. Sostengo Bonaccini per le primarie Pd”

ROMA (ITALPRESS) – “A metà del mio mandato sono soddisfatto e il bilancio che si può fare è fondato sulla gestione dell’emergenza. In questi due anni e mezzo abbiamo vissuto la piena fase del Covid, sono entrato in carica a ottobre e quel giorno il bollettino portava 60-70 morti, una situazione drammatica. Adesso la Toscana è la regione che ha vaccinato di più, con oltre nove milioni di vaccinazioni”. Eugenio Giani si mostra soddisfatto e orgoglioso di quanto fatto nella prima metà del proprio mandato da presidente della Regione Toscana. Intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia di stampa Italpress, il governatore toscano è tornato a parlare della gestione delle emergenze, prima il Covid-19, quindi gli effetti della guerra in Ucraina, che ha dovuto fronteggiare fin dal suo insediamento. “Il Covid c’è ancora, stamani siamo a più di 400 contagi, quindi circa 2.000 contagi settimanali, l’anno scorso di questo periodo si era però a 95.000 contagi, passare a 2.000 significa che il Covid c’è ma non più pandemico bensì endemico – ha aggiunto – Però dobbiamo tenere alta la protezione vaccinale, l’invito è sempre quello di andare a fare la quarta dose e di considerare il richiamo ogni anno”.
Per quanto riguarda il dibattito sull’autonomia differenziata, Giani ha sottolineato quanto sarebbe importante applicare il terzo comma dell’articolo 116 e poter così gestire alcune materie di particolare e specifica importanza per il territorio: “C’è una materia come la geotermia per cui sarebbe meglio se il contratto potesse farlo la Regione e non lo Stato, e poi in Toscana c’è il 25% dei beni culturali in Italia – questi i due aspetti – Abbiamo un gran patrimonio culturale, la domanda è: lo Stato lo gestisce bene? I sovrintendenti fanno il possibile, ma la Toscana se dei suoi beni ne è più partecipe li può gestire molto meglio”. Sui progetti del Pnrr per la Toscana, c’è soddisfazione: “Sono soddisfatto, per la Toscana ci sono 4.300 progetti approvati, possono dare volano di lavoro, occupazione, innovazione. Se avessi potuto gestire io la scelta dei progetti avrei dato altre priorità – ha ammesso – Ma non lamentiamoci, arriveranno 4 miliardi e 600 milioni da spendere”.
Il progetto del rigassificatore di Piombino ha creato polemiche e spaccature, ma Giani è sicuro della bontà della scelta presa: “Bisogna rendersi conto che l’interesse nazionale ha una prevalenza, fermo restando il fatto che lo Stato debba poi dare delle compensazioni”. Il governatore toscano ha poi spostato la propria attenzione sul dibattito nazionale, a cominciare dalle primarie del Partito Democratico, per le quali sosterrà convintamente Bonaccini: “Ho sempre sostenuto Bonaccini fin dal primo giorno, c’è una stima che deriva dal lavoro comune, lui era il presidente dei presidenti di regione quando sono entrato in carica, l’ho subito apprezzato – ha spiegato – Mette insieme una visione strategica e il pragmatismo e la concretezza dell’amministratore, i due elementi che si richiedono al segretario del Partito Democratico. Può rilanciare il PD partendo dalle sue competenze, e ha un certo carisma”.
Nei confronti del proprio partito, il giudizio resta comunque severo: “A sinistra la capacità di autocriticare se stessi è una cosa incredibile, vedere 30 esponenti tutti concentrati a criticare se stessi mi dà anche molto fastidio. Il PD in ogni caso è il partito più radicato tra quelli che oggi esistono nella scena italiana – ha aggiunto, soffermandosi poi sulle scelte per le regionali – Votano le due grandi regioni, quella in cui c’è Milano e quella dove c’è Roma. Nel Lazio abbiamo D’Amato, bella persona che ha gestito la fase delicata della pandemia, uomo efficiente e creativo, ha ridato al Lazio un certo profilo. Per la Lombardia vedo una persona che mi dicono essere molto rigorosa e che ci consente di avere un rapporto con i Cinque Stelle che può essere significativo”. Infine, inevitabile una valutazione nei confronti del recente operato del Governo, dal caso delle accise alla Manovra: “Quello sulle accise è stato uno scivolone da parte del Governo, se muovi un qualcosa che crea un circuito vizioso speculativo vai ben oltre l’esigenza di mantenere le entrate dello Stato, è stato un grande sbaglio aver voluto rimettere le accise – ha spiegato – E mi ha toccato molto anche che hanno fatto una Manovra da 35 miliardi, ma dopo due anni in cui si è detto che la sanità era il problema più importante – ha concluso – Non si possono dedicare alla sanità solo due miliardi sui 35 complessivi”.
-foto Italpress-
(ITALPRESS).

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]