Citta Salute e Ricerca, firmato contratto di concessione

Sottoscritto a Palazzo Lombardia l’accordo definitivo per la realizzazione e la gestione in concessione – per 27 anni – della Città della Salute della Ricerca nelle ex aree Falck a Sesto San Giovanni.
All’incontro hanno partecipato anche il presidente, Attilio Fontana e l’assessore al Welfare Giulio Gallera.
“Quello di oggi – ha detto il governatore, firmando simbolicamente l’accordo – è un passo importante che rappresenta sia la fine di un percorso pieno di ostacoli, quale è stato l’iter che ci ha portati alla firma della concessione, sia l’inizio di una fase progettuale e realizzativa che unirà, con concretezza, due eccellenze della cura e della ricerca lombarde verso la creazione di un hub di caratura internazionale. Proprio la ricerca, in questo senso, è un driver che abbiamo messo al centro delle politiche regionali e dello sviluppo della Lombardia del futuro”.
“Sono convinto che sia un grande risultato, ora – ha concluso il presidente – occorre proseguire con determinazione nel rispetto del cronoprogramma per far sì che si inizino presto i lavori. Grandi saranno i vantaggi per i cittadini sia sotto il profilo della cura che sotto quello della ricerca”.

“Un progetto – ha spiegato l’assessore Gallera – nel quale Regione Lombardia ha creduto sin dall’inizio, fornendo tutto il suo supporto e mantenendo sempre, come priorità, i vantaggi, per i pazienti, che risulteranno dalle sinergie tra i due IRCSS coinvolti. Sarà un ecosistema proiettato verso il futuro. Un intervento atteso sia dai cittadini che dagli operatori del settore che, mai come in questo caso, riesce a coniugare due punti fermi del nostro modo di operare: cura del paziente e ricerca per migliorare la qualità della vita dei lombardi e, più in generali, di tutti coloro che si affideranno a queste due strutture”.
Regione Lombardia è regista dell’operazione tramite la società in-house Infrastrutture Lombarde SpA, con il ruolo di stazione appaltante, ed è anche il maggior finanziatore del progetto, con una quota di 328 milioni di euro, cui il Ministero ha aggiunto un finanziamento da 40 milioni. Insieme, i due contributi rappresentano l’82% del valore complessivo del progetto, pari a 450 milioni di euro.

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