DE LAURENTIIS “SPERO SARRI RESTI, PROGETTO CONTINUA”

foto Daniele Buffa/Image Sportnella foto: Aurelio De Laurentiis

L’auspicio è che Maurizio Sarri resti al suo posto ma se il tecnico dovesse andare via, “il progetto del Napoli continuerà alla grande”. Aurelio De Laurentiis, a Castevolturno per la presentazione del ritiro estivo di Dimaro, si incontrerà con l’allenatore la prossima settimana per parlare di futuro e capire se ci sono i presupposti per un quarto anno insieme. “Ci auguriamo di sì, spero di sì, ma non posso costringere le persone con la forza – avverte – Io non ho questa sensazione che non si senta più a casa sua. Sarri l’ho scelto io contro il parere di tutti e fra i dubbi di tutti, il Napoli ha dato qualcosa a lui e lui ha dato qualcosa al Napoli. Non credo che possa lamentarsi di questi tre anni. Ha costruito un bel modulo di gioco che tutti all’estero gli hanno esaltato e avrebbero voluto imitare. Gliene siamo grati. Ma vincevamo anche prima con giocatori di minor livello e un foglio aziendale stipendiale di un terzo, forse anche un quarto”, la frecciatina tutt’altro che velata di De Laurentiis, che ricorda che “siamo arrivati secondi anche con Mazzarri e con Benitez siamo arrivati quinti e non terzi perchè abbiamo sbagliato qualche rigore”. E nessuno dei due è andato via per problemi con lo stesso De Laurentiis: “Mazzarri voleva stare due anni e lo obbligai a rimanere per altri due e dopo 4 anni un ciclo si può anche chiudere. Benitez aveva altri problemi, la moglie non poteva più venire, ma aveva un contratto di un anno con opzione e non credeva che l’avrei esercitata”. Il massimo dirigente dei partenopei rivendica con orgoglio che da quando c’è lui al timone “il Napoli è da 9 anni in Europa e ha creato anche dei campionissimi che ci hanno invidiato in tutto il mondo e che hanno voluto altre squadre”. “Sarri ha avuto una bellissima esperienza qui, ci ha dato dei grandi risultati e mi auguro che rimanga. Questi tre anni con noi gli sono stati utili per cercare di fare lui stesso un salto di qualità a livello di esperienza e mi piacerebbe insieme a lui continuare ad avere risultati positivi che mi auguro sempre maggiori”. E per ottenerli, precisa, la questione non è spendere tanto perchè “non si risolvono i problemi portando a Napoli quello che sul mercato costa di più. Abbiamo preso negli anni giocatori che giocavano meno in altri club blasonati come Callejon che al primo anno qui ha superato i 20 gol, giocatori che altrove facevano 14 gol e da noi più di 30”. De Laurentiis sottolinea che è “la società l’elemento portante in ogni attività, il produttore è più importante del regista: ci sono casi di registi importanti che hanno voluto fare di testa propria e hanno avuto grandi flop”. Un messaggio chiaro e con un destinatario preciso. Ma lo scudetto, intanto, anche per quest’anno è sfumato e se da un lato il presidente degli azzurri riconosce che “non siamo riusciti a essere continui”, dall’altro il Napoli si sente defraudato. “Vediamo se vinciamo domenica e la prossima ancora. Se la distanza dalla Juve che c’è adesso di sei punti dovesse mantenersi anche all’ultima giornata e ci sono stati rubati 8 punti allora dichiaro che lo scudetto è del Napoli e qualcuno delle organizzazioni ce l’ha levato. E diremo ‘strunz’ a chi ha creato sto casino”, tuona De Laurentiis, prendendosela con “la non applicazione vera della Var, il comportamento discutibile arbitrale. Qualcuno questi punti ce li ha levati”. Ribadito che il Napoli ha già messo le mani su una prima punta ma senza svelarne il nome (“vediamo se quello che ha fatto altrove può farlo anche da noi”), De Laurentiis boccia poi il progetto delle seconde squadre (“un conto è giocare in serie B, un conto è in serie C che è meno allenante e più mortificante perchè si gioca a calci negli stinchi e c’è pericolo di avere infortuni”) e sulla situazione in via Allegri sbotta: “sento venti di guerra in Figc che mi fanno temere per il calcio italiano. La serie A, come la Premier League, ha la possibilità di uscire dalla Figc e starsene per conto proprio se non fosse convinta dei veri cambiamenti”. E sulla battaglia dell’Aia per conservare il 2% dei voti dell’Assoarbitri sia in seno al Consiglio Federale sia nelle assemblee elettive commenta: “Gli arbitri non devono stare in Figc, non devono avere un’attitudine politica con volontà di voto. L’arbitro deve essere equidistante e dipendere dalla Lega che lo deve pagare profumatemente, mischiando giovani e stranieri e poi chi sbaglia più di tre volte va a casa”. Tornando poi al Napoli, il produttore svela che in futuro una parte della preparazione potrebbe essere svolta in Cina “per poi proseguire in Trentino” mentre per il 4 agosto “ci siamo assicurati una prima vera partita importante contro il Liverpool finalista di Champions a Dublino”. Per quest’anno, comunque, sarà ancora Dimaro a ospitare i partenopei dal 10 al 30 luglio. Se con Sarri o meno al timone, lo si scoprirà presto. 
(ITALPRESS).

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