Comunali, a Palermo vince Lagalla. A Messina in testa Basile

Milano - Sesto San Giovanni Elezioni amministrative e referendum. Seggio di via bixio (Milano - 2022-06-12, Stefano De Grandis) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

Si chiude la campagna elettorale per le amministrative e subito si apre quella per le regionali. Gli occhi sono puntati sui due capoluoghi al voto in Sicilia: Palermo e Messina. Neanche avuto il risultato definitivo e gli alleati di centrodestra, dal comitato del candidato sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, già si mandavano frecciate sulla scelta del candidato regionale. Il quadro è quello conosciuto: Nello Musumeci ricandidato per una parte del centrodestra mentre una altra parte della coalizione nicchia, chiede maggiore dialogo e più confronto. Servirà leggere i dati definitivi delle liste per capire pesi e proporzioni. Ma, all’interno del centrodestra un vincitore c’è già di sicuro ed è Forza Italia, primo partito della coalizione a Palermo con il 12% secondo le proiezioni. Quindi Pd e Fdi al 10%, M5s dimezzano i consensi passando dal 16% al 7%. Azzurri che adesso chiedono spazio e chiede di avere il giusto peso per i prossimi candidati. Lo aveva già detto il coordinatore Gianfranco Miccichè presentando i candidati al consiglio comunale di Palermo un paio di settimane fa. “Adesso è il momento di chiedere”, aveva detto sottolineando il passo indietro del candidato azzurro Francesco Cascio, adesso vicesindaco in pectore. Un tema ribadito anche nel pomeriggio arrivando al comitato di Lagalla, affollato di giornalisti. “Il centrodestra unito qui non potrebbe perdere mai. Sono abbastanza deluso perché in qualche parte noi abbiamo fatto dei passi indietro come nel caso di Cascio, e poi a Cefalù, invece, l’assessore Cordaro ha deciso di mettere un suo candidato di centrodestra immagino per farci perdere”, ha spiegato il presidente dell’Ars, “Non c’è amore per la coalizione. Questo è quello che lamento di questo governo. Hanno sempre qualche motivo per non essere felici”. E a chi domanda se Musumeci debba fare un passo indietro ritirando la propria candidatura risponde laconico “non c’è dubbio”. Al comitato arriva Lagalla che ringrazia gli elettori e dice che il suo primo atto sarà quello di portare una corona di fiori al monumento ai caduti alla mafia, dopo le polemiche sulla mancata partecipazione alle manifestazioni per il 23 maggio, qualche minuto arriva anche il presidente della Regione, Nello Musumeci mentre lo stesso Toto Cordaro risponde alle domande di alcuni cronisti. “La vittoria di Lagalla è la vittoria del mio governo”, dice subito Musumeci riprendendo il pallino della discussione politica. E a chi chiede di commentare le parole del presidente dell’Ars, risponde “i desideri non diventano sempre diritti”. “Ovviamente noi ci auguriamo che tutte le forze politiche che hanno partecipato alla elezione del professore Lagalla possano proporsi per le regionali”, spiega il governatore, “occorre fare necessariamente chiarezza perchè la volata finale deve essere compiuta con chi davvero crede nel centrodestra e non lavora per il centrosinistra o per fare perdere il centrodestra. La lealtà in politica premia sempre, le furbizie hanno il fiato corto”. E se a Palermo il risultato sembra premiare Lagalla con un 20% di distacco dal candidato di centrosinistra, Franco Miceli (sempre secondo le ultime proiezioni e quando sono state scrutinate meno del 10% delle sezioni), nell’altro capoluogo dove si andava al voto (Messina) si va verso la vittoria del candidato outsider Federico Basile, uomo del sindaco uscente Cateno De Luca che sbaraglia gli avversari e va verso la vittoria al primo turno superando il 45% delle preferenze secondo i dati raccolti dai vari comitati politici, seguito da Maurizio Croce (Centrodestra) col 27% e Franco De Domenico (Centrosinistra) col 25%. Sparigliando le carte anche per le prossime regionali. Micciché, infatti, avvisa: “De Luca è un fenomeno di cui tenere conto”. Musumeci replica : “solo un fenomeno di politica locale”. Basile ha il 55,53% dei voti, seguito da Croce, col 23,71% e De Domenico col 18,07%. Da domani, già da oggi in realtà, si riprende a parlare di elezioni. Questa volta regionali. ”Noi non abbiamo fatto mai un aut aut, ci aspettiamo lo stesso dagli altri”, dice da Roma Giorgia Meloni, leader di Fdi. “Serve qualcuno che unisca” replica, invece, Matteo Salvini. La questione passa anche da Roma. (ITALPRESS).
– foto agenzia fotogramma.it-
(ITALPRESS)

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