Balcani, Italia può essere protagonista della ripresa economica

La strada per la ripresa dell’economia balcanica e dell’Europa sud-orientale passa per cinque condizioni: stimolare la ripresa a lungo termine, promuovere le riforme, sostenere una transizione verde e digitale, favorire l’integrazione regionale e accelerare la convergenza con l’Unione europea. Significative potranno essere le opportunità per imprese e settore finanziario italiani. Sono le indicazioni per il post-pandemia emerse oggi alla settima edizione del Trieste – Eastern Europe Investment Forum organizzato da FeBAF – Federazione Banche Assicurazioni e Finanza – e il MIB Trieste School of Management. Unione europea e Italia considerano prioritari i rapporti con la regione, pur molto ampia e differenziata al suo interno. L’Italia è dal punto di vista commerciale il terzo paese fornitore dei Balcani occidentali (con una quota di mercato del 9,8%) e il secondo loro cliente (col 10,3%). Per aumentare quote e presenza delle nostre imprese il settore finanziario italiano – a cominciare da banche, assicurazioni e fondi – potrà dare un grande contributo. Spazi di crescita sono evidenti anche nel sostegno all’economia reale. Come dimostrano i numeri dell’ultima edizione dello studio sugli investimenti nell’Europa centro-orientale presentato al Forum, molte delle economie locali hanno risposto alle conseguenze della pandemia con settori bancari differenziati e ancora in evoluzione, con un diffuso livello di sottoassicurazione e mercati dei capitali poco sviluppati. Tutti elementi che, combinati alla presenza di molte imprese italiane in loco – oltre 900 a fine 2017, con più di 40mila addetti e 3,7 miliardi di fatturato – consolidano le prospettive per il nostro mondo finanziario che già opera nell’area o intende farlo. “Riteniamo che l’area del sud-est europeo sia strategica per la UE e per l’Italia”, ha detto il presidente di FeBAF, Innocenzo Cipolletta. “La ripresa offrirà opportunità nella finanza d’impresa e nella ristrutturazione delle catene globali che sono state colpite”, ha aggiunto. “La nostra collocazione a metà tra Mediterraneo ed Est-Europa – ha concluso – ci rende un partner naturale di queste economie, dove già siamo presenti e spesso leader”. Per il presidente di Generali, Gabriele Galateri di Genola, “Next Generation UE è una grande opportunità per molti Paesi di dare stimolo alle proprie economie, contribuendo anche ad una maggiore stabilità del progetto europeo, poiché porta un progresso significativo nell’integrazione dell’Unione. Stiamo affrontando una crisi senza precedenti che può portare a una nuova fase per le compagnie assicurative, che possono svolgere un ruolo importante nel processo di ripresa economica”.
(ITALPRESS).

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