Da Farmacie lombarde più servizi e telemedicina

MILANO (ITALPRESS) – Le farmacie lombarde sono chiamate ad avere un ruolo ancor più rilevante nel rilancio della sanità territoriale, con l’erogazione di più servizi, consulti di telemedicina e anche vaccinazioni anti-Covid. Se ne è parlato oggi nel corso del convegno “Il valore delle farmacie nello scenario post-Covid-19 in Lombardia”, che ha visto coinvolti le istituzioni regionali e i principali attori dell’ecosistema salute. L’evento, promosso da Federfarma Lombardia, in collaborazione con The European House – Ambrosetti e con il contributo di Amgen e Teva, si è svolto nella rinnovata sede dell’Associazione dei farmacisti in viale Piceno a Milano.
“L’esperienza del Covid ci ha evidenziato ancor di più il ruolo fondamentale della farmacia e dei suoi operatori come primo presidio sul territorio e punto di riferimento importantissimo per gli utenti- ha dichiarato la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, nel suo intervento – in videocollegamento- di apertura-. Per il futuro il nostro obiettivo è che le farmacie diventino ancor di più un punto di forza del Sistema sanitario regionale: nella rifroma della Legge 23 verrà infatti ribadita la loro centralità”.
Durante i mesi più critici della pandemia, le farmacie si sono dimostrate un presidio essenziale di salute pubblica per capillarità, presenza costante e competenza, confermando la loro funzione sanitaria e sociale al servizio della collettività e guadagnandosi “sul campo” la fiducia degli utenti. Lo conferma una recente indagine condotta da Cittadinanzattiva Lombardia: il 91% dei cittadini lombardi intervistati ha apprezzato il supporto ricevuto dai presìdi con la croce verde e l’84% auspica un ampliamento delle loro prestazioni, in particolare vaccini e tamponi, telemedicina, ritiro referti, pagamento ticket delle prenotazioni sanitarie, impiego del digitale, scelta e revoca del medico di famiglia.
“In questa crisi sanitaria senza precedenti, le oltre 3.000 farmacie lombarde hanno dato un contributo sostanziale nell’emergenza, dimostrando di avere molte potenzialità che meriterebbero di essere espresse e valorizzate”, ha affermato la presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca. “E’ chiaro ormai come la gestione territoriale della sanità non possa prescindere dalla farmacia che, grazie alla sua facile accessibilità e al rapporto fiduciario con il paziente, può agire da ‘catalizzatorè di efficienza e buon servizio, avvicinando il Sistame sanitario regionale ai cittadini”. A dare un contributo al confronto anche il Direttore generale dell’assessorato al Welfare Giovanni Pavesi, che ha enfatizzato come il prossimo avvio delle vaccinazione antiCovid nelle farmacie “segna un salto di qualità del ruolo del farmacista”, aggiungendo, “mai come adesso riteniamo le farmacie come un presidio fondamentale della sanità regionale”.
A intervenire al dibattito anche il presidente della Federazione Ordine dei farmacisti italiani (Fofi) e vicepresidente della Camera dei deputati, Andrea Mandelli, secondo il quale “l’emergenza pandemica, in particolare nella prima fase, ha drammaticamente sottolineato l’importanza di una rete di assistenza territoriale tanto capillare quanto accessibile”. Mandelli ha quindi sottolineato le innovazioni compiute dalle farmacie nel corso della crisi sanitaria, “con la completa dematerializzazione delle ricette”, e con “l’ossigenoterapia domiciliare”. Dopo questa esperienza, ha detto ancora Mandelli, “diviene imprescindibile l’implementazione del modello della ‘farmacia dei servizì, con tutti gli strumenti innovativi – a cominciare dalla telemedicina – in grado di contribuire a una reale sinergia interprofessionale e alla completa presa in carico del paziente”. A chiudere il convegno è stato Emanuele Monti, presidente della commissione sanità e politiche sociali della Lombardia, che ha concordato sulla necessità di “rafforzare il ruolo della farmacia dei servizi, come luogo fisico ove poter fruire di una gamma di servizi di bassa intensità, con un ulteriore avvicinamento dei sistemi di diagnosi e cura alla popolazione e un conseguente alleggerimento dei flussi sulle strutture ospedaliere”.
(ITALPRESS).

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