Fratoianni “Nel Governo Draghi tutto e il contrario di tutto”

ROMA (ITALPRESS) – “Al governo Draghi io ho detto no, c’è tutto e il contrario di tutto, non è il mio Governo e non lo considero utile per il Paese, quindi a nome del mio partito e della mia coscienza di parlamentare della Repubblica ho votato contro. Sono all’opposizione, è la nostra linea politica, è quello che pensiamo serva al Paese”. Lo afferma Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.
Fratoianni ribadisce la sua contrarietà alla linea del Governo sulla guerra in Ucraina. “Io penso che la guerra scatenata da Putin sia criminale e vada condannata, ma ho detto no alle armi per diverse ragioni – spiega -. Una ha a che fare con una cultura politica, quella della costruzione della pace. C’è poi anche una ragione materiale: dopo oltre 70 giorni di guerra terribile che si scatena sulla popolazione civile penso che inviare armi sia sbagliato perché contribuisce a far crescere l’escalation. Non è possibile inviare armi come unica risposta politica dell’Europa che è incapace di difendere i propri interessi”.
“Di trattativa non si è più parlato, le armi sono sempre di più, la guerra è sempre più terribile e le persone continuano a morire. Non c’è un linguaggio politico, c’è un’iniziativa sul piano delle sanzioni molto dura – continua Fratoianni -, che penso sia giusto mettere in campo. Per me la via delle armi è quella sbagliata, mentre quella della pressione economica e diplomatica è giusta e le sanzioni servono. Mi spingo oltre, uno degli elementi di fragilità e ipocrisia riguarda il nodo più esposto, ovvero che l’Europa continua a compilare infinite liste di armi sempre più potenti ma quando si discute dell’unico fronte che metterebbe in difficoltà la Russia economicamente, cioè le sanzioni sul piano energetico, comincia il balbettio”.
Secondo Fratoianni “il presidente del Consiglio dovrebbe spiegarci cosa ha in testa rispetto ai costi delle sanzioni che già subiamo, a chi li facciamo pagare. L’intervento sugli extra profitti è indecente, ce ne sono oltre 40 miliardi e noi ne prendiamo solo una piccola parte. Andrebbero presi e redistribuiti ai lavoratori e lavoratrici, alle piccole e medie aziende che rischiano di chiudere – prosegue -. Inoltre, penso che Draghi sarebbe dovuto venire in Parlamento prima di andare da Biden e dirci qual è la nostra posizione rispetto al conflitto in Ucraina”.
Per il leader di Sinistra Italiana “l’esplosione della diseguaglianza è la grande emergenza del Paese. Bisogna introdurre un salario minimo rispetto al quale noi abbiamo una proposta di legge per cui per meno di 10 euro lordi all’ora non si lavora”.
Per quanto riguarda il tema energetico “davanti a una crisi potenziale, il governo Draghi si appresta a riaprire le centrali a carbone e questo la dice lunga sul nostro ritardo e sulla natura della nostra dipendenza energetica dalla Russia che non può essere risolta sostituendola con con quella dall’Algeria o da altri paesi che non sono campioni di democrazia e rispetto dei diritti umani”, sottolinea Fratoianni.
Se facciamo affari con l’Egitto di al-Sisi non facciamo grandi passi avanti. Come sempre accade nelle crisi più dure, penso che sia questo il momento di costruire una grande trasformazione, l’investimento sulle energie rinnovabili va fatto ora, è il vero potenziale. Ci sono i soldi e le possibilità di sbloccare gli intoppi burocratici che oggi rendono inutilizzabili enormi quantità di energia rinnovabile. Io penso che investire sul nucleare oggi sia insicuro, enormemente costoso e lungo nei tempi”, afferma Fratoianni.
Poi commentando la proposta di Fratelli d’Italia sul presidenzialismo, sottolinea: “Io ho votato per bocciarla. La destra italiana ha questo sogno da molto tempo, nasconde una sorta di allergia alla Costituzione italiana, al suo assetto, alla democrazia parlamentare. Penso che il Paese abbia bisogno di più democrazia, il Parlamento ha perso troppa centralità”. Tornando alla situazione in ucraina, per il Segretario di Sinistra Italiana “Il modo di avvicinarci alla pace è che l’Europa avanzi una proposta e lavorare per essere coinvolta in una grande conferenza di pace, uno sforzo che deve coinvolgere anche la Russia. L’Ucraina poi dovrebbe essere neutrale e non entrare nella Nato”, conclude Fratoianni.

– foto Italpress –

(ITALPRESS).

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]