Consiglio regionale del Lazio celebra giornata per i diritti dell’infanzia

ROMA (ITALPRESS) – Nella Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e adolescenza “noi siamo qui non solo per celebrarla con un atto formale ma anche sostanziale perchè è fondamentale rivolgersi soprattutto agli adolescenti in un momento così delicato che ha visto la tragedia della povera Giulia ma anche della ragazza di Nettuno, scomparsa da dieci anni e murata viva dal compagno. Le istituzioni devono lavorare, se ne parla tanto e se ne parla troppo, il problema è che se ne parla solo”. Così il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma, in occasione dell’evento dedicato ai bambini e agli adolescenti che si è svolto nella sala Mechelli, a Roma. Un impegno condiviso anche dall’assessore regionale per la scuola e l’università Giuseppe Schiboni: “Ricoprire un ruolo che può essere semplice ma pieno di significato è una sfida complessa. Dal 1924, quando venne stilata la prima carta dei diritti dell’infanzia, ci troviamo anni luce da una situazione tale che implica notevoli sviluppi. Come il mondo dei social che oggi rappresentano un rischio potenziale che se non saputo governare da scuola istituzioni e famiglia che tutela i minori poi possono diventare rischi pericolosi. Oggi ci stiamo anche interrogando su come fermare questi femminicidi che sono frutto di un malessere pregresso”.
Al convegno era presente anche la presidente del Corecom Lazio, Maria Cristina Cafini, che ha siglato “Il Protocollo di intesa per la lotta al bullismo e al cyberbullismo”. “Oggi più che mai è indispensabile unire le forze per il benessere dei nostri minori, fare rete a sostegno dei giovani attuando politiche di prevenzione è per Corecom fondamentale. La convenzione per i diritti dell’infanzia e adolescenza ha rappresentato uno spartiacque per la tutela dei minori – ha spiegato Cafini – dove i minori hanno avuto diritti giuridici e nel tempo vi sono aggiunti anche altri diritti ma nonostante questo, ancora oggi molti bambini nel nostro paese sono ancora vittime di grave trascuratezza e violenza”. La presidente ha poi concluso il suo intervento citando l’articolo 38 della convenzione che tutela i bambini protetti in guerra “il mio pensiero non può non andare ai bambini di Gaza Israele e Ucraina”. I lavori sono stati poi ripresi dall’assessore alle politiche sociali e disabilità Massimiliano Maselli che ha aggiunto: “Ben venga una maggiore attenzione sui diritti di infanzia e minori, sono sfide difficilissime. Le istituzioni da sole non potrebbero mai riuscire a raggiungere obiettivi e traguardi che sono sempre più lontani e complicati da raggiungere perchè le società si evolvono, così come i fenomeni come ad esempio il bullismo che si è sviluppato in cyberbullismo e richiede grandi azioni di controllo e monitoraggio. Dobbiamo fare sempre di più – ha continuato Maselli – bisogna fare di più attraverso il potenziamento dei servizi educativi con equipe sempre più professionali, stiamo attuando un codice di prevenzione per i maltrattamenti. Abbiamo potenziato nel bilancio 24 le risorse da 17 milioni di euro a 18 milioni per i servizi educativi e inoltre azzerato la retta scolastica per i bambini con disabilità”.
A concludere i lavori la garante per l’infanzia del consiglio regionale Lazio Monica Sansoni: “I diritti per l’infanzia e l’adolescenza sono diritti spesso lesi e spesso violati. La nostra attenzione va all’intero anno e non solo in occasione di queste giornate, però oggi ci concentreremo sulla fenomenologia di queste azioni e sulle violenze, come le violenze online ad esempio. Noi abbiamo la polizia postale che ci supporterà in tutto questo”. “Il consiglio regionale, grazie al presidente, celebrerà da sempre questa giornata qui perchè i giovani devono capire che non soli. L’ascolto e la partecipazione sono fondamentali, io ci credo molto – ha aggiunto Sansoni – un altro punto su cui lavorare è rendere i minori consapevoli, spesso non conoscono i limiti che spesso li conducono a commettere illeciti. I minori di oggi sono figli dei tempi che hanno l’esigenza di trovare il loro punto di riferimento attraverso scuola, famiglia e istituzioni che devono fare la propria parte. L’informazione allora è renderli dotti di quello che li riguarda nel quotidiano è fondamentale affinchè questi rischi non vengano intrapresi”.
– foto xl3 Italpress –
(ITALPRESS).

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