Emilia Romagna, nuovi lavori contro il dissesto idrogeologico

LAGLIO - Frana nel comune di Laglio dopo la nottata di maltempo (LAGLIO - 2022-06-07, Andrea Butti) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

BOLOGNA (ITALPRESS) – Pronta una nuova tranche di lavori per fronteggiare il dissesto idrogeologico che minaccia gli abitati di Cavallino, Cà Sensoli, Cà Gambuto e la strada provinciale 41, l’importante arteria di collegamento tra i comuni di Montescudo-Monte Colombo e Coriano, nel riminese. Il movimento franoso già in passato aveva provocato il crollo di alcuni fabbricati privati e danneggiato a più riprese la strada provinciale. L’intervento di consolidamento, finanziato complessivamente dalla Regione Emilia-Romagna con circa 730mila euro, ha già visto l’esecuzione di un primo stralcio di lavori da 200mila euro per realizzare una struttura di stabilizzazione della scarpata in frana. Con i lavori avviati in questi giorni – dal valore di 530mila euro – si realizzerà una seconda opera strutturale, in continuità con la prima già ultimata. Parte di queste risorse, circa 67mila euro, sono state impiegate per effettuare indagini preventive su gran parte del versante, che si estende dalla provinciale al torrente Marano, compreso all’incirca tra le località di Cavallino e Cà Sensoli. E’ inoltre già previsto un terzo finanziamento regionale di 400mila euro, per dare seguito al consolidamento e completare il rafforzamento della sommità del versante. Si tratta della parte più critica per la pericolosità della frana, dove si trovano esposte al rischio strada provinciale, abitazioni private e sottoservizi. Tutti gli interventi sono stati progettati dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile. Il dissesto è rappresentato da grandi frane attive e complesse, classificate nel Piano assetto idrogeologico (Pai) come aree da assoggettare a verifica. Sono state eseguite indagini geognostiche approfondite e diffuse, in modo da indagare una zona piuttosto ampia, mirate a individuare la distribuzione e gli spessori dei corpi di frana e a identificare con maggiore certezza le cause del dissesto. E’ in corso da alcuni anni il monitoraggio geotecnico dell’area. Con le necessarie conoscenze geologiche e geotecniche si sono potute definire la strategia di intervento e le soluzioni tecniche operative più idonee per la mitigazione del rischio idrogeologico.
– Foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).

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