ECONOMIA CIRCOLARE, AL VIA ORIENTAMENTO IMPRESE

Orientare le aziende verso i modelli di produzione più sostenibili dell’economia circolare. È questo l’obiettivo del percorso di affiancamento proposto dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi in collaborazione con le associazioni di categoria e realizzato a cura dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. L’iniziativa, presentata nella sede di via Meravigli, offrirà gratuitamente strumenti di formazione, analisi e check up approfonditi in azienda ed è dedicato alle imprese del manifatturiero, in particolare dei settori metalmeccanico, legno-arredo e apparecchiature elettriche ed elettroniche, operanti nell’ambito del territorio di Milano, Monza Brianza e Lodi. «Anche se siamo in assenza di un cappello legislativo, sentiamo ugualmente l’esigenza d’intervenire – ha detto Elena Vasco, segretario generale della Camera di Commercio Milano Monza Brianza Lodi – tra le piccole e medie imprese troviamo tantissimi modelli virtuosi, ma sono proprio loro talvolta ad avere più difficoltà ad adeguarsi alle sfide del cambiamento tecnologico e culturale. La Camera di Commercio ha colto l’esigenza da parte degli stakeholders ed essendo un progetto innovativo abbiamo scelto precisi settori produttivi».

L’iniziativa si articolerà in tre momenti: dopo una prima fase a carattere informativo e formativo, le aziende saranno affiancate per sviluppare strategie volte alla massimizzazione della circolarità e infine sarà fornito un supporto strategico. «Attraverso tavoli di lavoro valuteremo il livello di maturità raggiunto dalle imprese e ne selezioneremo 15 con cui intraprendere il percorso di affiancamento – ha spiegato Vasco – l’auspicio è di replicare il modello ad altre imprese».
Per Guido Bardelli, componente di Giunta Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi «l’economia circolare è il futuro dello sviluppo del mondo industrializzato e dato che il nostro sistema si regge sulle piccole e medie imprese è necessario affiancarle verso un processo volto all’innovazione e lo strumento che presentiamo punta proprio a questo. Attraverso i collaboratori dell’Istituto Superiore della Scuola di Sant’Anna supporteremo le imprese con presenze quotidiane e verifiche sul campo».

Secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Accredia, a luglio 2018 in Lombardia erano quasi 2mila le imprese con certificati ambientali attivi ISO14001 superando Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Milano è prima con 772 aziende, seguita da Roma (599), Torino (466) e Napoli (414) e in Lombardia da Bergamo, Brescia, Monza e Varese.
«La circolarità è un’occasione per ripensare significativamente i modelli di business nell’ambito di un cambiamento generale che è richiesto all’economia – ha evidenziato  Marco Frey, professore ordinario dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – abbiamo bisogno di fare meglio con meno, perché le risorse scarseggiano e siamo sempre di più, i modelli di consumo e produzione a cui siamo stati abituati non sono più adeguati e la circolarità entra in questa prospettiva di cambiamento. Le imprese devono cominciare a progettare prodotti che siano smontabili e riutilizzabili e abbiano una vita più lunga».

Utilizzare meno e meglio le materie prime e generare sempre meno rifiuti deve essere tra gli obiettivi delle imprese anche perché una riduzione dell’impatto della propria attività e dell’impronta dei prodotti ha come benefici meno costi, più efficienza, miglioramento della salute dei lavoratori e incremento dei posti di lavoro. «L’UE stima che nei prossimi anni in Europa potrebbero crearsi fino a un milione e trecentomila posti di lavoro grazie alle imprese green» ha detto Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia, dove, sul tema della circular economy e della transizione energetica, è stato istituito un osservatorio che coinvolge le associazioni di categoria, le università, gli enti locali e il mondo ambientalista. «L’economia circolare porta con sé il più grande cambiamento nel modello di sviluppo economico dopo la rivoluzione industriale – ha aggiunto Cattaneo – saremo costretti a cambiare il modo di pensare i prodotti e di disegnarli, di realizzarli e trattarli alla fine della loro vita e tutto questo attraverso forme di energia a emissioni zero. Un grande cambiamento che richiederà sia innovazione tecnologica sia la creatività dei nostri imprenditori e che ha bisogno di essere accompagnato, per questo l’attività di formazione che la Camera di commercio ha avviato è certamente utile».

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