CON IL CAMBIO DEI TECNICI CAMBIERANNO ANCHE GIOCO E RISULTATI ?

A quanto pare, il cosiddetto valzer degli allenatori porterà a un’autentica rivoluzione. Nel puzzle delle panchine nostrane, che va ancora completato, sono più i tecnici che stanno cambiando che quelli confermati. Diciamo che resteranno sicuramente al loro posto Pioli (Milan), Gasperini (Atalanta), Ballardini (Genoa) e Semplici (Cagliari). Quattro. Hanno già cambiato tecnico l’Inter (da Conte a Simone Inzaghi), la Juventus (da Pirlo ad Allegri), la Fiorentina (da Iachini a Gattuso), la Roma (da Fonseca a Mourinho), il Napoli (da Gattuso a Spalletti), la Lazio (che avrebbe puntato su Sarri) e il Torino (da Nicola a Juric). Già quindi sono “sistemate” undici posizioni, altre nove aspettano una soluzione. Delle tre neopromosse, salvo sorprese, la Salernitana confermerà Castori, l’Empoli Dionigi e il Venezia Zanetti. Ma gli ultimi due hanno ricevuto proposte dalla serie A. Restano da definire le scelte di sette club: il Sassuolo ha perso De Zerbi e ne sta scegliendo il sostituto (si è detto di Pirlo); il Bologna potrebbe perdere Mihajlovic; Ranieri ha lasciato la Sampdoria; lo Spezia dovrebbe tenere Italiano, che è tentato dalle offerte del Verona; l’Udinese non ha deciso se tenere Gotti e Juric ha abbandonato il Verona, come già accennato.
Detto questo, si può ipotizzare che i ritorni di Allegri e Mourinho faranno salire il livello tecnico del nostro campionato. Ma lo stesso Conte, che ha stravinto con l’Inter, non è riuscito ad affermarsi con i nerazzurri in campo europeo. Ci chiediamo perchè il nostro calcio abbia fatto una serie di figuracce nelle coppe. Sono stati i club, incapaci di attrezzarsi (a causa di ragioni economiche, ma anche di carenze tecniche e imprenditoriali) per ambire a qualcosa di importante? Sono stati i tecnici non all’altezza dei colleghi spagnoli, inglesi, tedeschi ecc. e incapaci di arrivare in fondo nelle Coppe, o cosa? Se gli inglesi hanno portato tre squadre nelle finali europee (al Chelsea la Champions League) e se il Villarreal ha vinto l’Europa League, ci sarà un motivo o no ? Se Mancini con il club Italia sta facendo bene, vuol dire che i giocatori (anche giovani) ci sono e, se sono ben guidati, i risultati prima o poi arrivano. Si può dire altrettanto di ciò che sta accadendo dei grandi club del nostro calcio ? Ha pesato indubbiamente la situazione economica e il fatto che le nostre società non hanno gli appoggi “politici” e delle banche come accade altrove. Ma siamo sicuri di essere così bravi in campo manageriale e più in generale nell’organizzazione e nelle comunicazione ?
Il calcio è cambiato, ma fino a qualche anno fa (diciamo undici) era capace di imporsi (triplete dell’Inter). Ora tutti questi cambi di allenatori porteranno a qualcosa di nuovo o sarà uno spostamento di figurine da una parte all’altra senza risultati apprezzabili ? In una stagione che speriamo normale, senza Covid, col pubblico in tribuna ecc., potremo vedere a che livello è il nostro calcio. La Juve, cambiando l’assetto tecnico (da Allegri a Sarri, a Pirlo fino di nuovo a…Allegri) e dirigenziale (via Paratici) ha ammesso implicitamente i propri errori. Pare che Ronaldo resterà, ma incombe l’esito delle decisioni dell’Uefa dopo la storia della Superlega. L’Inter ha scoperto, con l’addio di Conte, le intenzioni dei dirigenti cinesi, venuti a miracol mostrare ma in difficoltà tali da parlare di ridimensionamento. Non sapevano che c’era da spendere o son venuti a fare business? E in Italia non ci sono personaggi in grado di finanziare i club? Il Milan non ha voluto cedere alle pretese di Raiola per Donnarumma e ha perso così il miglior portiere del mondo. La Roma dei Friedkin si sta proponendo per provare a iniziare un ciclo vincente con l’ingaggio di Mourinho, dopo anni di alti e bassi di altri dirigenti. Il Napoli è alla perenne ricerca dell’allenatore “ideale”, passando dalle mani di Sarri a quelle di Ancelotti, quindi Gattuso e ora di Spalletti.
La Lazio non è riuscita a inserirsi completamente fra le grandi e ha perso un tecnico, Simone Inzaghi, che aveva giocato ed era cresciuto in società. In due parole, la stabilità non è di casa nel nostro calcio. E’ un ambiente umorale e l’indotto a volte ha più potere dei dirigenti in sella ai club. Detto questo, i regolamenti continuano a cambiare. Ora l’ultima novità è quella dei gol in trasferta che non valgono più il doppio, sin dalla prossima stagione. Dopo 56 anni, se la somma dei gol segnati da due squadre sarà pari, si giocheranno tempi supplementari e si tireranno i rigori per stabilire un vincitore. Inoltre le cinque sostituzioni resteranno. Insomma, cambia tutto continuamente (VAR, retropassaggi al portiere, sostituzioni ecc.). Un bene o un male? Una delle fortune di questo gioco è stata per un secolo la stabilità delle regole. Ora si va avanti nell’instabilità. Quel che è legge oggi, domani chissà…Panta rei, tutto cambia.

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