“Come semi al vento” e il recupero della tradizione agricola

ROMA (ITALPRESS) – Salento KM 0 di Lecce è partner del documentario “Come semi al vento” di Tommaso Faggiano, che affronta il tema del recupero della tradizione agricola. Ne parliamo con Francesca Casaluci, autrice insieme a Tommaso Faggiano del libro “Guida Salento Km0 – Coltivatori di Cambiamento” che è stato spunto per il soggetto del docufilm.

Perché (e da quanto tempo) avete deciso di utilizzare il cinema come mezzo di comunicazione del terzo settore?

“Dalla nascita di Salento Km0, nel 2010, già parte dei soci avevano competenze specifiche nell’ambito dell’audiovisivo. Per noi è stato quindi sempre naturale comunicare attraverso i video che sono, come sappiamo, un potente mezzo per parlare al pubblico. Il bando di Fondazione Con il Sud e Apualia Film Commission è stato da subito percepito come un’ottima possibilità per ampliare la narrazione dei nostri temi con un prodotto filmico più lungo e strutturato”.

Come nasce il progetto e quale ne è il filo conduttore?

“Il film, che non è un cortometraggio (dura infatti 53 minuti), è stato scritto partendo dalla rielaborazione del libro “Guida Salento Km0 – Coltivatori di Cambiamento” edito nel marzo del 2017. La narrazione ripercorre le tappe che un seme compie per diventare cibo incontrando, in ciascuna di queste, una realtà del terzo settore rappresentativa e attiva sul territorio. Si parte dal seme e dall’importanza di recuperare antiche varietà, si passa alla terra e al mantenimento della fertilità del suolo, si procede nel settore della produzione e del commercio equo e solidale e si finisce nella valorizzazione finale del prodotto locale come somma di valori culturali. È il racconto di un gruppo di associazioni e contadini che, In una regione tormentata dal degrado ambientale e dalle brutalità connesse all’agro-industria, rifondano i paradigmi dell’agricoltura moderna, in difesa della sovranità alimentare. Lo scambio di semi, la fertilità della terra, la tutela del paesaggio, la difesa dei diritti dei lavoratori e il mutualismo delineano un nuovo sistema di valori su cui basare la produzione di un cibo sano e giusto. La produzione esecutiva è di Meditfilm in collaborazione con Salento Km0, ed è stato realizzato con il supporto delle associazioni Diritti a Sud, Oltre Mercato Salento, Ciàula, Casa delle AgriCulture e Abitare i Paduli”.

Perché avete partecipato al bando? Averlo vinto che cosa ha significato e portato?

“Vi abbiamo partecipato perché ci è sembrato fin da subito un’ottima possibilità per portare i nostri temi e i nostri valori ad un pubblico più ampio. Aver vinto un bando così importante è stato fin da subito motivo di orgoglio per una realtà “di provincia” come la nostra”. Secondo voi il documentario è riuscito nel suo intento di sensibilizzare il pubblico? “Il film ha riscosso un grande successo: sono molti gli spettatori che si sono complimentati con noi dopo averlo visto. Crediamo quindi che sì, il suo messaggio sia stato colto”.

Che progetti futuri avete sia per il documentario che più in generale?

“Il film continuerà ad essere proiettato. Le attività dell’associazione Salento Km0 continuano nella promozione di un’agricoltura sostenibili e di un’economia civile attraverso attività di animazione territoriale, mezzi di comunicazione, social, libri, video”.

(ITALPRESS).

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