Foibe, inaugurato a Milano il monumento della memoria

MILANO (ITALPRESS) – “Da oggi questa piccola porzione di terra di Milano, di territorio cittadino, diventerà la nostra terra. Diventerà l’Istria, diventerà Fiume, diventerà la Dalmazia. Grazie Milano, viva l’Italia”. Traspare tanta commozione nella voce di Piero Tarticchio, mentre ringrazia le persone riunitesi a celebrare il nuovo monumento in ricordo dei martiri delle Foibe e degli esuli istriani, fiumani e dalmati, da lui disegnato e scoperto questa mattina in piazza della Repubblica, fino al 1946 piazzale Fiume. Uno striscione, srotolato ai piedi della stele di granito recita “dopo 74 anni Fiume torna in questa piazza”. Numerosissime le rappresentanze delle associazioni civili e militari di ricordo delle migliaia di vittime e delle centinaia di migliaia di esuli dei territori istriani e dalmati. Tra le autorità presenti, i sindaci di Milano, Trieste e Gorizia, Giuseppe Sala, Roberto Dipiazza e Rodolfo Ziberna, il prefetto di Milano, Renato Saccone, l’assessore comunale all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran, quello regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato, ex sindaci di Milano, Gabriele Albertini e Carlo Tognoli, numerosi consiglieri comunali e regionali, il segretario generale del Movimento Nazionale Istria Fiume Dalmazia, Romano Cramer, e Diana Bracco, presidente dell’omonima Fondazione, che ha finanziato e donato il monumento alla città.
“Quello che vedete alle mie spalle – ha detto il sindaco Sala – è l’omaggio che la città finalmente rende alle vittime di quelle violenze. Per realizzare questo monumento c’è voluto tanto, forse troppo, tempo. Sono dunque orgoglioso che sia la mia Giunta a compiere questo importante passo. Come ho ripetuto in tante occasioni sin dall’inizio del mandato, la memoria è per me e per noi un valore assoluto. Una memoria che finalmente deve unire e non più dividere. Una memoria fatta di verità e di giustizia, su cui è possibile costruire un’Italia, un’Europa e un Mondo di popoli liberi e in pace”. “L’offesa più grande nei confronti dei 350mila esuli – ha sottolineato invece Dipiazza – è stato l’oblio. Vogliamo ricordarle perchè non parlare di quanto accaduto dopo la fine della seconda guerra mondiale è stata l’offesa più grande. Oggi piano piano ci stiamo riuscendo. Dopo 50 anni di oblio assoluto, finalmente ne parliamo perchè non succeda più, ma anche per rispetto a quello che è stato fatto ai 350mila esuli”. Sulla stele, la scritta ‘a perenne memoria dei martiri delle Foibe, degli scomparsi senza ritorno e dei 350mila esuli dalla Venezia Giulia, dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia 1943-1945’.
(ITALPRESS).

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