EURO2020, MANCINI CAMBIERA’ UN PO’ PENSANDO AGLI OTTAVI

“Giocheremo per vincere”, ha detto Roberto Mancini, che non è il nipotino sportivo di Nicolò Machiavelli ma, secondo noi, sta pensando a qualcosa di diverso da proporre contro al Galles. Non al biscotto e ai diabolici calcoli per evitare di imbattersi nel Belgio o nella Francia nelle fasi finali dell’Europeo, bensì al dosaggio delle forze per avere giocatori meno stanchi negli ottavi. Tanto, la qualificazione è ottenuta e affrontare la fase successiva con giocatori meno logori può essere garanzia di miglior rendimento. Del resto dice da tempo che i giocatori sono intercambiabili e quel che conta è il modo di giocare, sempre aggressivo, sempre basato sul possesso palla. Una forma mentis irrinunciabile. Quindi novità ne vedremo più di una. Intanto, c’è aria di notti magiche, all’Olimpico, e la terza vittoria confermerebbe la possibilità di aspirare a un piazzamento fra le grandi del calcio continentale. Il confronto col Galles dovrebbe dare all’Italia il primo posto con vista Austria o Ucraina per gli ottavi. Gli azzurri finora sono andati benissimo e se andiamo a guardare le classifiche, con i loro sei gol segnati e zero subiti, sono tra i protagonisti dell’Europeo. “Santi subito” invoca qualcuno nella Città eterna.
In questi giorni sono state tessute le lodi di Mancini e del gruppo azzurro, che ha fatto molto bene e ha giustificate ambizioni di arrivare alla fase finale, diciamo entro i primi quattro, a quanto si è azzardato. Il Galles era considerato la squadra cuscinetto del girone, ma i pronostici sono stati smentiti dalla realtà. I britannici hanno bloccato la favorita Svizzera e battuto la Turchia che era considerata una mina vagante e si è ritrovata ultima. Ora gli uomini di Page sono a due lunghezze dall’Italia, cercheranno di andare avanti e con i tre punti supererebbero addirittura gli azzurri in classifica. Anche senza Chiellini, con le inevitabili sostituzioni per far rifiatare i più affaticati e con un occhio agli ottavi, Mancini confida più nel gioco d’attacco della propria squadra che nella presunta debolezza dell’avversario. Molti gallesi giocano infatti nel campionato inglese e hanno dimostrato di non essere gli ultimi arrivati, hanno inoltre fra di loro un certo Gareth Bale, che ha sbagliato un rigore contro i turchi ma è sempre un fuoriclasse, e lo juventino Ramsey, non certo un brocco.
Nell’aria non ci saranno molti cambiamenti, ma i britannici hanno affrontato quattro ore e mezzo di viaggio da Baku e gli azzurri invece no. Le possibilità ipotizzate in casa italiana parlano di diverse candidature: Emerson e Toloi in difesa, Verratti in corso d’opera a centrocampo, Belotti e Chiesa dall’inizio davanti. Naturalmente, acqua in bocca. Mancini ne ha accennato di sfuggita con espressioni generiche e i soliti distinguo della vigilia. In sostanza, fumo. L’arrosto lo vedremo sul campo. Tanto che si sono ipotizzate anche le presenze di Bastoni e Cristante. Ma voi pensate che il ct smonterà del tutto un giocattolo che sta facendo divertire tutti? Noi ne dubitiamo. Per le indiscrezioni della vigilia, funziona così: i ct di solito fanno giocare la partitella della vigilia schierando la squadra titolare e i giornalisti hanno le loro spie che danno le dritte. Ma i tecnici, che hanno mangiato la foglia, cambiano le carte in tavola per non svelare le proprie intenzioni. Una volta Lippi in Germania, alla vigilia di una partita importante, chiese a un collega come si stesse sull’albero, punto di avvistamento “affittato” per scoprire in anteprima le mosse del tecnico azzurro.
E comunque il calcio è in mistero agonistico, come diceva Gianni Brera, e quindi attenzione alle sorprese, dopo quella che ha fatto l’Ungheria contro la favorita Francia. Pertanto, attenzione agli scherzi, visto che prima del pareggio della squadra di Rossi contro i campioni del mondo, si era parlato del Galles come la squadra rivelazione. Il fatto che la terza vittoria degli azzurri verrebbe considerata ordinaria amministrazione, e l’imbattibilità dei gallesi una prodezza, alimenta la tensione dei poveri di spirito. Gli esercizi dialettici della vigilia continuano e l’espressione più praticata porta a supporre un “turn over ragionato.” Le melliflue e ben soppesate parole di Mancini, che ha annunciato come il “biscotto” non faccia parte della propria dieta calcistica ha stupito i soggetti facilmente impressionabili. “E’ la terza partita in dieci giorni”, ha detto alludendo al turn over. Belotti ha parlato per l’ennesima volta dello speciale rapporto con Immobile: “Se gioca, e segna, tanto di guadagnato. Spero di partire titolare. Finora le scelte del ctsono state giuste”. Tutte parole distensive che ben si conciliano col clima paradisiaco di casa azzurra. Dove tutti sono buoni e bravi. Specie se vincono.

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