MIGRANTI, ARRESTATO IL SINDACO DI RIACE

I finanzieri del Gruppo di Locri hanno eseguito, alle prime luci dell’alba, un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Locri, che dispone gli arresti domiciliari nei confronti di Domenico Lucano, sindaco del Comune di Riace ed il divieto di dimora per la sua compagna, Tesfahun Lemlem, nell’ambito dell’operazione Xenia”.

La misura cautelare è l’epilogo di approfondite indagini, coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Locri, in merito alla gestione dei finanziamenti erogati dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Reggio Calabria al Comune di Riace, per l’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico.

Nel corso delle indagini è emersa quella che gli investigatori definiscono “la particolare spregiudicatezza del sindaco Lucano, nonostante il ruolo istituzionale rivestito, nell’organizzare veri e propri ‘matrimoni di convenienza’ tra cittadini riacesi e donne straniere, al fine di favorire illecitamente la permanenza di queste ultime nel territorio italiano”.

“Gli elementi di prova raccolti hanno permesso di dimostrare come il sindaco, unitamente alla sua compagna Tesfahun Lemlem – scrivono gli investigatori -, avessero architettato degli espedienti tanto semplici quanto efficaci, volti ad aggirare la disciplina prevista dalle norme nazionali per ottenere l’ingresso in Italia”.

“Sono sconvolto”  ha dichiarato Domenico Lucano a Radio Capital. “Ho ricevuto
un colpo, come se mi avessero sparato – dice – ho pianto per mezz’ora, e’ una cosa assurda. Ma non e’ la fine, non dobbiamo mollare. Noi stavamo sognando, volevamo portare diritti per tutti, Riace era, e’ e sara’ un esempio meraviglioso. Ora pero’ e’ come se avessero svegliato un bambino che faceva un sogno meraviglioso. La parte buona della Calabria e’ stata messa in ginocchio”. Nel merito dell’inchiesta Gervasi dice che “possono essere stati commessi degli errori, tutti gli amministratori ne fanno ma mi aspetto, devono revocare gli arresti domiciliari a Lucano. Spero che tutto si chiarisca al piu’ presto ma – aggiunge- non ho ancora visto l’ordinanza quindi non voglio dire cose inesatte. Sento
parlare di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, di matrimoni combinati. Ma mica stiamo parlando di decine di nozze ma al massimo di un paio di persone che, per quanto ne so, ci tenevano a sposarsi. Voglio vedere le carte, per ora sono amareggiato, deluso”.

 

 

 

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