Beni confiscati, forum in Campidoglio: “Vince Roma e perdono le mafie”

ROMA (ITALPRESS) – “Oggi vince Roma e perdono le mafie”. E’ una dichiarazione di Giuseppe De Marzo, responsabile nazionale di Libera per le politiche sociali e coordinatore nazionale della Rete dei numeri Pari, a riassumere perfettamente la prima riunione in Campidoglio del Forum cittadino dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Della stessa opinione il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri. “Oggi vinciamo tutti, Roma e i suoi cittadini, le sue associazioni che da anni si battono per il contrasto sui territori alla criminalità organizzata. Il riuso sociale dei beni crea benefici alla comunità”, ha dichiarato Gualtieri ricordando che a Roma ci sono 88 immobili confiscati, 76 assegnati ai Municipi e utilizzati e 12 ancora non utilizzati. Una lista che a dicembre si è allungata con l’assegnazione da parte della conferenza dei servizi promossa dall’Agenzia nazionale al Lazio di ulteriori 139 nuovi immobili, 36 dei quali nel territorio della città di Roma.
“Quasi tutti – ha aggiunto Gualtieri – sono stati oggetto di manifestazione di interesse dei Municipi che vorrebbero utilizzarli per progetti sociali, dal ‘Dopo di noì a rifugi per donne vittime di violenza, centri per l’Alzheimer fino a soluzioni abitative temporanee”. Tutti i beni, una volta acquisiti dal patrimonio capitolino, saranno pubblicati on line e georeferenziati sul sito del Campidoglio e sulla pagina del Forum per rendere processi più trasparenti e partecipati ha assicurato il sindaco che reputa “importante rilanciare un’azione comune contro le mafie, che crescono nei momenti di fragilità. Nei prossimi anni è previsto un grande flusso di finanziamenti tra PNRR e Giubileo e le mafie non staranno alla finestra. Non abbassiamo la guardia sugli affari dei clan, sui soldi sporchi, sul riciclaggio. Nel primo semestre del 2021 è stata monitorata un’esplosione delle operazioni finanziarie sospette”. Un rischio, quello delle infiltrazione delle mafie a causa delle ripercussioni economiche determinate dalla guerra in Ucraina, ricordato anche dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
“Quanto sta avvenendo – ha ribadito – con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la tragedia che quel Paese sta vivendo, avrà una ripercussione anche economica nel nostro tessuto produttivo e, purtroppo, avremo davanti mesi durante i quali all’economia reale tenterà di sostituirsi l’economia illegale, in un momento di bassa crescita e in un tessuto economico e produttivo come quello che caratterizza la Capitale. Quindi, sarà ancora più forte il tentativo e il rischio di infiltrazione e di utilizzo di capitali illeciti per rendere più forte l’economia illegale”.
Il forum, primo in Italia, è stato istituito con la deliberazione dell’Assemblea Capitolina numero 113 del 16 dicembre 2021 ed è finalizzato alla consultazione periodica degli appartenenti alla comunità cittadina per l’elaborazione di indirizzi generali e per il monitoraggio dell’efficacia delle azioni attuate da Roma Capitale.
Coinvolte diverse associazioni che, come ricordato dall’assessore al Patrimonio e alle Politiche Abitative e Presidente del Forum, Tobia Zevi, “solo un anno fa protestavano contro il governo della città. Non è un caso che questa amministrazione abbia voluto inserire tra i primi atti della sua gestione l’istituzione del Forum sui beni confiscati alle mafie. Roberto Gualtieri aveva preso pubblicamente questo impegno l’estate scorsa proprio in occasione della commemorazione della morte di Paolo Borsellino. Sono felice di potere certificare che l’impegno è stato mantenuto e di aver avuto il privilegio di contribuire a questo risultato”.
Con una delibera di Giunta, su proposta dell’Assessore Zevi, negli ultimi giorni Roma Capitale ha manifestato interesse per ulteriori due beni confiscati, in via degli Equi, da destinare al II Municipio per un utilizzo pubblico con servizi alla cittadinanza con la realizzazione di un emporio solidale e di uno spazio per i giovani. Massima attenzione, infatti, sarà rivolta ai giovani, per far fronte anche alla dilagante disoccupazione, ai più fragili e anche all’accoglienza dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina, come richiesto nel suo appello dalla ministra Luciana Lamorgese.
“Da una verifica sui beni che potevano essere destinati all’accoglienza dei cittadini ucraini tra beni già assegnati e ancora non utilizzati possiamo immaginare una possibile copertura di 100 posti letti per le persone che scappano dalla guerra in Ucraina. Molto si può fare ancora perchè ci sono molti beni nella diretta disponibilità dell’Agenzia”, ha assicurato il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi.
In aula Giulio Cesare presente anche Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, ideatore della legge che istituisce il reato di associazione mafiosa e la confisca dei patrimoni di provenienza illecita. “L’approvazione della legge La Torre – ha ricordato – ha cambiato le cose. L’Italia che da sempre era percepita come il paese delle mafie è diventata il paese dell’antimafia e questo ce lo riconoscono tutti. L’utilizzo dei beni confiscati è uno strumento fondamentale da questo punto di vista. Dalla relazione della Commissione Parlamentare antimafia emerge che più della metà dei comuni che hanno nei loro territori beni confiscati non accede alla banca dati dell’agenzia, per far fronte a questo bisogna promuovere in sede ANCI azioni virtuosi nei confronti dei comuni che hanno difficoltà, anche attraverso gemellaggi tra comuni grandi e comuni piccoli”.
La Torre ha suggerito di valutare la vendita dei beni confiscati quando non si riesce ad assegnarli, “meglio che lasciarli deperire e lasciare inutilizzato un patrimonio di questo valore. Ho fiducia nello Stato che è in grado di vigilare e tornare a confiscarli eventualmente tornino in mano di nuovo alla criminalità”.
(ITALPRESS).

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