Bosch, nel 2021 il fatturato sale a 78,7 mld

STOCCARDA (GERMANIA) (ITALPRESS) – Nell’anno fiscale 2021, Bosch ha ottenuto una crescita significativa dei ricavi e dell’utile nonostante il difficile contesto. Il fatturato generato dal fornitore di tecnologia e servizi è cresciuto del 10,1% a 78,7 miliardi di euro, e l’EBIT è aumentato di oltre la metà a 3,2 miliardi di euro, pari al 4% del fatturato rispetto al 2,8% dell’anno precedente. “Il risultato positivo dell’esercizio 2021 rafforza la nostra fiducia nell’affrontare il difficile contesto dell’anno in corso”, ha dichiarato Stefan Hartung, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Bosch, in occasione della conferenza annuale di bilancio. L’azienda prende molto seriamente la responsabilità nei confronti dei propri collaboratori e, allo stesso tempo, fornisce aiuti umanitari fin dal primo giorno di guerra, in particolare per alleviare le sofferenze dei rifugiati. “Il nostro pensiero va dove le persone stanno lottando per sopravvivere”, ha affermato il Presidente di Bosch. Ha aggiunto che la guerra non può risolvere i conflitti politici. A suo parere, la situazione attuale evidenzia la pressione sulla politica e sulla società per diventare meno dipendenti dai combustibili fossili e per perseguire con vigore lo sviluppo di nuove fonti di energia. Per questo motivo, il Gruppo Bosch prosegue costantemente gli sforzi per mitigare il riscaldamento globale, nonostante il difficile contesto economico. Inoltre, Hartung ha annunciato che Bosch investirà 3 miliardi di euro in tre anni in tecnologie per la neutralità climatica, come l’elettrificazione e l’idrogeno. Hartung crede che la guerra rallenterà il percorso nella riduzione delle emissioni di CO2 nel breve termine. A lungo termine, tuttavia, accelererà la trasformazione tecnologica in Europa.

“I politici potrebbero prendere questo come spunto per agire con più determinazione – sia nel fornire incentivi per rendere gli edifici esistenti più efficienti dal punto di vista energetico sia nell’espandere la produzione di energia rinnovabile”, ha dichiarato Hartung. Egli ritiene che l’elettrificazione sia la strada più veloce verso la neutralità climatica, a condizione che sia basata sull’elettricità verde. Questo è il motivo per cui Bosch sta portando avanti la mobilità sostenibile: nel 2021, gli ordini dell’azienda relativi all’elettromobilità hanno superato per la prima volta i 10 miliardi di euro. Hartung ha sottolineato l’importanza anche per l’idrogeno. “La politica industriale dovrebbe concentrarsi sul rendere tutti i settori dell’economia pronti per l’idrogeno”, ha commentato. “Le soluzioni basate sull’elettricità hanno la priorità, ma anche quelle basate sull’idrogeno devono guadagnare più slancio. Avremo bisogno di entrambe se vogliamo vivere in modo sostenibile sul nostro pianeta”. Allo stesso tempo, il Presidente di Bosch ha annunciato che, nei prossimi tre anni, l’azienda investirà altri 10 miliardi di euro per la trasformazione digitale di questo business. “La digitalizzazione ha anche un ruolo speciale nella sostenibilità – e le nostre soluzioni partono da questa premessa”, ha sottolineato Hartung. Esempi di tali soluzioni nel portafoglio di Bosch includono: smart home energy manager e la piattaforma energetica di produzione connessa. “Siamo partiti bene nel 2022. Al momento, ci aspettiamo di superare il 6% di crescita previsto dal nostro rapporto annuale”, ha dichiarato Markus Forschner, membro del consiglio di amministrazione e CFO di Bosch. “Tuttavia, le notevoli incertezze che dobbiamo affrontare rendono difficile poter dare una stima più accurata nel suo complesso per l’anno in corso”. Secondo Forschner, l’azienda non raggiungerà l‘obiettivo di eguagliare il margine EBIT del 2021, prevedendo di raggiungere un target compreso tra il 3 e il 4%. “Il nostro risultato sta subendo gli effetti dovuti soprattutto agli aumenti dei costi dell’energia, delle materie prime e della logistica”. In particolare, nel settore Mobility Solutions, la pressione sui costi è attualmente molto alta – i prezzi di alcune materie prime sono quasi triplicati dal 2020. “Dobbiamo prepararci a prezzi sempre più alti e a mercati molto volatili”, ha sottolineato Forschner. “Non sono solo le case automobilistiche a dover trasferire gli aumenti di prezzo, ma anche i fornitori”.

Alla luce della situazione attuale, Bosch ha già rivisto in modo significativo le previsioni economiche globali. L’azienda si attende una crescita poco meno del 3,5%, all’inizio dell’anno era circa il 4%. La precedente previsione per la produzione auto di circa 88 milioni di veicoli e anche l’atteso aumento del 9% su base annua probabilmente non saranno soddisfatti. Forschner vede le ragioni nella recrudescenza degli effetti negativi della pandemia di coronavirus in Cina e nella carenza di chip. Nel complesso, tuttavia, rimane fiducioso: “Bosch sarà all’altezza anche in questa difficile fase. L’importante è avere prodotti all’avanguardia e un chiaro orientamento strategico a lungo termine – e noi li abbiamo entrambi”. Per garantire un’efficace azione di protezione per il clima, Bosch sta entrando nel business dei componenti per l’elettrolisi dell’idrogeno. Entro la fine del decennio, Bosch intende investire quasi 500 milioni di euro nel nuovo segmento di business, la metà dei quali al momento del lancio sul mercato previsto per il 2025. “Abbiamo una solida base per lo sviluppo di tecnologie a idrogeno e vogliamo far progredire la produzione di idrogeno in Europa”, ha dichiarato Hartung. “Ci aspettiamo che il mercato dei componenti per l’elettrolisi raggiunga un volume globale di circa 14 miliardi di euro entro 2030”. Con lo stack, Bosch fornirà il componente chiave dell’elettrolisi dell’idrogeno, combinato con l’elettronica di potenza, i sensori e l’unità di controllo per formare un modulo intelligente. Gli stack per la produzione di H2 dovrebbero entrare in produzione in serie già nel 2025.

Bosch sostiene il Green Deal dell’Unione Europea ed è particolarmente impegnata nella sostenibilità: Bosch è carbon-neutral nelle 400 sedi in tutto il mondo dal 2020 e sta facendo continui progressi in questo ambito. Bosch ha già realizzato un terzo dei risparmi energetici che l’azienda si è prefissata di raggiungere entro la fine del decennio. “La sostenibilità non è più un aspetto marginale, ma deve far parte del core business di ogni azienda”, ha spiegato Filiz Albrecht, membro del Consiglio di Amministrazione e Direttore delle relazioni Industriali di Bosch. La responsabilità sociale d’impresa di Bosch opera nell’ambito degli interessi economici, sociali ed ecologici. “Non è facile mantenere l’equilibrio di questi tre aspetti. Per noi responsabilità sociale, in tempi di cambiamento, significa accompagnare il maggior numero possibile di collaboratori in nuove aree di business”. Come ha evidenziato Albrecht, Bosch sta sviluppando tecnologie climaticamente neutre nei luoghi in cui finora sono stati prodotti sistemi di motori a combustione. Già 1.400 collaboratori della divisione powertrain sono passati a nuove aree, per esempio nel software e nell’elettromobilità, tramite programmi di riqualificazione o una piattaforma di collocamento interna. “Entro la fine dell’anno circa 2.300 collaboratori lavoreranno nel business delle fuel cell sia per applicazioni stazionarie sia per quelle destinate alla mobilità” ha dichiarato Albrecht, riferendo anche che quest’anno l’azienda intende assumere 10.000 nuovi ingegneri software in tutto il mondo.

– foto ufficio stampa Bosch –

(ITALPRESS).

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