Coronavirus, in Veneto tamponi a tappeto: 11.330 al giorno

CORONAVIRUS CORONA VIRUS COVID19 PROVETTA PROVETTE LABORATORIO DI ANALISI TECNICO DI LABORATORIO ELABORAZIONE ELABORAZONI TEST TESTER NEGATIVO

Sul fronte del rafforzamento dell’esecuzione dei tamponi per fronteggiare e limitare l’emergenza Coronavirus, la Regione del Veneto ha approntato un nuovo Piano specifico che, nel giro di una settimana, porterà l’effettuazione dagli attuali 3.210 al giorno a 11.330 al giorno, coinvolgendo, secondo le singole potenzialità, tutte le microbiologie della rete ospedaliera regionale. La novità è stata annunciata poco fa dal presidente della Regione, Luca Zaia, nel corso del consueto appuntamento per fare il punto sulla situazione.
“Abbiamo già dato ai Direttori Generali delle Ullss – ha detto il Governatore – le indicazioni di predisporre i tamponi, partendo a tappeto, con priorità a tutti i 54 mila lavoratori della sanità, a quelli delle case di riposo, e ai medici di medicina generale. Subito dopo toccherà a tutte le persone che hanno dei sintomi ma che, oggi come oggi, dovrebbero attendere la fine del periodo di osservazione. La filosofia è semplice: più casi isoliamo, più sicurezza creiamo”.
Agli 11.330 tamponi al giorno vanno anche aggiunti i 10.000 che fanno parte del lavoro specifico del Professor Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova, che sta effettuando un lavoro di studio, supporto e approfondimento su alcune categorie dei servizi essenziali, come cassiere dei supermercati, e operatori dei vari servizi pubblici.
“La partita dei tamponi è per noi irrinunciabile – ha sostenuto con forza Zaia – a maggior ragione dopo il risultato di Vo’ Euganeo dove, criticati da più parti, facemmo il tampone a tutta la popolazione isolando 66 casi, con il risultato che oggi Vo’ è il territorio più sicuro d’Italia”.
“Mi spiace – ha proseguito il Governatore – che qualcuno continui a dire che sbagliamo ma a questo punto, sinceramente, ce ne freghiamo”.
“Sono gli stessi che ci dicevano che le mascherine non servivano, che non ci hanno detto che il warning erano i respiratori automatici, che non ci dissero che questi pazienti assorbono ossigeno 20-40 volte in più di un normale ricoverato in terapia intensiva e che poteva nascere il problema del congelamento delle condotte di ossigeno negli ospedali, che non ci dissero che respiratori, mascherine e ossigeno erano il cuore del lavoro da fare”, ha precisato Zaia.
“Tutti parlano delle posizioni dell’Oms – ha concluso il Governatore – ma noi non lo abbiamo visto qui, in trincea. Abbiamo il massimo rispetto delle idee di tutti ma anche il dovere di pensare prima di tutto ai nostri cittadini e a metterli in sicurezza”.
(ITALPRESS).

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]