
LIVERPOOL (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – Sarà pure l’effetto Covid ma era da tempo che campionati come Premier League, Liga o serie A non erano così equilibrati a questo punto della stagione. Lo sa bene Carlo Ancelotti, alla guida di un Everton che in Inghilterra sta dicendo la sua a dispetto della presenza di altre corazzate. “E’ una Premier più incerta rispetto al passato, più equilibrata. L’anno scorso, a questo punto del campionato, il Liverpool aveva 43 punti, quest’anno è a 33 anche se stasera può andare a 36. C’è un livellamento verso l’alto, Liverpool, Manchester United e Manchester City sono di un altro livello e le altre lottano per il vertice”, osserva il tecnico di Reggiolo, ospite ai microfoni di “Radio Anch’io Sport” su RadioUno. La Premier si trova anche a fare i conti con la nuova ondata di coronavirus che sta mettendo in ginocchio il Regno Unito. “Nelle ultime due settimane sono state sospese tre partite, è un momento molto difficile, di incertezza, perchè da un lato c’è stato un aumento eccessivo di persone infettate e dall’altro l’inizio dei vaccini. Il calcio inevitabilmente ne ha sofferto anche se qualche episodio di negligenza sui protocolli da parte dei calciatori c’è stato nel periodo festivo”. Anche sul ritorno dei tifosi allo stadio il governo si è trovato a fare marcia indietro. “Nelle ultime due gare in casa avevamo avuto duemila persone allo stadio ed era tutta un’altra cosa, erano totalmente cambiati effetto e ambiente. Ma purtroppo le cose sono ricambiate e hanno richiuso. L’obiettivo di tutti è avere le persone allo stadio, è l’essenza del gioco. Capisco che il calcio può rappresentare uno strumento importante ma senza spettatori è tutta un’altra cosa”. Gennaio è mese di mercato, Ancelotti non teme conseguenze dalla Brexit (“nessuno pensa che possa creare dei problemi, mercato e calcio resteranno immuni come altre cose”) e frena sul nome di Khedira, in uscita dalla Juventus e accostato ai Toffees. “La rosa che abbiamo è competitiva. Ne parlano perchè abbiamo fuori giocatori come Allan e Digne e siamo un pò stretti, ma recupereranno molto in fretta. Gli investimenti li abbiamo fatti a giugno e quelli bastano”. Dal punto di vista tecnico, Ancelotti ha notato che il calcio “sta cambiando, è diverso da un paio di anni fa. C’è più ricerca del gioco verticale che del possesso, anche in Inghilterra si è tornati a considerare più l’aspetto difensivo”, mentre sull’effetto Var sottolinea che in Premier “nelle prime 10 partite c’erano stati 40 rigori in più rispetto all’anno scorso ma poi le cose sono totalmente cambiate, adesso sono più rigidi. Ma per fortuna l’avvento del Var, che ha eliminato tante problematiche, ti porta a prendere decisioni diverse a quelle che erano in origine”. Dall’Inghilterra all’Italia, Ancelotti non è sorpreso di rivedere le due milanesi al comando: “C’è maggiore equilibrio, c’è la presenza di un forte investitore nell’Inter e la capacità dirigenziale di persone che stanno facendo bene al Milan. Maldini sta facendo un ottimo lavoro di reclutamento nononostante non abbia la forza economica di altre società. Inter candidata allo scudetto dopo che è uscita dalle coppe? Lo è per la forza della rosa e per la qualità dell’allenatore, lo era anche con le coppe, anzi, a volte è più complicato gestire una squadra se non ci sono le coppe”. Mercoledì c’è Milan-Juve, più decisiva per i bianconeri che per la capolista (“è una partita che dirà se la Juve è tornata veramente come sembra dire il risultato di ieri”) anche se sul futuro di Pirlo non ha dubbi: “Sono convinto che farà bene, ha avuto qualche momento di difficoltà ma è normale per un nuovo allenatore che entra in una squadra nuova metterci un pò di tempo per trovare la quadra”. Ieri il Napoli, l’ultima squadra allenata in Italia da Ancelotti, ha sbancato Cagliari con un grande Zielinski e un Lozano sempre più decisivo. “Zielinski è un centrocampista completo, gli è sempre mancata la continuità di prestazioni, di mettere sul campo le proprie qualità – il giudizio del tecnico dell’Everton – Lozano è speciale, è molto veloce, molto rapido, l’anno scorso ha avuto difficoltà perchè i primi mesi non era nella condizione ottimale”. Fra poco più di un mese e mezzo torna anche la Champions e anche lì Ancelotti si aspetta “molta incertezza, molto equilibrio come nei campionati nazionali. Seguirà la linea che i campionati stanno dando anche se nella seconda parte della stagione ci sarà un miglioramento delle squadre che potenzialmente sono piu forti”. Infine, sul caso Zaniolo, per Ancelotti “l’aspetto privato uno se lo deve gestire come meglio crede e la pubblicazione di tutto questo è un danno per tutti, non solo per il giocatore. Il calcio rappresenta un privilegio per tutti quelli che ci lavorano dentro, il problema è che in questo momento i social e internet hannno allontanato le relazioni personali dirette e questo incide sulla vita privata. Da noi ci sono delle regole di comportamento ma è impossibile evitare la presenza dei giocatori sui social network, dipende poi dall’intelligenza personale gestirla”.
(ITALPRESS).