Accordo Mosca-Kiev per evacuare i feriti da Azovstal

LUGANSK PEOPLE'S REGION, UKRAINE - APRIL 22, 2022: A house destroyed in a shelling attack by the Ukrainian Armed Forces in the village of Frunze. Residential houses have been badly damaged, a woman has been wounded in shellfire. The Russian Armed Forces are carrying out a special military operation in Ukraine in response to requests from the leaders of the Donetsk People's Republic and the Lugansk People's Republic. Stanislav Krasilnikov/TASS/Sipa USA (Lugansk - 2022-04-22, ???????????? ????????? / ipa-agency.net) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

KIEV (ITALPRESS) – Un corridoio umanitario per evacuare i feriti ed uno stop momentaneo alle operazioni militari. La notizia del giorno è l’accordo fra russi e ucraini che avrebbe permesso ad alcuni soldati asserragliati dentro la Azovstal di lasciare l’acciaieria. Un passo in avanti significativo per garantire un immediato supporto medico alle centinaia di soldati tuttora intrappolati nello stabilimento e che apre almeno un minimo spiraglio sulla possibilità che Mosca e Kiev ricomincino a parlarsi. La tregua, attorno al complesso costiero, è stata annunciata nel pomeriggio dallo stesso ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu: “A seguito di negoziati con i rappresentanti militari ucraini è stata raggiunta un’intesa sulla rimozione dei feriti. E’ stato introdotto un regime di silenzio nell’area dell’impianto e aperto un corridoio umanitario, attraverso cui i soldati ucraini feriti saranno trasferiti in una struttura medica a Novoazovsk, nella Repubblica di Donetsk”. Non è chiaro se i primi combattenti siano già usciti dalla Azovstal e non è certo che tutti accettino di essere curati sul territorio filorusso ma è un passo avanti dopo settimane di muro contro muro.
Lo scontro, sul piano diplomatico, prosegue invece attorno all’adesione di Svezia e Finlandia nell’Alleanza atlantica. Sul tema è intervenuto anche Vladimir Putin, secondo il quale Mosca non ha alcun problema con questi due Paesi ma non può accettare la fine della loro neutralità. Il Cremlino dovrà agire e dare una “risposta” chiara di fronte alla decisione di Stoccolma e di Helsinki. “Reagiremo all’espansione delle infrastrutture militari della Nato. Bisogna prestare maggiore attenzione ai piani della Nato di aumentare la propria influenza globale”. Quale sarà la risposta non è stato specificato e probabilmente non lo sa nemmeno la Russia, sempre più isolata sul piano internazionale ed in evidente difficoltà anche al fronte.
Proprio oggi lo Stato maggiore ucraino ha annunciato la riconquista di tutta la regione a est di Kharkiv fino alla frontiera russa e per il consigliere del ministero dell’Interno, Vadym Denysenko, l’esercito di Kiev potrebbe addirittura “attraversare il confine. Sarà impossibile fermare la controffensiva in questa direzione”. Le truppe di Mosca, in ritirata, starebbero addirittura distruggendo i ponti lungo le strade, per evitare l’avanzata ucraina verso la Russia. Nel frattempo il Cremlino avrebbe tentato di riaprire un altro fronte, quello a nord nel territorio di Sumy, ma le forze russe sarebbero state immediatamente bloccate dalla controparte. Odessa invece è finita ancora una volta sotto attacco: i missili lanciati in mattinata contro alcune infrastrutture turistiche avrebbero causato il ferimento grave di due uomini e di un bimbo mentre in Donbass, e nello specifico a Severodonetsk, diventata ormai l’epicentro del conflitto, è stato colpito un ospedale e diverse persone verserebbero in gravi condizioni.
-foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).

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