Covid, Sileri “Fase di transizione ma non abbassare la guardia”

“Stiamo vivendo una fase di transizione nella gestione del covid. L’arrivo dei vaccini, l’ampia capacità di distribuzione e somministrazione ha rappresentato il momento di svolta per uscire dalla fase più acuta della pandemia, unitamente all’utilizzo progressivo del green pass”. Così Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress. “Gli ultimi due anni caratterizzati dalla pandemia sono stati molto duri. Il covid ci ha colpiti di sorpresa, abbiamo attraversato diverse ondate che abbiamo fronteggiato anche a fatica ma siamo riusciti a gestire la situazione e normalizzarla. I posti letto occupati da degenti covid diminuiscono e con la fine dello stato di emergenza il 31 marzo vedo una tendenza ad abbassare la guardia. Molti pensano che tutto sia passato e c’è chi per questo non fa la terza dose di vaccino. Questo significa lasciar spazio alla circolazione del virus – spiega Sileri – e finché non si esprime con un aumento dei ricoveri va bene ma io sono preoccupato per il mese di ottobre. Grossi problemi come quelli vissuti a causa delle ondate precedenti non ci saranno però qualche problema di gestione non lo escludo”.

Per quanto riguarda l’accoglienza in Italia dei profughi ucraini il sottosegretario alla salute ha spiegato che la procedura prevede tampone all’arrivo, isolamento per i positivi e quarantena per i contatti di positivi. “Offriremo ai profughi la vaccinazione secondo le stesse regole vigenti per gli italiani perché in Ucraina il livello di vaccinazione è molto basso. Dovremo spingere per vaccinare quanti più possibile e spero che la comunità ucraina in Italia ci possa aiutare in questo. Per quanto riguarda il green pass invece – continua Sileri – sarà rimodulato fino a scomparire, non può durare per sempre. Il 31 marzo termina lo stato di emergenza e non c’è rischio di una proroga. Al tempo stesso si procederà a progressivi allentamenti delle varie regole legate ai tre perni della lotta al virus: distanza, mascherine e vaccino. Inoltre, contestualmente alla circolazione del virus rimodulerei il green pass sul luogo di lavoro. Finita l’emergenza cambiano gli utilizzi degli strumenti di protezione”. Il sottosegretario ha rassicurato sull’evoluzione del covid. “In futuro sarà come l’influenza, qualcuno lo prenderà senza conseguenze e i più fragili potranno fare la dose di richiamo. Al fine di migliorare il nostro servizio sanitario nazionale sarà importante utilizzare le risorse economiche per disegnare dei percorsi nuovi orientati alla digitalizzazione del sistema e rafforzare i territori. Bisogna puntare sulla cura a casa, la prevenzione, l’aderenza alla terapia secondo un percorso di assistenza di prossimità al paziente considerando che aumenta la popolazione anziana e le cure si fanno più costose. Questo -precisa Sileri- servirà a non sovraccaricare gli ospedali, significa rendere il nostro servizio sanitario sostenibile e poi ci sono due elementi fondamentali sui quali bisogna investire che sono ricerca e formazione. La nostra è in assoluto la formazione migliore che possiamo trovare nei paesi occidentali”.

Per quanto riguarda il ritardo nella prevenzione e trattamento di patologie non covid accumulate in questi due anni di pandemia, Sileri ha detto che è un fenomeno vissuto da tutti i paesi occidentali. “Noi abbiamo stanziato centinaia di migliaia di euro per il recupero e ne stanzieremo altri. Una ripresa completa sarà possibile a breve grazie alla notevole riduzione dei ricoveri covid. Dobbiamo recuperare quello che non è stato fatto in passato in termini di interventi chirurgici e diagnostica grazie ad investimenti specifici, c’è una cabina regia al ministero della Salute che lavora a stretto contatto con le Regioni che stanno comunicando i dati di quanto è rimasto indietro e in base a ciò potremo accelerare nel recupero”, ha concluso Sileri.

(ITALPRESS).

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