MILANO (ITALPRESS) – Con 47 voti favorevoli, 27 astenuti e nessun voto contrario, il Consiglio regionale lombardo approva questa mattina il progetto di legge che riorganizza il sistema regionale di cura di chi soffre di dipendenze patologiche, dalla droga al gioco d’azzardo fino alle nuove dipendenze da Internet.
Frutto dell’abbinamento di due Pdl, uno della Lega e l’altro di Fratelli d’Italia, il provvedimento si propone di ammodernare e rendere più efficace il sistema di presa in carico di questi malati, considerato obsoleto, anche a fronte della diffusione di nuove droghe e dall’abbassamento dell’età di chi accede agli stupefacenti, con un crescente coinvolgimento di minorenni. Tra le novità del “Nuovo sistema di intervento sulle dipendenze patologiche” (Pdl 133/127), l’istituzione di un Comitato di indirizzo che collaborerà con la Giunta e la creazione di èquipe mediche ospedaliere multidisciplinari specializzate per le dipendenze (E.S.O.D) all’interno di ogni ATS, dove
saranno attivate anche “Reti diffuse” (Re.Di.Di) per favorire interventi precoci.
Ai minori sono dedicati percorsi di recupero ‘esclusivì, separati dagli adulti, prevedendo nuove forme di accoglienza in strutture “residenziali o semiresidenziali”. Il provvedimento include agevolazioni per il reinserimento lavorativo e la valorizzazione dell’azione del terzo settore.
“E’ un progetto che ha una valenza nazionale, la Lombardia può fare da apripista- sottolinea uno dei due firmatari del Pdl, Emanuele Monti, consigliere regionale della Lega e presidente della commissione sanità a Palazzo Pirelli-. Sono tanti anni che su questo tema non viene posta l’attenzione che merita, ricordo che a Roma l’ultima legge sulle dipendenze è del 1990, solo parzialmente modificata nel 1995”. Da parte sua, continua Monti, “Regione Lombardia è da sempre all’avanguardia nel sistema della presa in carico delle dipendenze, con il modello delle comunità di recupero e con quello ambulatoriale dei Serd e degli Smi, così come la Regione è in prima linea a livello nazionale sul fronte delle risorse, stanziando 160 milioni di euro all’anno per le dipendenze”.
Monti insiste sulla necessità di cambiare “i vecchi schemi di presa in carico” anche a fronte delle “nuove droghe e delle nuove dipendenze legate a Internet e ai video giochi”.
“Abbiamo inserito tirocini di apprendimento nei contesti lavorativi attraverso corsi di formazione e attività che dovranno supportare chi ha intrapreso il difficile percorso per uscire da questo tunnel”, sottolinea Barbara Mazzali, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e co-firmataria del Pdl, secondo la quale “un altro punto di forza è l’istituzione di luoghi dedicati ai minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria o con problematiche gravi”. In parallelo, precisa, si prevedono “misure specifiche di supporto anche per le loro famiglie: il mostro della droga non risparmia i giovanissimi e per loro dobbiamo costruire un percorso speciale sostenendo le loro famiglie nella difficile gestione di questo problema. Se non possiamo alleviare le sofferenze di una madre e di un padre che vedono il figlio inghiottito dalla droga, possiamo e dobbiamo però tendergli la mano ed essere per loro un supporto e un porto sicuro”.
A sostegno del provvedimento si è espressa la consigliera di Italia Viva Patrizia Baffi che ricorda come quello della droga sia “un problema che è ormai trasversale ad ogni età e che colpisce in modo particolare i giovani, che rappresentano il 25% degli assistiti”. Da qui l’urgenza di un ” intervento nuovo e più incisivo” a favore della cura.
Dalle opposizioni, a commentare è anche Luigi Piccirillo, consigliere del M5S Lombardia, che si è astenuto dal voto. Per Piccirillo “la legge generale è un punto di partenza positivo, anche grazie all’accoglimento di numerose nostre proposte migliorative. Abbiamo ottenuto, per esempio, interventi e progetti specifici sulle dipendenze da gioco on-line”. Motivando l’astensione del suo gruppo, Piccirillo spiga che “in questa legge manca un tema fondamentale nell’ambito della prevenzione e cioè il contrasto concreto al gioco d’azzardo patologico e del relativo disturbo correlato (DGA) un problema molto diffuso mai sufficientemente affrontato dalla Lombardia”. Solo a Milano, conclude, “si parla di oltre 65 mila famiglie coinvolte”.
(ITALPRESS).
Droga, la Lombardia rivoluziona la cura delle dipendenze
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