Agnelli va oltre i conti in rosso “Dogma Juve è vincere”

TORINO (ITALPRESS) – “Siamo Juventus e competitività sportiva vuol dire vincere. Il dogma della Juventus non cambia”. Andrea Agnelli indica la via. All’Allianz Stadium si è celebrata oggi l’Assemblea degli azionisti, in cui è stato approvato il bilancio di esercizio al 30 giugno 2021 con una perdita di 209,5 milioni di euro coperta mediante utilizzo della riserva da sovrapprezzo di azioni ed è stato dato il via libera alla proposta di aumento di capitale sociale in opzione fino a 400 milioni di euro. Il CdA del club ha riconfermato Andrea Agnelli presidente e Pavel Nedved vice e ha nominato Maurizio Arrivabene amministratore delegato della società che in questa fase terrà anche le deleghe di managing director football area. In conferenza stampa, poi, il presidente ha parlato di processo di crescita del club “con un cambio di paradigma che non vuol dire ridimensionamento ma mantenimento e all’interno di questo bisogna iniziare un nuovo percorso di credibilità che si deve basare su cinque dimensioni: finanziario, con una sostenibilità nel lungo periodo, gestionale, cioè uscire dal paradigma il cui il fatturato è la dimensione principale, ESG (Environmental, Social and Governance), che punta a socialità, ambiente e buon governo, leadership a livello politico al netto di quello che è successo negli ultimi due anni, e mantenere una solida competitività sportività”. “I valori sono quelli storici di questa società e di questa città. Amare, lottare, soffrire e vincere”. Per quanto riguarda la competitività, Agnelli ribadisce le ambizioni bianconere: “Guardiamo i risultati e ripuliamoli dal Covid. Il livello di fatturato è sano. Bisogna avere capacità di impiegare le risorse disponibili sulla squadra, di individuare le scelte migliori per competere e per vincere”. Nedved su questo tema ha aggiunto: “Abbiamo avuto successi con giocatori in età avanzata. Due anni fa abbiamo cercato di cambiare la squadra cercando di ringiovanirla cercando anche di ottenere un risultato sportivo che non è facile ma sapendo che l’unico risultato che conta è la vittoria. Sappiamo cosa dobbiamo fare e lo sanno pure i giocatori. Questa società ha la vittoria nel DNA, abbiamo delle difficoltà ma non c’è tempo per pensarci. Dobbiamo ripartire subito per fare risultato”. Il periodo che si sta vivendo non è stato però il più difficile nella gestione della sua presidenza, quello resta “quando sono arrivato nel maggio 2010 e c’era da ricostruire una cultura aziendale. Abbiamo aumentato il livello di professionisti sportivi con l’inserimento della squadra under 23 e di quella femminile. Il piano approvato nel 2019 era un piano espansivo e il Covid-19 ci ha colpito nel momento peggiore ed è stata la tempesta perfetta”.

“È un momento entusiasmante ed emozionante nelle complessità e nelle sfide ma non è il più difficile”. Per quanto riguarda il Fair Play finanziario, il presidente ha chiarito che “per la stagione 2022/2023 non ci sono problemi. Sulla stagione 2023/2024 dovremo valutare bene e capire quali saranno le nuove impostazioni del financial fair play”. La Juventus, come altre società, è sotto indagine per alcune plusvalenze sul valore dei calciatori ma Agnelli ha risposto che “per quanto ci riguarda siamo rispettosi delle indagini in corso da parte di Consob e stiamo collaborando. Massima collaborazione con le autorità ma anche assoluta serenità da parte nostra”. Non è invece pensabile che in futuro si riducano le operazioni di calciomercato del club: “Oggi noi abbiamo quasi tre squadre professionistiche (prima squadra, under 23 e under 19, ndr) – ha spiegato Agnelli -. Pensare che ogni anno 25 entrino in prima squadra la vedo difficile. Il numero di operazioni che questa società continuerà a fare sarà estremamente importante. Il trading calciatori fa parte di una gestione caratteristica, non ipotizzarlo sarebbe sciocco. Dovrà essere un’area dove non andare a creare eccessiva inflazione che deve essere accostata da una presa di consapevolezza degli attori principali”. L’addio di Ronaldo ha costretto la Juventus ha cambiare anche l’approccio alle situazioni, come ha spiegato l’ad Arrivabene: “L’operazione Cristiano Ronaldo ha portato grandi benefici dal punto di vista sportivo ma anche di immagine non solo di Juventus ma anche del calcio italiano. Ha garantito un asset importante per il calcio italiano. Con la partenza di Ronaldo si aprono altri scenari. Un grandissimo campione non solo porta i gol ma in assenza sua c’è chi segna comunque, vedi Benzema nel Real Madrid. Un campione si porta sulle spalle molta responsabilità. Dove stiamo lavorando è di abituare la squadra a caricarsi sulle spalle questa responsabilità e farla propria. Sul mercato ci sono state critiche ma si è dimenticati in fretta di quella che era la situazione economica della società. Le prestazioni sportive sono fondamentali ma una crescita sostenibile vuol dire riduzione dei costi e competitività senza dimenticarci che il sistema funziona nel momento in cui vinci”. Arrivabene ha poi parlato di un mini stadio per squadre under 23 e femminile che “fa parte delle necessità e dei desideri futuri della società tenendo conto delle priorità. Un progetto interessante non è solo quello di proporre uno stadio per le giovanili e la squadra femminile, ma proporlo in maniera diversa in linea con l’ecosostenibilità e all’utilizzo negli eventi che vada oltre quelli calcistici”.  A Nedved il compito, invece, di parlare del momento attuale: “Mi allineerei con l’allenatore: parlare di scudetto e obiettivi diventa difficile. Dobbiamo pensare a una partita alla volta, guardare agli avversari davanti a noi e cercare di recuperare posizioni. Dobbiamo pensare che sono passate solo 10 partite e si può recuperare”. Nedved ha poi parlato di “rosa molto buona ed interventi a gennaio li valuteremo se ci saranno opportunità, ma crediamo che questa rosa così com’è possa puntare ai primi posti”. Infine un cenno al rinnovo contrattuale di Paulo Dybala: “Aspettiamo un attimo e cerchiamo di concludere ma siamo a un buonissimo punto”, ha concluso il ceco.
(ITALPRESS).

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