VERSO DAZI UE PER IL RISO DI CAMBOGIA E MYANMAR

In arrivo i dazi europei per il riso proveniente dalla Cambogia e dal Myanmar. La Commissione Ue ha reso note le conclusioni dell’inchiesta sulle importazioni della varietà “indica” avviata lo scorso 16 febbraio a seguito di una istanza presentata dal ministero dello Sviluppo Economico e sostenuta anche dal ministero delle Politiche Agricole. Le conclusioni propongono l’applicazione di una clausola di salvaguardia a tutela dei risicoltori e delle industrie italiane ed europee, che prevede la reintroduzione di dazi sulle importazioni dalla Cambogia e Myanmar per un periodo di tre anni. Attualmente le importazioni sono a dazio zero trattandosi di due Paesi meno avanzati. La Commissione propone di applicare sulle importazioni di riso “indica” il dazio della normale tariffa doganale, pari a 175 euro/ton, per il primo anno e in misura ridotta per il secondo (150 euro/ton) e terzo anno (125 euro/ton).

La Commissione europea porterà la sua proposta al parere degli Stati membri nell’ambito del Comitato del Sistema delle Preferenze Generalizzate, che è stato convocato a Bruxelles il prossimo dicembre. Se la proposta otterrà una maggioranza favorevole, la clausola di salvaguardia potrebbe diventare operativa già nei primi mesi del 2019.

Centinaio: “Tutelati i nostri prodotti di qualità”
“È un risultato importante che riconosce al nostro Paese il danno economico causato dalle importazioni a dazio zero da Cambogia e Birmania e anche il grande lavoro che stiamo portando avanti a sostegno di un settore che per troppo tempo è stato penalizzato. Abbiamo perso oltre il 50% della superficie investita per la coltivazione – commenta il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio -. Non possiamo più permettercelo. Adesso basta. Siamo in campo per tutelare i nostri risicoltori che sono controllati e lavorano con tante regole per avere prodotti di altissima qualità”.

“Non ci fermiamo. Nei prossimi giorni lavoreremo per avere la conferma definitiva del ripristino per tre anni dei dazi e il perfezionamento del provvedimento. Non si fanno sconti – aggiunge -. Il dazio applicato deve essere lo stesso per tutti e tre gli anni, non esistendo ragioni giuridiche e tecniche che possano giustificare una riduzione progressiva. Allo stesso tempo proseguiamo i controlli serrati nei confronti delle navi di riso asiatico che arrivano in Italia. Blocchiamo e rispediamo indietro chi non rispetta i nostri standard sanitari e di sicurezza”.

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