ANCORA DYBALA CONSENTE IL PRIMATO BIANCONERO

Questo è il calcio, ragazzi. Conte scarica la batosta dell’Inter a Dortmund sulla società che gli ha dato solo ragazzi di belle speranze come Sensi del Sassuolo e Barella del Cagliari e proprio Barella lo salva da un pericoloso pareggio con il Verona; la Juve ha cercato in tutti i modi di liberarsi di Dybala ed è proprio lui, una volta di più, a salvaguardare il primato bianconero, addirittura sostituendo Cristiano Ronaldo che se ne va mortificato. La fortuna aiuta gli audaci. Soprattutto se la ricchezza gli consente di sbagliare. Un bel Milan ha cercato di opporsi alla Juve ma non ha fortuna. Nè milioni. La crisi continua.
Aspetti l’ultima partita per conoscere l’esito provvisorio della sfida fra Inter e Juventus ma t’accorgi che se è loro la classifica non gli appartiene il bello del campionato. Come direbbe De Laurentiis, è solo la classifica del Fatturato, con la Signora che continua a investire nel sogno europeo e la Beneamata il cui leader, Antonio Conte, piange miseria nonostante i cinesi gli abbiano dedicato un ingaggio record e duecento milioni di rinforzi.
Noi, illusi innamorati del calcio provinciale, abbiamo goduto per l’impresa del Cagliari, e non solo per i cinque gol rifilati alla Viola ma per lo spettacoloso gioco “italiano” prodotto allegramente da Rolando Maran e dai suoi ragazzi, quasi un omaggio ai 75 anni di Gigi Riva finalmente accarezzato da un sorriso, dalla malcelata voglia di onorare la sua storia nel cinquantenario dello scudetto sardo che firmò nel 1979 insieme a Greatti, Cera, Albertosi, Nené, Greatti, Domenghini e compagni guidati all’impresa di Manlio Scopigno. Giocare bene e vincere è la risposta alla rissa scoppiata fra “estetisti” e “risultatisti” nel nome di un Allegri ch’è andato in vacanza con i milioncioni di Andrea Agnelli e di un Sarri vittima di una normalizzazione piemontarda. Anche se i corifei della sua presunta rivoluzione continuano a cantarne la gloria. Sì, siamo nel bel mezzo di un cambiamento epocale (almeno sognato) che possa liberare il torneo dalla dittatura bianconera senza necessariamente passare sotto il dominio dei nerazzurri. Stanco di improduttivi duelli, il Napoli sembra avergliela data su. E la Champions?- direte voi. Io la rispetto ma non posso cancellare la memoria di un torneo che si chiamava Coppa dei Campioni. Per questo accolgo felice le new entries del campionato.

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