COLDIRETTI: “SU VOUCHER FARE PRESTO”

“Occorre fare presto perché circa la metà dei voucher in agricoltura viene impiegata per la vendemmia, che quest’anno parte con gli inizi di agosto mentre sono già in piena attività le raccolte di ortaggi e frutta”. E’ la richiesta che arriva dal presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, in occasione dell’Assemblea nazionale. Secondo il numero uno della Coldiretti, con il loro ritorno nei campi “si riaffermano i principi originari senza gli abusi che si sono verificati in altri settori, anche perché nelle campagne i beneficiari possono essere soltanto disoccupati, cassintegrati, pensionati e giovani studenti, tra l’altro impiegati esclusivamente in attività stagionali. Meno del 2% del totale dei voucher è stato impiegato in agricoltura dove sono nati e rappresentano un valido contributo all’emersione del lavoro sommerso”.

Secondo Coldiretti la riforma ha di fatto azzerato lo scorso anno questa opportunità nelle campagne che “consente anche di avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti o mantenere attivi pensionati. Il risultato – avverte Moncalvo – è stato la perdita di circa 50.000 posti di lavoro occasionali regolari che possono essere recuperati con trasparenza nelle attività stagionali in campagna, dalla preparazione dei terreni alla raccolta di verdura e frutta fino alla vendemmia”.

Rassicurazioni da parte del vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, non si fanno attendere: “Se in questo settore sono importanti, io l’unica cosa che chiedo è di scrivere la norma insieme per fare in modo che non si sfrutti neanche un giovane e un meno giovane nel Paese. Così ci diciamo onestamente per cosa servono e per cosa non devono essere utilizzati”. Il presidente della confederazione degli agricoltori affronta anche il tema dei migranti sottolineando che “in agricoltura trovano occupazione regolare 345.000 stranieri provenienti da ben 157 paesi diversi che con 29.437.059 giornate rappresentano ben un quarto del totale del lavoro necessario nelle campagne italiane. Solo con il lavoro regolare i migranti trovano una collocazione nella società, evitando il rischio di cadere nelle mani della malavita, sfuggono alla povertà, partecipano alla crescita delle comunità oltre a pagare tasse e contributi. In questo senso l’agricoltura svolge una funzione strategica”. Parlando della questione dazi, Moncalvo afferma che “è indubbio che le scelte del leader statunitense hanno almeno il merito di accendere un faro sulla natura, le conseguenze e le responsabilità di chi ha guidato finora il processo di globalizzazione sul nostro pianeta, del ruolo dei grandi conglomerati economici sovranazionali, degli Stati e dell’Unione Europea”.

“Arrivano purtroppo anche in Italia prodotti ottenuti dallo sfruttamento del lavoro dii 108 milioni di bambini nelle campagne censiti dalla Fao, secondo la quale quasi la metà di tutto il lavoro minorile avviene in Africa, seguita dall’Asia, ma rilevante è anche il Sudamerica. Serve quindi ripensare dalle radici non solo le regole, ma in primo luogo i principi fondativi del libero commercio perché è necessario che tutti i prodotti nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri”, conclude.

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