Come diventare insegnante

Ti piacerebbe intraprendere la carriera di insegnante? Ebbene, non sempre è semplice – soprattutto in Italia – dove ogni anno gli aspiranti insegnanti devono confrontarsi con cambi di norme e aspettative che spesso vengono deluse.

Tuttavia, se ritieni che questa sia la tua strada, sei nel posto giusto: vedremo insieme come diventare insegnante e in che modo trasformare la tua passione in una professione!

I titoli di studio per diventare insegnante

La prima cosa che devi tenere a mente è che per accedere alla professione di insegnante è necessario essere in possesso di una laurea (vecchio ordinamento ovvero specialistica / magistrale). Solamente per alcuni insegnamenti è invece sufficiente il possesso di uno specifico diploma, come avviene per i docenti di scuola dell’infanzia e primaria, o ancora per gli educatori nei convitti / educandati e per gli insegnanti tecnico pratici.

Non ci sono particolari differente per quanto avviene l’insegnante di sostegno per gli alunni diversamente abili, per cui valgono i medesimi titoli di studio, ma ai quali è consigliata una specializzazione per poter incrementare le opportunità di collocamento.

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Diventare insegnante in una scuola statale

Chiarito quanto sopra, ricordiamo che con il solo possesso del titolo di studio si può domandare di essere inseriti nelle graduatorie d’istituto di III fascia, che vengono utilizzate dalle scuole per l’assunzione dei supplenti in sostituzione dei docenti assenti.

Come anticipato in apertura di approfondimento, però, le cose sono destinate a cambiare. Ricordiamo infatti che la Legge 107/15 (“La buona scuola”) aveva previsto dal 2016 l’impossibilità di potersi inserire nelle graduatorie d’istituto solamente dietro possesso del titolo di studio. In realtà, il decreto milleproroghe (DL 244/16) ha prorogato fino al 2019 la possibilità previgente, permettendo così di inserirsi in terza fascia come prima. Dal 2020 non dovrebbe però più essere possibile inserirsi in terza fascia con il solo titolo di studio.

Si rammenta inoltre che le assunzioni a tempo indeterminato avvengono nella misura del 50% attingendo alle graduatorie ad esaurimento (che sono quelle riservate a personale abilitato, ma attualmente chiuse a nuovi inserimenti) e per il restante 50% attraverso i concorsi. A proposito di concorsi, di norma i nuovi bandi per la scuola primaria vengono previsti ogni due anni, salvo in cui non si richieda un bando straordinario.

E per la scuola secondaria? In questo caso, ricordiamo come la legge di Bilancio 2019 abbia apportato diverse modifiche al quadro normativo previgente. C’è stata dunque l’abolizione del vecchio percorso di formazione e tirocinio, con ritorno ai concorsi abilitanti, a cui potranno partecipare tutti i docenti che sono in possesso dell’abilitazione, oppure del titolo di studio che dà accesso alla classe di concorso.

Come acquisire l’abilitazione all’insegnamento

Concludendo infine con un breve focus sulle modalità di acquisizione dell’abilitazione all’insegnamento segnaliamo che per quanto concerne la scuola dell’infanzia e la scuola primaria l’abilitazione può essere acquisita con la Laurea in Scienze della formazione primaria. Per la scuola secondaria invece l’abilitazione può essere acquisita tramite il superamento di un concorso ordinario, superando le prove concorsuali con una votazione di almeno 7/10 per prova.

Ad ogni modo, l’occasione ci è naturalmente utile per poter rammentare anche in questa sede conclusiva che il quadro normativo sull’abilitazione all’insegnamento è in costante cambiamento e che dunque è sempre opportuno dare uno sguardo al materiale in vigore prima di poter procedere al compimento dei passi necessari per poter realizzare il proprio sogno di diventare un insegnante.

Per maggiori informazioni consigliamo dunque di consultare il sito internet del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, dove sarà possibile ottenere tutte le informazioni più utili per l’ottenimento dei titoli e degli altri requisiti utili per poter cercare di diventare un insegnante in un istituto pubblico o privato in Italia.