Buonfiglio al Cio “Le Olimpiadi slittino di un anno”

Roma 08/03/2019 Gran Galˆ Canoa . Foto di Ferdinando Mezzelani GMT (c)

“Credo sia una strategia, da persona mediamente intelligente che vive in questo mondo da anni non potevo aspettarmi una decisione definitiva adesso”. Il presidente della Federazione Italiana Canoa e Kayak, Luciano Buonfiglio, non crede ai convincimenti ‘granitici’ del governo giapponese e, in parte, anche del Cio sulla possibilità che i Giochi Olimpici di Tokyo2020 si svolgano regolarmente nonostante la pandemia di Covid-19 ormai presente in ogni angolo del mondo. Notizia di oggi, poi, l’annullamento degli Europei di slalom a Lee Valley di metà maggio, valido anche come ultima finestra di qualificazione
olimpica. “Il Cio sta dimostrando di essere attento a tutte le situazioni – spiega all’Italpress il numero uno della Fick – Come federazione internazionale abbiamo chiesto che, in caso di annullamento delle qualifiche, si facesse ricorso al ranking 2019 per dare un criterio univoco. Bisogna avere rispetto per gli atleti che ci stanno impegnando, renderli determinati ad andare avanti nonostante non abbiano chiaro l’obiettivo. Per questo stiamo seguendo le nostre squadre nel miglior modo possibile”. Discorso delle qualificazioni a parte, anche per Buonfiglio i Giochi sono decisamente a rischio: “Tra tre-quattro settimane il Cio dovrà fare una comunicazione: il numero dei contagiati aumenta, i paesi chiudono i confini. Ed è vero che le Olimpiadi sono innanzitutto un appuntamento per gli atleti, ma come si farebbe con le migliaia di persone che raggiungerebbero il Giappone in aereo? Posticipare i Giochi di un anno vorrebbe dire dare chiarezza in tempo utile: non si può stressare gli atleti e il dio denaro non è sempre avanti a tutto e tutti. Le Olimpiadi gridano vendetta, torniamo umani: in questo modo si manterrebbero i diritti tv, gli sponsor e gli appartamenti del villaggio olimpico si venderebbero un anno dopo”. Insomma, il Cio prenda esempio dall’Uefa, che ha rinviato di un anno gli Europei di calcio: “Certo, ma anche dalla Formula Uno o dal ciclismo. L’Olimpiade è la massima espressione dello sport, faccio fatica ad immaginare che a giugno si spenga l’interruttore e si possa essere tutti pronti. Abbiamo nostri atleti dello slalom in Australia e a Ivrea, quelli della velocità isolati in un agriturismo a Catania, alcuni azzurri della paracanoa a Cagliari: stiamo dando a tutti loro un sostegno, ma dobbiamo andare a fare la guerra o ripartire?”.
(ITALPRESS).

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